Testimoni di Geova: Storia, Sociologia, Teologia

I Testimoni di Geova e la filosofia del "si può fare?", "non si può fare"?

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    Roberto Carson
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    00 10/01/2011 19:47
    Domanda ricevuta in redazione

    La seguente domanda è stata mandata al sottoscritto per e-mail circa sei mesi fa. Mi scuso con l'utente per averla pubblicata con tanto ritardo.

    Roberto Carson


    Caro Roberto, sono Massimo un fratello di Livorno, da circa due anni non frequento più la congregazione per una serie di dissenzi avuta con dei fratelli e con gli anziani.
    Uno degli aspetti che mi hanno fanno allontanare è la cosidetta filosofia del "SI PUO' FARE?", "NON SI PUO' FARE" che adottano la maggior parte dei testimoni di Geova. Una cosa che proprio non capisco, perchè molti fratelli pongono ad altri queste domande (ad anziani, sorveglianti, pubblicazioni WTS) di fronte a qualsiasi cosa incontrino nella loro quotidianità? Non riescono ad arrivarci da soli? Eppure la Bibbia non insegna forse che dovremmo tenere attive le nostre facoltà intellettive? Non è che forse la società tende ad annullare le capacità decisionali di tutti i componenti della congregazione?

    Attendo una tua risposta.

    Un saluto

    Massimo Sturace



    Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
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    (SimonLeBon)
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    00 10/01/2011 20:43
    Re: Domanda ricevuta in redazione
    Roberto Carson, 10.01.2011 19:47:


    ...
    Una cosa che proprio non capisco, perchè molti fratelli pongono ad altri queste domande (ad anziani, sorveglianti, pubblicazioni WTS) di fronte a qualsiasi cosa incontrino nella loro quotidianità? Non riescono ad arrivarci da soli? Eppure la Bibbia non insegna forse che dovremmo tenere attive le nostre facoltà intellettive? Non è che forse la società tende ad annullare le capacità decisionali di tutti i componenti della congregazione?

    Attendo una tua risposta.

    Un saluto

    Massimo Sturace



    Caro Massimo,
    Colgo l'occasione del tuo email per commentare su un argomento molto discusso online e offline, vale a dire la libertà di coscienza dei tdG.
    A mio parere la tua osservazione coglie perfettamente nel segno e mette in evidenza come "molti fratelli pongono ad altri" domande a cui in molti casi potrebbero o dovrebbero rispondere da soli.

    Due sono gli aspetti che mi preme mettere in risalto ora:
    il primo è la maggiore facilità e comodità con cui si passa il peso della ricerca, meditazione e soprattutto della decisione ad altri. Chi chiede all'anziano, al sorvegliante o direttamente alla WTS rinuncia volutamente all'uso, almeno parziale, della propria coscienza. Dico parziale, perché alla fine dei conti la responsibilità della scelta spetta comunque al singolo, ma il parere autorevole della persona consultata avrà certamente un certo peso.

    il secondo è la pubblicazione regolare della rubrica 'domande dai lettori' con cui la WTS si pronuncia su alcuni argomenti controversi o di interesse generale. Questi articoli sono spesso molto utili al singolo cristiano, ma non intendono in alcun modo sostituirsi alla coscienza del singolo, che deve comunque mettersi all'opera. Spessissimo si tratta di articoli molto ben scritti, profondi e ricchi di osservazioni interessanti, che possono anche andare oltre le possibilità di ricerca del singolo tdG. Ad ogni modo non si dovrebbe mai dimenticare che non hanno lo scopo di scaricare le responsabilità di decisione altrui.

    Ti auguro buona continuazione nella Verità e di recuperare il tuo equilibrio cristiano.

    Simon
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    Roberto Carson
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    00 10/01/2011 21:00
    Caro Massimo,
    concordo pienamente con quanto espresso da Simon. Vorrei aggiungere soltanto una cosa: tu dici che la maggior parte dei TdG adottano la così detta filosofia del "si può fare e del non si piò fare", a me personalmente invece risulta che tale atteggiamento sia adottato soltanto da una esigua minoranza.



    Per contatti: roberto.carson@tiscali.it