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DOVRESTE INDOSSARE l'ARMATURA DI SAUL?

Ultimo Aggiornamento: 07/06/2009 16:33
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Sesso: Maschile
07/06/2009 16:30

Traduzione di un discorso pubblico di David Splain, mambro del Corpo Direttivo.

Nel bassopiano di Ela in 3000
Saul era re di Israele, ed era un uomo molto alto.
Dalle spalle in su era l’uomo più alto di Israele. .
Un altro uomo era molto imponente in Israele.
Era Eliab figlio di Jesse, fratello di Davide.
Era così imponente che quando Samuele fu mandato a casa di Jesse per ungere il nuovo re, come vide Eliab disse: “Sicuramente questo è l’unto di Geova”!.
Aveva l’aspetto di un re. Ma agiva da re?
Un filisteo si presentò sulle linee di battaglia a Gad; il suo nome era Golia ed era un gigante e sfidò un uomo di Israele alla lotta.
Ci si aspetterebbe che Eliab o Saul avrebbero affrontato questa sfida.
Era davvero una sfida formi¬dabile.
Se aprite la Bibbia in 1 Samuele 17 noterete che Golia aveva un’armatura.
Leggeremo i versetti da 5 a 7. Golia era alto più di tre metri e solo la sua cotta di maglia pesava quasi 60 chili. La più pesante armatura che si conosca oggi è sui 45 chili, quindi era davvero una sfida importante per gli Israeliti.
Potete visualizzare questo uomo imponente che cammina davanti agli eserciti israeliti?
Per 40 giorni andava su e giù. Ogni soldato poteva vedere bene i suoi muscoli e può darsi che Golia esibisse atti particolari per far vedere la sua forza e intimorire gli israeliti.
“Guardate quanto sono forte! Vedete quanto siete deboli voi!”
Saul era il più alto degli Israeliti, Eliab aveva un aspetto imponete degno di un re. Ma dove erano in quel momento?
Questi grandi uomini erano dei grandi codardi!
Non erano all'altezza della sfida. Comunque la sfida doveva essere affrontata e Davide, un pasto¬re, il figlio più giovane di Jesse si guardò in giro e disse: “Chi è questo incirconciso gentile che debba biasimare le linee di battaglia dell’Iddio vivente?”
E quale fu la reazione di Saul e Eliab?
“Shhhhh. Fai piano se no ti sentirà!”
Non erano pronti per andare in battaglia. Non erano preparati.
Nel capitolo 17:33 di 2 Samuele leggiamo….
Non era con le armi tradizionali del soldato che avrebbe potuto vincere la battaglia e ad avere la meglio!
Però nessun altro si presentò e infine Saul decise di mandare Davide in battaglia. Ma non ritenendolo adatto, secondo il versetto 38 leggiamo… Saul diede a Davide la sua armatura.
Il più alto degli israeliti... potete immaginare cosa è accaduto quando Davide si è messo l’elmo di Saul? Forse gli arrivava fino a qui.
Ecco perché al versetto 39 leggiamo...
Quindi Davide decise di usare l'equipaggiamento a cui era abituato. Versetto 40...
Quando Golia vide questo ragazzino che si accostava a lui con una fionda lo biasimava. Versetto 43... Dal punto di vista del gigante, di Saul e di Eliab, Davide stava affrontando Golia con una fion¬da. Ma non era vero. Davide aveva un'arma segreta e quando Davide si accostò al filisteo disse: “Tu vieni a me con una spada e una lancia ma io vengo a te nel nome di Geova degli eserciti”.
L’arma segreta di Davide era che Geova era con lui.
E per quanto riguarda Golia, perse la vita non perché era impreparato o mancava di esperienza ma perché non conosceva Geova.

Anche oggi ognuno di noi ha un gigante da affrontare, problemi così grandi che non sappiamo cosa fare. Come possiamo prepararci per affrontare queste difficoltà? Cercherete di indossare l’armatura di Saul o riporrete fede nell’arma segreta di Davide?
Cosa vuol dire per noi indossare l’armatura di Saul?
Sta per la protezione che possiamo sperare di avere dal mondo con mezzi mondani. Questo mondo ci propone le sue soluzioni per affrontare i problemi e quando sentono parlare dei nostri mezzi spirituali per affrontare le difficoltà ci disprezzano. Pensano che stiamo affrontando le nostre difficoltà con una fionda e quando andiamo a visitarli nelle loro case ci rispondono: “Sono io un cane cosi che vieni a me con queste cose?”
Ma noi non siamo impreparati. Abbiamo il nome di Geova con noi.
Ragioniamo su cinque giganti che dobbiamo affrontare e vediamo come li possiamo affrontare



1) Per diversi un gigante da affrontare è il nostro ministero.
Può darsi non abbiamo una laurea uni¬versitaria, o forse abbiamo difficoltà ad esprimerci in maniera corretta in italiano, o può darsi abbia-mo difficoltà a trovare i versetti e può capitare che a volte vi venga assegnato un territorio zeppo di Dottori, Avvocati, Ingegneri, ogni sorta di giganti e può darsi non ci sentiamo preparati per par¬lare con queste persone. Ma spesso, chi ha più successo nel parlare con queste persone?
Non sempre si tratta di coloro che hanno più istruzione. A volte una presentazione molto sempli¬ce può avere molto successo. Una coppia di missionari francesi erano appena arrivati in Senegal, freschi di una scuola per imparare il francese. Si recarono in servizio. Il loro territorio era nel cen¬tro della città, pieno di ambasciate e persone istruite. Impararono una o due frasi in francese: “Vengo ad annunciare la fine delle malattie delle afflizioni e della morte” e poi leggevano Riv 21 :3, 4.
Se qualcuno avesse fatto loro una domanda erano finiti, sconfitti. .
La sorella missionaria era con una sorella portoghese nuova nella verità. Il territorio era una zona molto ricca. Mentre stavano suonando il primo campanello la sorella portoghese disse: “Io sono troppo nervosa per parlare, dovrai parlare tu.”. La porta si aprì e venne a rispondere una donna fran¬cese: “Che cosa vuole?” Con un accento inglese la sorella missionaria disse: “Vengo ad annunciare la fine delle malattie delle afflizioni e della morte”. La donna francese disse : “Cosa?! Lei vieni a me, un'atea, per dirmi che ci sarà la fine della morte?” Questa donna aveva perso il figlio sei mesi prima.
In qualche modo fu disposto uno studio biblico. La sorella missionaria cominciò a condurre lo stu¬dio al meglio delle sue capacità. Quella donna oggi è una sorella fedele da 35 anni. Cosa la attirò alla verità? Un forte accento inglese che disse: “Vengo ad annunciare la fine delle malattie delle afflizioni e della morte”.
A volte dimentichiamo che il successo nel Ministero non dipende da noi.
L'opera che svolgiamo è l'opera di Geova,

2) Un secondo gigante vede coinvolti voi giovani.
I giovani hanno il desiderio di essere accettati, di essere tosti, di essere dei “tipi”. Non vogliono essere diversi dai loro compagni. Questo non vuoi dire che non amino Geova ma è difficile per i giovani, per i vostri figli, continuare a lottare. Sembra che ci siano tante cose che noi non facciamo, alle quali dobbiamo dire “NO! Io questo non lo posso fare!” Ma qui è la prova. Il gigante.
Se non lottate cosa vi accadrà? 1 Samuele 17:9
Se non lottate contro il mondo ne diventerete schiavi, servi. Ma come Davide, potete affrontare e abbattere qualsiasi gigante venga contro di voi. Però dovete essere preparati.
Siete preparati per affrontare i vostri giganti a scuola?
Vi voglio raccontare la storia di un diciassettenne che si chiama Jason. Era come qualsiasi altro ado¬lescente. Amava Geova, ma era un po’ timido. Un sabato mattina svolgeva il ministero di casa in casa. E la cosa che voi giovani temete di più accadde proprio a Jason. Suonò il campanello e chi gli rispose? Gloria, la ragazza più popolare della scuola, ed era una che parlava molto. Jason sapeva quindi che il lunedì mattina l'intera classe avrebbe saputo che lui era stato a casa di Gloria a predicare.
Jason ha considerato quali erano le sue scelte. Poteva cambiare il suo nome e trasfe¬rirsi in Brasile, poteva cercare di farsi crescere i baffi per non farsi riconoscere il lunedì o affronta¬re la battaglia e combattere. Jason riconobbe che se non avesse affrontato questa battaglia poteva diventare schiavo dei suoi compagni di scuola. Cercò di pensare a quello che i suo compagni gli avrebbero detto il lunedì mattina e come Davide cercò di scegliere le pietre più lisce che avrebbe potuto lanciare. Il lunedì mattina uno dei ragazzi si avvicinò a Jason e disse: “Gloria dice che tu sabato mattina eri in giro a vendere la Torre di Guardia”.
Molto velocemente Jason disse quello che si era preparato e disse: “E’ vero. Però io non apprezzo il tuo tono e proprio per questo verrò a casa tua il prossimo sabato. Dammi il tuo indirizzo perché voglio venire a trovarti”. E ora chi è che correva? Quel ragazzo era così impaurito che Jason doveva andare a casa sua, che di sicuro il sabato mattina si è chiuso nella sua camera con le persiane chiuse.
Pensate che questa esperienza abbia aiutato Jason ad avvicinarsi di più a Geova? Pensate che fu fiero di quello che aveva fatto?
Un gigante era caduto nel nome di Geova.

Una dodicenne che andava a scuola si stancò di aspettare che i suoi compagni e i suoi insegnati scoprissero che era una Testimone di Geova. Ogni mattina si svegliava e pensava: “Lo scopriranno oggi”? Decise di prendere in mano la situazione, quindi andò dall'insegnante e chiese :
“Qualcuno per caso le ha detto che sono una Testimone di Geova?” L'insegnante rispose: “Sì”, e la ragazza: “Ah, ben,e, e ha delle domande sui Testimoni di Geova?” L'insegnante non aveva domande, sapeva solo che i Testimoni non sono molto popolari. La ragazza disse: “Se qualcuno non è molto popolare dovrebbe almeno sapere perché”.
L'Insegnante disse che forse qualche domanda ce l’aveva.
La ragazza viveva vicino all'Insegnante. Presero accordi perché la ragazzina potesse andare ogni settimana a casa dell’Insegnante, ma a una condizione: che non ci fossero adulti, solo loro due.
Per un anno quella ragazzina studiò con la sua insegnante e alla fine dell’anno l’Insegnante si rese conto di aver trovato la verità, andò alla Sala del Regno e chiese che un adulto le finisse lo studio. Oggi quell’insegnante è membro della famiglia Betel degli Stati Uniti. Tutto perché quella ragazzi¬na chiese: “Ha delle domande sui testimoni di Geova?” Non era una presentazione complicata. Nessuna armatura, solo una pietra liscia... Un altro gigante è caduto.
Giovani, vi state preparando per affrontare i giganti che vi si presentano?
Se hai 9, 10 o 11 anni sei un proclamatore o una proclamatrice non battezzato?
Forse non siete proclamatori non battezzati ma andate in servizio con i vostri genitori, ma non è la stessa cosa. Quando diventi un proclamatore o una proclamatrice non battezzato dimostri la tua serietà, dici a Geova che lo vuoi servire.
Perché Geova ci dovrebbe aiutare se non sa se noi veramente lo vogliamo servire? Se hai 12, 13 o 14 anni sei battezzato o battezzata?
Se no, perché no? A volte i genitori non vogliono che i loro figli si battezzino. A volte dicono: “È troppo impegnato con la scuola adesso, facciamo finire la scuola e poi pensiamo al battesimo”. In questo modo che cosa insegna un genitore al figlio? Che l'attività scolastica è più importante di Geova. È questa la lezione che volete impartire ai vostri figli? Diverse situazioni: per certi giovani è difficile continuare a lottare. A troppe cose dobbiamo dire: “No! Questo non lo posso fare”!
Qui vi è il gigante.
Certe volte gli adolescenti non vogliono più andare alle adunanze e partecipare al ministero. Come si devono comportare i genitori? Alcuni dicono: “Non voglio imporre niente a mio figlio perché Geova vuole che il nostro servizio venga dal cuore”. Ed è vero che se avessimo un cuore perfetto non dovremmo mai sforzarci di fare qualcosa... Ma cosa dice la Bibbia del nostro cuore imperfet¬to?
Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, chi lo può conoscere. Nel nostro petto batte un cuore traditore, il cuore simbolico, quindi cosa c’è di male se i genitori insistono che i figli vengano alle adunanze e in servizio?
Prendete l’esempio di Geova. Egli disse a Giona di andare a Ninive a predicare
e Giona non voleva andare. Cosa disse Geova? Disse forse: “Io non forzo mai nessuno a fare quel che non vuoi fare...Giona non vuole andare a Ninive, allora forse chiedo ad Amos…”. Sapete come finì, vero? E quando Giona fu buttato fuori dal pesce forse disse: “Non vedo l'ora di arrivare a Ninive?”... Forse l’unico motivo per cui si recò a Ninive fu perché non voleva finire di nuovo in un pesce.
Alcuni giovani fanno qualche lavoretto stagionale durante l'estate. Cosa succede il primo giorno di lavoro? La mamma viene in camera alle 6 del mattino... “Giovanni, è ora di svegliarti”. Supponiamo che diciate “Mamma, io oggi sono stanco, non ho voglia di andare al lavoro”…
La mamma telefona forse al datore di lavoro per dirgli : “Nella nostra famiglia non abbiamo l'abi¬tudine di forzare i nostri figli a fare le cose che non vogliono fare, Giovanni oggi non vuole venire al lavoro però io e suo padre ci impegneremo a lavorare sul suo cuore così da motivarlo... Sono certa che nelle prossime settimane riusciremo a motivarlo così poi tornerà al lavoro... Gli terrete il posto, vero?”
Molto probabilmente direte: “Dai svegliati, alzati! Imparerai che nella vita ci sono tante cose che non si vogliono fare, ma si devono fare!”. Ora fratelli fatemi fare una domanda a voi. Rispondete a voi stessi, però siate onesti. Voi genitori avete sempre voglia di andare in servizio? Durante l’in¬verno qui fa freddo. Il sabato mattina quando fuori c’è il gelo avete davvero voglia di andare in ser¬vizio? A volte dovete, dire: “Dai svegliati su, non puoi rimanere a letto oggi!”. Noi adulti non sem¬pre abbiamo voglia di fare le cose che dovremmo fare, quindi come possiamo aspettarci che i nostri figli siano motivati nella maniera corretta da giovani? Probabilmente se parlate con membri della famiglia Betel o Pionieri da lungo tempo vi diranno che nella loro famiglia non si saltavano mai le adunanze e non si saltava mai il servizio di campo.
Era una regola.
Un adolescente di nome Dennis, compiuti i 16 anni pensò di essere abbastanza grande da poter prendere le proprie decisioni per quel che riguarda le scelte spirituali.

Disse a suo padre: “Non voglio che mi spingi più ad andare alle adunanze né in servizio. Voglio prendere da solo le mie decisioni.
Il padre disse: “Va bene”.
Il sabato mattina il padre andò in camera di Dennis e gli disse: “ Dennis, ti alzi stamattina per andare in servizio?”.
Dennis rispose: “No, stamattina voglio dormire. Sono stanco”.
Il padre disse: “Va bene. È una tua decisione”. Il sabato successivo il padre andò da Dennis e gli disse: “Allora Dennis, ti alzi stamattina per andare in servizio?”. Dennis rispose: “No. Ho tanti compiti, rimango a casa”. Il padre disse: “Va bene”. Il terzo sabato il padre andò in camera di Dennis. Lo afferrò per un braccio e disse: “Dai, andiamo in servizio!”. Dennis si sentì offeso e disse: “Papà, tu mi hai promesso che potevo prendere le mie decisioni!”. Il padre rispose: “Si. Per due settimane hai preso le tue decisioni. Ma ancora non ne hai azzeccata una! Forse non sei ancora maturo per prendere le tue decisioni. Da ora in avanti prendo io le decisioni!”. Oggi Dennis sorride ripensando a questa esperienza.
È diventato un pioniere. Quindi, sicuramente non gli ha fatto del male.
Lezione: Oggi il motto è: “Fai quello che ti piace. Non farti comandare, divertiti. Cerca l’indipendenza non la sottomissione ai genitori, né tanto meno a Dio!”. Golia morì. Davide ripose fede in Geova e si salvò!

3) Un terzo gigante che a volte dobbiamo affrontare è quello dell’opinione comune.
A volte i media presentano rapporti sui testimoni di Geova che sono offensivi: forse siamo tentati di indos¬sare l’armatura di Saul per proteggerci e a volte alcuni ufficiali benintenzionati vorrebbero aiutar¬ci con la nostra attività di relazione pubblica. Forse dicono: “C'è solo una cosa dei Testimoni di Geova che li rende impopolari... può darsi che se date un ritocco a questa vostra credenza forse riuscirete più simpatici agli altri”. Forse ci chiediamo di cosa si tratta? “Voi disassociate le persone, la gente non lo capisce ... se solo riuscite a trovare qualcosa nella Bibbia che dica che non c’è biso¬gno di fare così, gli altri vi accetterebbero di più”. È proprio così? Da quanto tempo noi disassocia¬mo le persone? Dal 1952. Prima del 1952 eravamo più popolari? No, perché c’era una credenza dei Testimoni di Geova che gli altri non potevano proprio capire. “Se solo riuscite a trovare qual¬cosa nella Bibbia che dica che non c’è bisogno di fare così gli altri vi accetterebbero di più”. Di cosa si tratta? “Le trasfusioni di sangue.
Le persone non capiscono ...”. Da quanto tempo noi rifiu¬tiamo le trasfusioni di sangue? Dal 1945. Prima del 1945 eravamo più popolari? No, perché c’era una cosa che gli altri non potevano proprio capire di noi. La neutralità, non andiamo in guerra. E quand’è che quell'intendimento ci fu spiegato? Nel 1938. Prima del 1938 eravamo più popolari? No, perché dal 1920 “andate di casa in casa e alle persone questo reca disturbo... se solo poteste cambiare questo”. Ma prima del 1920 non andavamo di casa in casa e il mondo ci amava? Ci odiava! Perché, perché insegniamo che quando uno muore non va all'inferno. Dobbiamo capi¬re che il mondo ci odia non per una particolare credenza, ma perché il Diavolo, il dio di questo mondo ci odia.
Il diavolo capisce molto bene le nostre credenze e ci odierà per sempre e il sentimento sarà sem¬pre reciproco. Non arriveremo mai a farci accettare dal mondo per quello che siamo. Perché?
Cosa leggiamo in Genesi 3:15? Inimicizia fra te e la donna. L’inimicizia tra noi e il mondo è coman¬data da Dio. È Dio che ha comandato che ci sia una divisione fra il suo popolo e il popolo di Satana. Saremo sempre in combattimento con il mondo. Nel momento in cui smettiamo di esse¬re in battaglia con il mondo ne diventiamo schiavi.

4) Un quarto gigante che dobbiamo affrontare siamo noi stessi.
A volte possiamo essere i nostri peggiori nemici. Alcuni fratelli e sorelle sono angosciati, tormentati dal loro passato. Può darsi che in famiglia gli venisse ripetuto: “Tu non vali niente! Non riuscirai mai a fare le cose per bene!”. Adesso sono venuti alla verità, ma continuano a sentirsi indegni. Pensano di non valere niente. A volte siamo talmente scoraggiati che vogliamo arrenderci. Potremmo ragionare: “Tanto morirò ad Armaghedòn, quindi non vale la pena continuare”. Questo è esattamente quello che il Diavolo vuole che voi pensiate. Il diavolo è l’accusatore dei nostri fratelli, quindi quando tu accusi te stesso di non essere buono, di non valere niente, stai facendo l’opera del diavolo.
Nei tempi biblici alcuni hanno avuto un’infanzia terribile. Secondo le scritture, il re Acaz aveva 11 anni quando suo figlio nacque. Quindi Ezechia aveva un padre di 11 anni. Che tipo di guida gli poteva dare? Che cosa fece quel padre? Bruciò il fratellino di Ezechia nel fuoco. Che terribile esperienza con cui convivere… Come vi sentireste voi se vostro padre avesse ucciso, bruciandolo, un vostro fratellino? Ezechia riuscì a sormontare questa terribile infanzia perché aveva un’arma segreta: Aveva fede in Geova. Se anche tu hai fede in Geova, potrai sormontare qualsiasi terribile esperienza dell’infanzia. Questo non significa che tutti i problemi emotivi possono essere risolti ma Filippesi 4 ci dice cosa può fare Geova per noi. Paolo stava scrivendo a dei Cristiani che erano ansiosi e nel versetto 6 dice a quei cristiani che quando sono ansiosi dovrebbero pregare.
Vers 6. Qui Paolo sta dicendo che possiamo dire a Geova ogni cosa. Dite a Geova ogni cosa nelle vostre preghiere? Gli dite che a volte siete angosciati per il vostro passato? Che vi sentite cosi sco¬raggiati da sentirvi inutili? Chiedetegli di aiutarvi. E come ci aiuterà?
Il vers 7 dice …
Quindi Geova non toglierà tutti i nostri problemi ma ci darà pace. Questo significa che non ci preoccuperemo eccessivamente dei nostri problemi. E non è questa una riposta a una preghiera? Una. sorella era talmente sconvolta che non sapeva dove girarsi. Niente andava bene nella sua vita, dalla famiglia al lavoro. Lei disse: “Geova, non so cosa chiederti, semplicemente dammi pace”. E disse qualche giorno dopo: “Non è che i miei problemi erano scomparsi.
Solo non mi stavo più preoccupando così tanto”.
E non è forse questa la cosa che pure noi desideriamo?
Quando ero a Chicago l’anno scorso ho incontrato un anziano che era stato un dirigente di una azienda con 20 dipendenti. Lavorava nel campo della grafica. Aveva un cliente che gli forniva un entrata di 1 milione di dollari all’anno. Un giorno questo cliente gli chiese di preparare una carto¬lina di auguri di compleanno che avrebbe avuto l'intestazione dell’azienda e che il cliente avreb¬be firmato per inviare ai suoi dipendenti al loro compleanno. Il fratello disse che gli dispiaceva ma questo non lo poteva fare per motivi religiosi. Il dirigente dell’azienda disse che non si poteva mischiare la religione con gli affari. “Noi ti forniamo affari che valgono 1 milione di dollari all'an¬no e l’unica cosa che ti chiediamo è di fare una cartolina di auguri”. Il fratello disse: “Mi dispiace, non lo posso fare”. Perse il contratto. Aveva dei debiti. Dovette mettere in vendita la sua casa, la sua auto e licenziare i suoi 20 dipendenti. Eppure quando parlammo con questo fratello egli ci disse: “Geova ci ha veramente benedetto”. “Hai venduto la casa?” “No”. “Hai venduto la macchi¬na?” “No”. “Ah, sicuramente sono arrivati altri clienti?”. “No, Geova ci ha benedetto perché non ci stiamo preoccupando”. Quell’uomo ha la pace di Dio.
Geova non gli ha tolto il problema, non gli inviò del denaro, ma gli ha dato la sua pace necessaria per non preoccuparsi eccessivamente del suo problema.

5) Il quinto gigante è quello di guadagnarsi da vivere.
Alcuni pensano che il miglior modo di proteggersi è di avere una istruzione elevata. Alcuni dicono: “Va bene fare il pioniere, ma che dire se poi mi sposo, avrò una famiglia, chi avrà cura di loro?”
Fatemi raccontare una cosa.
I pionieri hanno un’arma segreta. Quando fai l’opera di Geova, Geova non ti dimentica mai. Geova è perfettamen¬te capace di dare il cibo necessario, di mettere il pane sulla tavola per chiunque. A volte comun-que alcuni dicono che è impossibile avere un buon lavoro oggi se non hai una buona istruzione.
A Geova piacciono le cose impossibili. Voi provate a dire a Geova che qualcosa è impossibile e vedete cosa succede. Quindi voi genitori se volete che i vostri figli abbiano la miglior vita inco¬raggiateli a fare i pionieri. Questo potrebbe comportare dei sacrifici da parte dei genitori. Sarebbe una cosa bella se i figli potessero guadagnare tanto denaro per accudire i loro genitori nella vec¬chiaia e rendere la loro vita confortevole però è molto meglio quando i figli si spendono per pre¬dicare e aiutare altri a ottenere la vita eterna. Non vi preoccupate dei pionieri.
Geova continuerà ad aver cura di loro.
Nella scorsa estate eravamo a un’assemblea di distretto e due giovani fratelli sono stati intervistati, entrambi pionieri. Uno ha 16 anni e suo fratello di 10 anni ha appena iniziato il servizio di pio¬niere. A quello di 16 anni hanno chiesto se avesse degli studi biblici... “Sì, ne ho 12, 9 con i miei compagni e tre con quelli di fuori”. Gli hanno chiesto se questi studi facessero progresso... “Mio padre deve fare due giri con il suo furgone per portare tutti i miei studi biblici alle adunanze”.
Poi hanno intervistato il ragazzo di dieci anni. Gli hanno chiesto se avesse degli studi biblici. “Io non ne ho 12, però ne ho uno buono.
Lui ha 19 anni e viene alla Sala del Regno”.
Dopo l'adunanza ho parlato a questi due ragazzi. Due ragazzi così giovani, umili ma molto fidu¬ciosi, molto sicuri, che sanno chi sono e che sono molto, molto felici perché stanno aiutando altri a conoscere la verità. Non c’è gioia comparabile a quella che si prova aiutando altri a conoscere la verità. Quindi si tratta di stabilire ciò che veramente conta. Alcuni non leggono Matteo 6:33 nella maniera corretta. Alcuni leggono: “Se si cerca il Regno, tutte le altre cose saranno aggiunte”. Ma non dice così: se si cerca PRIMA il Regno… Quindi dobbiamo sapere ciò che è veramente importante nella nostra vita. A volte questo comporta prendere decisioni che secondo il mondo sono stolte. Prendete ad esempio le Assemblee di distretto. Abbiamo assemblee di tre giorni ma la presenza il sabato e la domenica è molto più elevata del venerdì. Cosa fanno i fratelli il venerdì? Alcuni lavo¬rano. Dal punto di vista del mondo chiedere un giorno di permesso al vostro datore di lavoro con i tempi che corrono sarebbe stoltezza. Ma ecco dove la nostra fede in Dio è evidente.

Nello Zambia fu organizzata un’assemblea di distretto nel momento più cruciale della raccolta del mais. Alcuni dei fratelli lavoravano in fattorie e coltivavano mais. Un fratello e sua moglie avevano un campo di mais e con il ricavato potevano vivere l'intero anno. Non solo la gente osserva il grano maturo... c’è qualcun altro che lo osserva: gli uccelli, i corvi.... e quindi durante quel periodo bisogna correre nel campo e scacciare gli uccelli. Ciononostante questa coppia di fratelli decise che non sarebbero rimasti a casa a scacciare gli uccelli dal campo, ma sarebbero andati all’assemblea. I vicini dissero che erano matti e che avrebbero scacciato gli uccelli solo dal proprio campo e che, non essendoci nes¬suno a scacciarli nel loro si sarebbero riversati tutti lì. I fratelli dissero: “Geova ci ha invitati all’Assemblea e non possiamo rinunciare a questo invito”. Ci volevano tre giorni di cammino per arrivare all'assemblea, più tre giorni di congresso e altri tre per il ritorno ... Man mano che questa coppia si avvicinava a casa vide una totale devastazione nei campi di Mais. Tutto il mais in tutti i campi era stato distrutto ad eccezione del campo dei fratelli. Cosa era accaduto? All’insaputa di quelli della zona c’era stata un’infestazione di vermi. La gente era così impegnata a scacciare gli uccelli che non vide i vermi che mangiarono tutto il mais. Come avevano previsto i vicini, gli uccel¬li scacciati dai campi erano andati tutti nel campo dei fratelli e se c’è una cosa che ai corvi piace più del mais, beh, sono proprio i vermi. Gli uccelli mangiarono i vermi del campo dei fratelli e lasciarono il mais. Questa coppia non solo aveva assistito all’Assemblea di Distretto, Ma aveva anche tutto il mais. Geova ha benedetto i loro sforzi. Ma anche se avessero perso tutto il loro mais, Geova avrebbe provveduto loro il necessario in qualche altro modo.
Oggi abbiamo ragionato su cinque diversi Golia che possiamo affrontare.
Però effettivamente è molto peggio di così.
Efesini 6:12 Paolo dice contro chi stiamo combattendo...
Visto che Paolo specifica che la nostra lotta non è contro sangue e carne, ma contro governanti mondiali, evidentemente si tratta di demoni.
Tutta l’organizzazione di Satana è mobilitata contro di noi. Che Golia!!!
Vi sentite sufficientemente preparati per affrontare l’organizzazione di Satana?
Lo sarete se siete preparati con un nome: Se affrontate il nemico con il nome di Geova, riuscirete a sconfiggere qualsiasi nemico sale contro di voi.
Quindi fratelli non pensate mai che per avere successo nelle sfide di questo mondo dobbiate usare i mezzi di questo mondo.
Mettetevi la completa armatura di Dio e lasciatevela addosso e a tutti i costi non cercate mai di indossare l’armatura di Saul.
[Modificato da Roberto Carson 07/06/2009 16:33]



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