Cap. 7
TRINITÀ: CERTEZZA IN ALCUNI PASSI,
INDICAZIONI ALTROVE
1. UN’INEVITABILE SINTESI DEL NUOVO TESTAMENTO
1) Se Gesù è Figlio di Dio per natura ed è uno col Padre;
2) se lo Spirito Santo è una persona strettamente associata a Dio e che opera come e in nome di Dio;
3) se Dio è uno;
4) allora la “Tri-unità” (Trinità) di Dio, cioè che la sua unità si esprima in tre persone (Padre, Figlio e Spirito Santo) ne è una conseguenza inevitabile, il cui contenuto emerge dal Nuovo Testamento stesso (anche se non ci troviamo la parola “Trinità”).
Quando è finito il processo e un imputato è stato dichiarato innocente o colpevole, anche le prove dubbie sono poi viste alla luce della sentenza. Noi consideriamo a questo punto come acquisita la “sentenza” a favore della Trinità e allora ne andiamo a vedere altre tracce nella Bibbia, anche quelle che – prese isolatamente – non riteniamo che siano una prova decisiva, ma sono comunque importanti come conferma o come illustrazione o come anticipo.
Quando Gesù disse: «Distruggete questo tempio, e in tre giorni lo farò risorgere», non lo fece perché fosse capito subito, ma perché quelle parole sarebbero state importanti in seguito (Giovanni 2:19-22). Anche il lavaggio dei piedi agli apostoli venne fatto da Gesù per essere capito in un secondo tempo (Giovanni 13:7,19). I profeti stessi, non sono stati di solito capiti meglio dopo? Basta pensare a Geremia ed Ezechiele; ma anche a Giuseppe, Mosè e Davide, che furono compresi e accettati solo nella seconda parte della loro vita. Riteniamo perciò lecito dare poi un senso nuovo, o comunque più chiaro, a ciò che prima era più incerto.
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