“Non permettete che Satana s’insinui nella vostra vita, nei momenti di difficoltà” dice la voce da mille altoparlanti. Ieri pomeriggio erano ventiduemila i testimoni di Geova allo stadio Ferraris. Quattromila in più di giovedì, arrivati da vicino o da lontano, da fuori Genova o dal confine con la Svizzera, da Ovada o da Sassari. Prendono appunti, i “fratelli” e le “sorelle”, per poi meditare a casa. Fissano riflessioni nel flusso del programma che, dalle 9.20 del mattino, racchiude cantici e simposi, momenti di dialogo e di ascolto, relazioni dettagliate di “fratelli” e “sorelle” da altri Paesi. Per oggi e domani è previsto il picco dell’affluenza, con il Ferraris che arriverà ad accogliere almeno 25 mila, forse 30 mila persone.
Il battesimo è il momento più importante, per i testimoni di Geova. Chi racconta la propria esperienza, non può prescindere da questo passaggio: «Mi sono battezzata a sedici anni», racconta Donatella Ciardiello. Figlia di testimoni di Geova, ha fatto la sua scelta giovanissima. Come molti dei 22 mila occupanti dei seggiolini del Ferraris, accuratamente puliti da chewing gum e sporcizia varia «per dare un’accoglienza degna ai fedeli». Un’idea, quella della pulizia del Ferraris, che ha conquistato mezza città.
Tratto da: ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/genova/2009/08/07/AMCEHioC-testimoni_raduno_geo...
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