Isaia 40:3-4 - Matteo 3:3
L’evangelista Matteo, nel libro che porta il suo nome, nel terzo versetto del terzo capitolo parla di Giovanni battista e scrive: “Di lui parlò infatti il profeta Isaia quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: "Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri"»”. Il passo di Isaia citato da Matteo è quello di Isaia 40:3 che dice: “La voce di uno grida: «Preparate nel deserto la via del SIGNORE [Geova TNM], appianate nei luoghi aridi una strada per il nostro Dio!”
Per i trinitari questo parallelismo scritturale è una prova che il “SIGNORE” Geova menzionato nel libro di Isaia sia il “Signore” Gesù per il quale Giovanni preparò la via. Ma se le cose starebbero davvero così allora dovremmo concludere che anche Giovanni battista sia in realtà il profeta Elia. Perché? Il passo di Matteo 17:10-13 dice: “E i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?» Egli rispose: «Certo, Elia deve venire e ristabilire ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, gli hanno fatto tutto quello che hanno voluto; così anche il Figlio dell'uomo deve soffrire da parte loro». Allora i discepoli capirono che egli aveva parlato loro di Giovanni il battista.” Come giustamente compresero i discepoli di Gesù, il riferimento che veniva fatto ad Elia nei riguardi di Giovanni battista era puramente simbolico. Allo stesso modo possiamo dire che il riferimento fatto a Gesù in merito al “SIGNORE” di Isaia 40:3 è anch’esso un simbolismo profetico inerente la venuta del Messia, il quale rappresentava il Padre e venne nel suo nome. Infatti, a conferma di ciò, Gesù disse le parole riportate nel Vangelo di Giovanni, al capitolo 8, versetto 29: “E colui che mi ha mandato è con me; egli non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli piacciono”.
Nemmeno in questo quarto confronto scritturale troviamo nulla che si avvicini anche lontanamente agli insegnamenti professati dai trinitari.
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