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Compleanni

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2010 13:48
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08/07/2009 18:17

Voi testimoni non festeggiate i compleanni per motivi religiosi e questo è risaputo.
Vorrei sapere in primis quale sia il motivo.
Inoltre, se uno di voi dovesse decidere di parteciparvi, a cosa andrebbe incontro?


e-mail anonima.



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
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08/07/2009 23:30

Il compleanno è la festa per eccellenza,la ricorrenza festiva più importante per ogni satanista, poiché "ogni uomo è Dio".
Il satanismo, infatti, è il culto di se stessi. Ogni uomo è un dio, se sceglie di riconoscersi come tale. Così, il Satanista celebra il proprio compleanno come la più importante festività dell'anno.
"...Dovresti darti una pacca sulla spalla, comprarti qualsiasi cosa vuoi, considerarti come un re (o un dio) quale tu sei, e celebrare di conseguenza il tuo compleanno con il miglior fasto e cerimoniale possibile...", recita "La bibbia Satanica" di Anton Szandor LaVey

Oltre a queste motivazioni, non esiste alcuna prova biblica che attesti che i primi cristiani usassero festeggiare il proprio genetliaco, e le uniche occasioni in cui se ne parla nella Bibbia, ne parla in tono negativo.

Poi, ciascuno è libero di fare come crede!

Saluti


Walter Simoni

walter.simoni@yahoo.it
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Post: 166
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30/10/2009 20:14


Il compleanno è la festa per eccellenza,la ricorrenza festiva più importante per ogni satanista, poiché "ogni uomo è Dio".
Il satanismo, infatti, è il culto di se stessi. Ogni uomo è un dio, se sceglie di riconoscersi come tale. Così, il Satanista celebra il proprio compleanno come la più importante festività dell'anno.
"...Dovresti darti una pacca sulla spalla, comprarti qualsiasi cosa vuoi, considerarti come un re (o un dio) quale tu sei, e celebrare di conseguenza il tuo compleanno con il miglior fasto e cerimoniale possibile...", recita "La bibbia Satanica" di Anton Szandor LaVey



Questo vale per i satanisti, ma una persona che le rotelle a posto non paragona se stessa a Dio!

Quindi non mi sembra una motivazione corretta evitare i festeggiamenti del compleanno semplicemente perchè gli adoratori del diavolo hanno una veduta distorta di tale festa.

La persona normale festeggia il compleanno al semplice scopo di allietarsi con parenti e amici il giorno in cui commemora il lieto evento della propria nascita. Che male c'è in questo?



Continuiamo a donare.

http://www.youtube.com/watch?v=WmxT21uFRwM

http://www.youtube.com/watch?v=EqaSOpEF3mM
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30/10/2009 20:16


Oltre a queste motivazioni, non esiste alcuna prova biblica che attesti che i primi cristiani usassero festeggiare il proprio genetliaco, e le uniche occasioni in cui se ne parla nella Bibbia, ne parla in tono negativo.



Viceversa, non esistono prove bibliche che condannino esplicitamente le feste di compleanno. O mi sbaglio?



Continuiamo a donare.

http://www.youtube.com/watch?v=WmxT21uFRwM

http://www.youtube.com/watch?v=EqaSOpEF3mM
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30/10/2009 20:17


Poi, ciascuno è libero di fare come crede!



Siamo d'accordo, ma se un TdG decide di festeggiare il proprio compleanno o di partecipare a quello altrui, viene rispettata la sua scelta o va incontro a provvedimenti disciplinari?



Continuiamo a donare.

http://www.youtube.com/watch?v=WmxT21uFRwM

http://www.youtube.com/watch?v=EqaSOpEF3mM
02/03/2010 01:14

Re:

(Oreste), 30/10/2009 20.16:


Oltre a queste motivazioni, non esiste alcuna prova biblica che attesti che i primi cristiani usassero festeggiare il proprio genetliaco, e le uniche occasioni in cui se ne parla nella Bibbia, ne parla in tono negativo.



Viceversa, non esistono prove bibliche che condannino esplicitamente le feste di compleanno. O mi sbaglio?



No, non sbagli. Almeno non ne ho lette nella bibbia.

Esistono però dei "principi", che talvolta sono superiori alle leggi stesse, mediante i quali un cristiano può comprendere quale sia la condotta da tenere in queste circostanze. Il punto di vista di Dio riguardo a una persona, lo esprime bene L'Ecclesiaste.

(Ecclesiaste 7:1-2) 7 Un nome è meglio che il buon olio, e il giorno della morte che il giorno della nascita. 2 È meglio andare alla casa del lutto che andare alla casa del banchetto, perché quella è la fine di tutto il genere umano; e chi è in vita [lo] dovrebbe prendere a cuore...

Chi non si cura del punto di vista di Dio riguardo alla sua persona, dà maggiore risalto al fatto che essa "E'" e non a cosa essa "E' stata".
Certo, la nascita di un figlio è occasione di grande gioia! Questa occasione, è sempre poi "gioisa"?
Un uomo come Hitler (faccio un esempio) fu certamente gioioso per i suo genitori il giorno che egli nacque. Con la stessa gioia ne festeggerebbero un suo compleanno, mentre emana l'ordine di sterminare milioni di vite innocenti, solo perché di religione o di diversa nazionalità?
Io non lo farei certamente con "gioia"!

Ok, prendiamo un uomo giusto, come appunto Giuseppe, che seppe pure perdonare i suoi fratelli. In tale occasione, non sarebbe "gioso" festeggiarne il suo compleanno? Forse, sì; quanto meno sarebbe più gioioso.
Ma "Giuseppe" lo avrebbe gradito?

Una sua prima esperienza con questa carnale usanza non mi pare che fu piacevole...

(Genesi 40:20-23) 20 Ora avvenne che il terzo giorno era il compleanno di Faraone, ed egli faceva un banchetto per tutti i suoi servitori e alzava la testa del capo dei coppieri e la testa del capo dei panettieri in mezzo ai suoi servitori. 21 Pertanto ristabilì il capo dei coppieri nel suo ufficio di coppiere, ed egli continuò a porgere il calice in mano a Faraone. 22 Ma appese il capo dei panettieri, proprio come Giuseppe ne aveva loro dato l’interpretazione. 23 Comunque, il capo dei coppieri non si ricordò di Giuseppe e continuò a dimenticarlo.

Mentre si onora una persona attribuendole pregi che non ha realmente maturati, ad esempio, anche se ne incoraggia l'avido desiderio di "compensi" che spesso non rispecchiano una condotta critiana o amorevole.

(Matteo 14:6-11) ...Ma quando si celebrava il compleanno di Erode, la figlia di Erodiade ballò alla [festa] e piacque tanto a Erode 7 che egli promise con un giuramento di darle qualunque cosa avesse chiesto. 8 Quindi essa, dietro istigazione di sua madre, disse: “Dammi qui su un piatto la testa di Giovanni il Battista”. 9 Benché se ne rattristasse, il re, per riguardo verso i suoi giuramenti e verso quelli che giacevano con lui, comandò che [le] fosse data; 10 e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. 11 E la sua testa fu portata su un piatto e data alla fanciulla, ed essa la portò a sua madre...

Che occasione gioiosa! Non trovi?

Non confondiamo una "ricorrenza", come il ricordare quando ci si è sposati, quando ci si è dedicati, quando si è generato un figlio (la ricorrenza la ricorda il genitore, non il figlio che verebbe in tal caso, forse indebitamente, "onorato"). In tali occasioni si possono rafforzare quei vincoli che magari già sono stati piacevoli durante un intero anno, o migliorarli se non lo fossero stati. Tale azione riguarderebbe l'anno che si sta vivendo, non il fatto che "Esso, la persona" nacque! (come è stato ricordato: "non nacque un dio").

Il "principio", pertanto, è che come cristiani preferiamo gioire per la buona condotta di un nostro figlio, ricordarlo come una brava persona che sappia amare il prossimo come se stesso, che ami Geova come pure noi lo amiamo. Questo lo possiamo fare in ogni momento della notra vita e in quella di notro figlio. Sono sempre occasioni gioiose!

Non festeggiamo quindi chi "compie gli anni" (la persona), ma ricordiamo sempre con piacere tutti coloro che servono Geova con cuore completo e sincero. Questo è il punto.
Questo punto non serve che sia scritto perché sia osservato.

con rispetto, Giuseppe.

02/03/2010 01:38

Re:

Roberto Carson, 08/07/2009 18.17:

Voi testimoni non festeggiate i compleanni per motivi religiosi e questo è risaputo.
Vorrei sapere in primis quale sia il motivo.
Inoltre, se uno di voi dovesse decidere di parteciparvi, a cosa andrebbe incontro?


e-mail anonima.



I principi implicati li ho espressi commentando a Oreste.

Come è stato fatto notate, il comando, non essendo esplicitamente scritto nella bibbia, non incorre in una violazione diretta di un qualcosa che sia "scritto".

Ciò non di meno, per gli stessi principi che ho esposto nel commento sopra citato, chi pubblicamente praticasse questa usanza essendo un dedicato e battezzato testimone di Geova, non rispecchierebbe una condotta cristiana eccellente, da imitare o da apprezzare.

Se il fatto è pubblico, saranno gli anziani di congregazione che ne dovranno valutare gli effetti sull'intera congregazione.
Generalmente, è ovvio, una condotta del genere non qualifica un cristiano come idoneo a servizi di privilegio nella congregazione o di rappresentanza alla congregazione stessa.
Esso si squalifica da solo al riguardo (ripeto, se il fatto è noto, pubbblico, e peggio ancora, reiterato).

In ogni caso, essendo un "principio" di condotta cristiana, il probelma resta principalmente fra la persona e Geova che essa ha dichiarato di servire. Seguendo certe pratiche mondane, potrebbe perdere molto facilmente la propria spritualità che aveva in origine.
Comincerebbe a dare onore all'uomo, più che al suo creatore.

Inoltre, come cristiani, facciamo o non facciamo ogni cosa per piacere a Geova, non tanto perché, diversamente, si possa incorrere in questo o in quel provvedimento disciplinare che è generalmente attivato in modo speciale per la protezione della congregazione e per la salvaguardia della fede dei fratelli.

Giuseppe.


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15/03/2010 01:47

Una buona reputazione val meglio dell'olio odorifero; e il giorno della morte, meglio del giorno della nascita. 2 È meglio andare in una casa di duolo, che andare in una casa di convito; poiché là è la fine d'ogni uomo, e colui che vive vi porrà mente. 3 La tristezza val meglio del riso; poiché quando il viso è mesto, il cuore diventa migliore. 4 Il cuore del savio è nella casa del duolo; ma il cuore degli stolti è nella casa della gioia. ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, ......................................ho ripreso l'intera scrittura se la dovessi mettere in pratica io dovrei frecuentare tutti i funerali , mentre io non amo i funerali mentre amo andare dove c'è festa , sara che sono un cattivo cristiano,,,>>>>>>>ESODO 5:1 Dopo questo, Mosè e Aaronne andarono dal faraone e gli dissero: «Così dice il SIGNORE, il Dio d'Israele: "Lascia andare il mio popolo, perché mi celebri una festa nel deserto"»..........Esodo 10:9
«Noi andremo con i nostri bambini e con i nostri vecchi, con i nostri figli e con le nostre figlie; andremo con le nostre greggi e con i nostri armenti, perché dobbiamo celebrare una festa al SIGNORE».
.............................2Cronache 30:25
Tutta l'assemblea di Giuda, i sacerdoti, i Leviti, tutta l'assemblea di quelli venuti da Israele e gli stranieri giunti dal paese d'Israele o stabiliti in Giuda, furono in festa.

15/03/2010 02:47

Re:

peppe(58), 15/03/2010 1.47:

Una buona reputazione val meglio dell'olio odorifero; e il giorno della morte, meglio del giorno della nascita. 2 È meglio andare in una casa di duolo, che andare in una casa di convito; poiché là è la fine d'ogni uomo, e colui che vive vi porrà mente. 3 La tristezza val meglio del riso; poiché quando il viso è mesto, il cuore diventa migliore. 4 Il cuore del savio è nella casa del duolo; ma il cuore degli stolti è nella casa della gioia. ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, ......................................ho ripreso l'intera scrittura se la dovessi mettere in pratica io dovrei frecuentare tutti i funerali , mentre io non amo i funerali mentre amo andare dove c'è festa , sara che sono un cattivo cristiano,,,>>>>>>>ESODO 5:1 Dopo questo, Mosè e Aaronne andarono dal faraone e gli dissero: «Così dice il SIGNORE, il Dio d'Israele: "Lascia andare il mio popolo, perché mi celebri una festa nel deserto"»..........Esodo 10:9
«Noi andremo con i nostri bambini e con i nostri vecchi, con i nostri figli e con le nostre figlie; andremo con le nostre greggi e con i nostri armenti, perché dobbiamo celebrare una festa al SIGNORE».
.............................2Cronache 30:25
Tutta l'assemblea di Giuda, i sacerdoti, i Leviti, tutta l'assemblea di quelli venuti da Israele e gli stranieri giunti dal paese d'Israele o stabiliti in Giuda, furono in festa.




Ciò che dici è umanamente vero.

La lezione della scrittura, è un'altra.

Faccio un esempio.
E' un'usanza comune quella di festeggiare il capodanno. Si fanno grandi feste e botti e si spera (giustamente) che il nuovo anno sia migliore di quello che lo ha preceduto.
La realtà, è che poi una calamità, un grosso disatro o la stoltezza umana, possono rendere l'anno così speranzosamente festeggiato estrememente amaro per coloro che lo festeggiarono sperando in qualcosa di migliore.

Pertanto, è una questione di "tempi".

La lezione della scrittura è che il savio, è nella casa del luttto, per fare "esperienza" di ciò che il lutto stesso comporta. Per valutare ciò che di buono o cattivo fu fatto e per determinare per sé e per altri la migliore condotta da seguire poi.

D'altronde, è vera quanto triste questa realtà. Se dovessimo festeggiare gli anni "buoni" che oggi, con questo mondo incerto ed egoistico che ci ritroviamo, le occasioni di "festeggiare" per cose buone a fine anno (alla casa del lutto) sarebbero davvero rare.

Resta solo la soddisfazione che, imparando dalle cose buone e facendo tesoro di come evitare le cose cattive, ci si prospetti, facendo noi stessi cose buone, un anno davvero migliore, seppure vissuto in un mondo difficile da vivere.

Perciò. il saggio va alla casa del lutto più volentieri che a quella della festa; ma a una gran festa, tale saggio non mancherà....

Sarà la gioiosa festa che con fiducia potremo fare dopo che Geova, avendo tolto il male che oggi affligge l'intero genere umano, ci permetterà di esprimente mediante la gioia di essere in un mondo migliore, (il restaurato regno di Dio su tutta la terra) dove davvero potremo aspettarci, anno dopo anno, un "migliore e gioioso anno" da vivere con soddisfazione; perché.... Dio è "Amore".

Giuseppe.

OFFLINE
Post: 482
Città: MILANO
Età: 80
Sesso: Maschile
15/03/2010 13:48

Ecclesiaste 3
1 Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
…………………………………………………………………………………
4 Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.


Sotto il cielo. È questa un’espressione caratteristica di Qohelet per indicare l’ambito vitale dell’uomo su questa terra.
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