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LA TRINITÀ FRA ANTICO E NUOVO TESTAMENTO

Ultimo Aggiornamento: 10/02/2010 18:03
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Sesso: Maschile
10/02/2010 18:02

2. POPOLI DI OGNI LINGUA SARANNO “UNO” IN CRISTO

Qualcuno dice che “siamo tutti figli di Dio”, ma non è vero che è un diritto che si acquisisce con la nascita, perché lo si diventa ricevendo Cristo (Giovanni 1:12). La preghiera di Gesù «Che siano tutti uno» riguardava perciò solo chi l’avrebbe ricevuto, cioè gli apostoli e quelli che avrebbero in seguito creduto «per mezzo della loro parola».
L’unità dei cristiani, però, non è né automatica né iniziale, ma progressiva e finale. In altre parole, chi riceve Cristo comincia una nuova vita e, come per quella naturale, c’è poi un processo di crescita, attraverso il quale si passa da «bambini in Cristo» a «uomini fatti» (1Corinzi 3:1; Efesini 4:11-15; Ebrei 5:12-14; 1Pietro 2:2). Il nostro dovere e il nostro privilegio è perciò di “crescere”, ma l’opera si completerà quando vedremo Cristo «faccia a faccia» (1Corinzi 13:12) e quando Dio sarà “tutto in tutti” (1Corinzi 15:28).
Prima di allora l’unità dei cristiani non potrà che essere parziale e a poco serviranno gli incontri di gerarchie religiose che a volte si illudono di avere il destino della Chiesa e di Dio nelle loro mani. L’unità dei cristiani ci sarà perché è Gesù a volerla, ma la realizzerà a suo tempo e a suo modo. Anzi, ne sta gettando le basi da 2000 anni, perché non è rimasto nella tomba, ma è risorto e ora vive.
Non dobbiamo perciò perdere tempo cercando di anticipare i piani di Gesù, ma seguirne la scia in ciò che ora sta operando: ed ora sta soprattutto allargando la base dei popoli che lo riconosceranno come Signore, a mano a mano che il Vangelo si propaga ad ogni nazione.
Comunque, per non dilungarci, l’importante per noi è sapere che un giorno TUTTI I CREDENTI SARANNO “UNO” IN CRISTO, ciò però non significherà la perdita delle nostre individualità, perché l’immagine che ce ne viene fornita è quella di un corpo dove Cristo è il capo e dove noi siamo le varie membra. Il solito discorso, insomma, cioè un’unità di natura, di scopi e di spirito, ma fatta da una pluralità di persone. Solo allora realizzeremo pienamente la “Quadriunità”.



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
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