00 16/04/2010 21:39
Re:
Le vostre mi sembrano dichiarazioni un po' ottimistiche, o sbaglio?

Topsy, 4/16/2010 3:42 PM:

L'ebraico biblico ha un numero limitato di vocaboli anche perchè la Bibbia affronta determinate tematiche e vi include vocaboli ad esse connesse ma tace su vocaboli, anche di uso quotidiano che tuttavia non fu necessario includere.



Si, questo è chiaro ed anche logico. Sentivo dire proprio questa settimana che un terzo della Divina Commedia è costituito da circa 30 parole in tutto. Il testo biblico non è un dizionario, ma uno spaccato di vita.


Oggi, come è stato già detto, è sorta la necessità di aumentare il numero di vocaboli per adattare l'ebraico alla modernità.



Per questo mi chiedevo, cosi' come il SUV o le griffes non sono italiano, cosa c'entra l'ebraico moderno con quello biblico? E' vero, come sentivo dire, che dalla fondazione dell'israele moderno nel dopoguerra si è ricominciato a parlare una lingua essenzialmente perduta? Se cosi' fosse, mi immagino quale accozzaglia di lemmi deve essere diventato questa lingua, tenendo anche conto le piu' disparate origini di chi lo parla.


Nell'ebraico moderno alcune forme verbali sono state semplificate rispetto al passato, ma chi conosce la base dell'ebraico moderno è anche in grado di leggere e comprendere l'ebraico biblico. Nelle scuole elementari, i bimbi leggono senza alcun problema la Genesi o i Salmi.



Qui mi pare torni l'ottimismo. Cosa intendi per "senza nessun problema"? Si sono scervellati fior di studiosi sul senso della genesi e tu mi dici che lo comprendono alle elementari?!


Nelle sinagoghe in Israele si leggono i testi e le preghiere senza traduzione. La stessa cosa avviene nella lettura della Haggadah durante la cena pasquale, che negli altri stati dura molto di più perchè è necessario tradurre.



Posso solo immaginare, ma quanta parte è rito e quanta è vera comprensione? Quanto è religione e quanto linguistica?


Simon