00 13/04/2010 19:25
Dialogo fra Fernando De Angelis e Giovino Rosati

Caro Fernando, (12/4/10)
i tuoi sempre più frequenti richiami alla misericordia mi fanno molto piacere. Mi sembra che il tuo modo di amare non sia più quello di figlio ma di padre. Si sa, i figli sono sempre in competizione tra loro, anche se vogliono bene al padre, e nelle dispute ci tengono tanto a dimostrare chi ha ragione. A chi è padre, invece, preme di più che i figli si vogliano bene, piuttosto che designare il vincitore della contesa.

Giovino Rosati

Caro Giovino, (13/4/19)
non posso che prendere atto della tua valutazione, dato che tu e Marta state seguendo il nostro cammino da circa un quarantennio! “Padre Fernando” però mi suona male (anzi, molto male, se penso alla proibizione di Gesù). Mentre quella di “nonno” mi piace, anche perché la trovo compatibile con quella di “fratello”: in fondo certi nonni sono come fratelli con più esperienza che mettono a disposizione qualcosa che può essere utile, ma solo quando sono i giovani a chiederlo e senza imporlo: due caratteristiche che invece si associano male alla funzione del “padre”. A me sembra, però, che la tua descrizione di “padre” si avvicini più a quella di un “nonno” e non mi sorprende, dato che lo sei appena diventato! Meglio comunque non addentrarsi nel mio complicato percorso di vita, che anche a me risulta poco comprensibile, perché mi pare che sia stato un “disegno esterno” sviluppatosi in “fasi diverse” ed al quale mi sono in qualche modo adattato.

Fernando De Angelis



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