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Imposizione delle mani

Ultimo Aggiornamento: 06/10/2009 17:23
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29/09/2009 11:56

domanda posta da un ns lettore:
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Nella comunità a cui appartengo, si usa imporre letteralmente le mani sulle persone chiamate ad esercitare un ministerio per la chiesa, questo, secondo il modello apostolico. Perchè voi TDG non seguite questo cerimoniale, il quale, pur essendo un semplice 'rituale', è comunque un comando biblico con un significato simbolico importante: la trasmissione dell'autorità.
Grazie
Tonino (AP)
[SM=g28005]
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Walter Simoni

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29/09/2009 23:30

Fondamentalente potresti aver ragione, semplicemente i TdG preferiscono mantenere il senso del passo piuttosto che il gesto in sé. Le nomine degli anziani e dei servitori avvengono esattamente nello spirito di quel gesto che era legato ad una certa cultura.

Shalom
[Modificato da Roberto Carson 30/09/2009 11:43]
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30/09/2009 11:41

Re:
Walter.Simoni, 29/09/2009 11.56:

domanda posta da un ns lettore:
_______________________________
Nella comunità a cui appartengo, si usa imporre letteralmente le mani sulle persone chiamate ad esercitare un ministerio per la chiesa, questo, secondo il modello apostolico. Perchè voi TDG non seguite questo cerimoniale, il quale, pur essendo un semplice 'rituale', è comunque un comando biblico con un significato simbolico importante: la trasmissione dell'autorità.
Grazie
Tonino (AP)
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Nel primo secolo, l'imposizione delle mani non era un semplice rituale, ma aveva la funzione di trasmettere letteralmente lo spirito santo di cui, si presume, che tutti i primi cristiani ne erano unti.
Oggi l'unzione avviene diversamente, quindi l'imposizione delle mani non ha più alcuna utilità pratica. Per questo motivo i TdG non la praticano.





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01/10/2009 10:51

Volevo porre anche io questa domanda. Infatti su questo argomento ho fatto varie ricerche e mi sono chiesta come mai non praticate l'imposizione delle mani, visto che la Bibbia insegna tale pratica.

Nel NT si fanno vari riferimenti. Parto da quello di Ebrei 6:2:


"Per questa ragione, ora che abbiamo lasciato la dottrina primaria intorno al Cristo, avanziamo verso la maturità, non ponendo di nuovo un fondamento, cioè il pentimento dalle opere morte e la fede verso Dio, 2 l’insegnamento di battesimi e l’imposizione delle mani, la risurrezione dei morti e il giudizio eterno. 3 E questo faremo, se in realtà Dio lo permette."



Fra le dottrine e pratiche menzionate, insieme al battesimo c'è l'imposizione delle mani e viene considerata una pratica basilare.

E sembra di capire che tale pratica non serviva solo per la trasmissione dei carismi ma era un gesto che rappresenta l'acquisizione di un incarico di servizio nella chiesa, così come il battesimo rappresenza l'acquisizione dello status di membro della chiesa.

Anche il resto delle scritture rende evidente che ogni nomina avveniva mediante imposizione delle mani. Ad es. leggiamo in Atti 6:6:


"Ora, in quei giorni, mentre i discepoli aumentavano, sorse un mormorio da parte dei giudei di lingua greca contro i giudei di lingua ebraica, perché le loro vedove erano trascurate nella distribuzione di ogni giorno. 2 E i dodici, chiamata a sé la moltitudine dei discepoli, dissero: “Non è piacevole che noi lasciamo la parola di Dio per distribuire [cibo] alle tavole. 3 Quindi, fratelli, cercate fra voi sette uomini che abbiano buona testimonianza, pieni di spirito e sapienza, affinché li costituiamo su questa faccenda necessaria; 4 ma noi ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola”. 5 E la cosa detta piacque all’intera moltitudine, e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e spirito santo, e Filippo e Procoro e Nicanore e Timone e Parmena e Nicolao, proselito di Antiochia; 6 e li posero davanti agli apostoli, e, dopo aver pregato, questi posero su di loro le mani."



Anche qui l'imposizione delle mani è praticata per la nomina di servitori di ministero, non per trasmettere doni miracolosi.

Addirittura la nomina di un ministro cristiano (servitore o anziano) è così intrinsecamente legata all'imposizione delle mani che l'apostolo Paolo si esprime nel seguente modo in 1 Timoteo 5:22:


"Non porre mai le mani affrettatamente su nessun uomo; e non partecipare ai peccati altrui; mantieniti casto."



Notiamo che imporre le mani equivale a dire "nominare un uomo".

Lo stesso significato in 1 Timoteo 4:14, in riferimento alla nomina ad anziano di Timoteo, in cui si legge:


"Non trascurare il dono che è in te, che ti fu dato mediante predizione e quando il corpo degli anziani impose le mani su di te."



Alla luce di questi e altri dati biblici, mi pare evidente che la nomina di un cristiano era imprescindibilmente legata al gesto dell'imposizione delle mani, così come l'adesione alla Chiesa o Congregazione è imprescindibilmente legata al gesto dell'immersione.

Perchè quindi oggi voi Testimoni non praticate l'imposizione delle mani per la nomina di servitori e anziani, come avveniva nella congregazione del I secolo, visto che questo gesto prescinde dall'esistenza o meno dei doni miracolosi ed è un requisito indispensabile come l'immersione?

[Modificato da Mary Shelley 01/10/2009 10:55]

"Nulla infatti è malvagio fin dall'inizio."
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01/10/2009 14:52

Cara Mary,


Alla luce di questi e altri dati biblici, mi pare evidente che la nomina di un cristiano era imprescindibilmente legata al gesto dell'imposizione delle mani, così come l'adesione alla Chiesa o Congregazione è imprescindibilmente legata al gesto dell'immersione



Mi pare che tu esageri un pò le cose, dire che è "imprescindibile" richiederebbe una specifica dichiarazione che non esiste da nessuna parte. Non è detto da nessuna parte, infatti, che fosse necessario "imporre le mani" per trasmettere i doni dello spirito, nel caso di Cornelio ad esempio questo non avvenne.

Non mi pare neppure corretto il paragone con il battesimo, il gesto di imporre le mani infatti era piuttosto aspecifico, e riguardava in generale una benedizione o era in relazione ai sacrifici, ecc... evidentemente gli apostoli non fecero altro che seguire un gesto di origine giudaica e che poteva essere ben compreso da quella cultura.


Perchè quindi oggi voi Testimoni non praticate l'imposizione delle mani per la nomina di servitori e anziani, come avveniva nella congregazione del I secolo, visto che questo gesto prescinde dall'esistenza o meno dei doni miracolosi ed è un requisito indispensabile come l'immersione?



Forse non hai capito quello che ho scritto: noi TdG pratichiamo l'imposizione delle mani, che poi non seguiamo un "gesto" liturgico oggi vuoto di significato mi pare del tutto ininfluente rispetto al suo valore.

Shalom
[Modificato da barnabino 01/10/2009 15:05]
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01/10/2009 16:46


Non è detto da nessuna parte, infatti, che fosse necessario "imporre le mani" per trasmettere i doni dello spirito, nel caso di Cornelio ad esempio questo non avvenne.



Eppure dalle scritture che ho riportato in precedenza, si fa proprio riferimento all'imposizione delle mani come gesto per nominare un cristiano all'ufficio di pastore o anziano o servitore. Cornelio non c'entra, perchè io non palro di trasmissione dei doni, ma di incarico pastorale.


Non mi pare neppure corretto il paragone con il battesimo, il gesto di imporre le mani infatti era piuttosto aspecifico, e riguardava in generale una benedizione o era in relazione ai sacrifici, ecc...



Eppure è la Scrittura di Ebrei a elencare entrambe come dottrine primarie. Anche del battesimo ne esistevano varie forme (di Giovanni, in acqua, in spirito...) ma anche se alcune forme sono state superate rimane l'uso del battesimo in acqua, come fondamento cristiano. Così anche l'imposizione delle mani aveva vari significiati fra cui appunto indicare il conferimento di un incarico di servizio (servitore di ministero o anziano), la trasmissione di doni o di benedizioni. Anche se la trasmissione dei doni miracolosi è cessata rimane l'uso dell'imposizione per la nomina di ministri, che sarebbe durata fino alla fine dei tempi a quanto pare. In ogni caso quelli elencati sopra sono definiti elementi primari non perchè superati e abbandonati, ma perchè costituiscono il fondamento della fede e quindi vanno presi sul serio. Cioè, nessuna delle dottrine e pratiche sopraelencate mi pare sia considerata più o meno importante delle altre. Tutte si ricollegano e formano la base dell'insegnamento e della prassi della congregazione protocristiana.



Forse non hai capito quello che ho scritto: noi TdG pratichiamo l'imposizione delle mani, che poi non seguiamo un "gesto" liturgico oggi vuoto di significato mi pare del tutto ininfluente rispetto al suo valore.



Capisco. Ma il gesto di imporre le mani letteralmente lo fate, come letteralmente compite il gesto di immergere il battezzando?


[Modificato da Mary Shelley 01/10/2009 16:47]

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01/10/2009 18:43

Caro Mary,


Eppure dalle scritture che ho riportato in precedenza, si fa proprio riferimento all'imposizione delle mani come gesto per nominare un cristiano all'ufficio di pastore o anziano o servitore.



Si, ma l'imposizione non indicava SOLO per quello ma ANCHE quello, era un gesto molto diffuso e aspecifico per identificarlo come "imprescindibilmente legato" alle nomine di pastori. Oggi sarebbe il corrispondente di "stringere la mano" a qualcuno per stabilire un patto, o qualcosa del genere. Era legato alla cultura dell'epoca e non aveva nulla di particolare in sé, non era certo quel gesto così comune in un certo ambito a rendere valida una nomina.


Cornelio non c'entra, perchè io non palro di trasmissione dei doni, ma di incarico pastorale



Eppure altrove l'imposizione delle mani indicava il ricevere la trasmissione di doni, per Cornelio questo non fu necessario, ad indicare che quel gesto era puramente formale.


Eppure è la Scrittura di Ebrei a elencare entrambe come dottrine primarie



Infatti per noi sono entrambe dottrine primarie, anche noi riconosciamo che le nomine avvengono per mezzo dello spirito santo, semplicemente non adottiamo una gestualità particolare, oggi svuotata di significato.


Ma il gesto di imporre le mani letteralmente lo fate, come letteralmente compite il gesto di immergere il battezzando?



Non vedo alcuna ragione di adottare un gesto che aspecifico, e che essendo legato ad una certa cultura oggi è vuoto di senso, lo ritieni un gesto "magico"? Diverso è il caso del battesimo, un simbolo ben chiaro e la cui necessità è chiaramente evidenziata nel NT.

Quello che per noi è essenziale è il significato di quel gesto, e non l'uso di una certa gestualità che non viene imposta in alcun passo.

Shalom

[Modificato da barnabino 01/10/2009 18:43]
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01/10/2009 19:05

PS. Circa Ebrei 6 in effetti non è chiaro se l'imposizione delle mani si riferisca ai doni dello spirito o alle nomine di anziani.

Shalom
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03/10/2009 20:31

Nello studio WT di questa settimana, al §17 menziona un altro esempio di 'imposizione delle mani'. Riporta il caso del capro sul quale il sommo sacerdote, una volta l'anno, poneva entrambi le mani sulla testa dell'animale, confessava su di esso i peccati del popolo e poi lasciava andare il capro verso una terra lontana. (Lev. 16:7-10,21,22)
Attraverso questo rituale, il sommo sacerdote era come se trasferisse gli errori degli uomini sul capro, e li allontanasse da loro.

Porre le mani sul capro, anche nell'AT, può assumere il significato di: "trasferire". Proprio come venivano trasferite le colpe, veniva trasferita anche l'autorità o lo spirito santo.

Shalom
[Modificato da Walter.Simoni 03/10/2009 21:12]
Walter Simoni

walter.simoni@yahoo.it
03/10/2009 20:41

Ci sarebbe da aprire un capitolo sulla nomina di autorità della congregazione, perché se nella congregazione ogni nominato è tale in virtù dell'autorità dei "nominanti" allora il meccanismo dovrebbe procedere a ritroso sino a Cristo, il problema della successione apostolica insomma.

Ma se l'unica autorità è la Bibbia allora cosa mi impedisce di "autonominarmi"? Non mi sembra un problema di secondaria importanza, dovrebbe essere chiarito in maniera precisa e senza tante sbavature.
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03/10/2009 21:19


Ma se l'unica autorità è la Bibbia allora cosa mi impedisce di "autonominarmi"? Non mi sembra un problema di secondaria importanza, dovrebbe essere chiarito in maniera precisa e senza tante sbavature.



Cosa proponi allora in alternativa del modo in cui vengono attribuite attualmente le nomine, una autonomina da parte di chi si sente eletto?
Mi sembra poco attendibile...
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03/10/2009 21:21

Una discussione sul modo in cui vengono nominati anziani e servitori di ministero è la seguente:

tdgstoriasoctel.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
03/10/2009 21:54

Re:
Asgardiano, 03/10/2009 21.19:


Ma se l'unica autorità è la Bibbia allora cosa mi impedisce di "autonominarmi"? Non mi sembra un problema di secondaria importanza, dovrebbe essere chiarito in maniera precisa e senza tante sbavature.



Cosa proponi allora in alternativa del modo in cui vengono attribuite attualmente le nomine, una autonomina da parte di chi si sente eletto?
Mi sembra poco attendibile...




La nomina viene dalla congregazione, non da altri nominati, ecco la soluzione del dilemma! [SM=g27987]
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04/10/2009 09:12

Re: Re:
amedeo.modigliani, 03/10/2009 21.54:




La nomina viene dalla congregazione, non da altri nominati, ecco la soluzione del dilemma! [SM=g27987]




Certamente, ma chi la conferisce è il corpo direttivo, il quale, attraverso la simbolica imposizione delle mani, trasferisce o trasmette (sempre simbolicamente) l'autorità ad esercitare il ruolo di anziano o servitore nella congregazione.
La questione posta all'inizio è piuttosto, perchè non si esegue letteralmente l'imposizione delle mani, pur trattandosi di un gesto simbolico.

Shalom
Walter Simoni

walter.simoni@yahoo.it
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04/10/2009 09:34


perché se nella congregazione ogni nominato è tale in virtù dell'autorità dei "nominanti" allora il meccanismo dovrebbe procedere a ritroso sino a Cristo, il problema della successione apostolica insomma.




Non credo sia un problema di continuità storica e quindi di successione apostolica. La nomina non avviene mediante un trasferimento di un potere trascendente o mistico. E' il riconoscimento dell'idoneità all'investitura di tale ruolo fatto sulla base dei requisiti ispirati racchiusi nelle Sacre Scritture.
E' la stessa cosa del battesimo che viene fatta da chi è già battezzato, in quanto riconosciuto idoneo sulla base delle norme bibliche ispirate.
[Modificato da christofer2006 04/10/2009 09:34]
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04/10/2009 09:39

Re:



Porre le mani sul capro, anche nell'AT, può assumere il significato di: "trasferire". Proprio come venivano trasferite le colpe, veniva trasferita anche l'autorità o lo spirito santo.




Si in effetti l'imposizione delle mani trasferisce ad un individuo l'autorità.

Lo stesso dizionario biblico Perspiacia nello studio delle Scritture spiega alla pagina 199, vol. 2:


"Nomine di servizio. Nella congregazione cristiana la nomina di uomini maturi a posti o incarichi di responsabilità avveniva pure mediante l’imposizione delle mani di coloro che erano autorizzati a fare nomine. (At 6:6; 1Tm 4:14) A motivo dell’autorità che la nomina avrebbe conferito loro, e dell’esempio che avrebbero dato, l’apostolo Paolo esortò Timoteo: “Non porre mai le mani affrettatamente su nessun uomo; e non partecipare ai peccati altrui”. Questo significava che prima di fare una nomina si doveva esaminare bene se uno era idoneo, affinché poi non trascurasse i doveri del suo incarico, e, se fossero sorte difficoltà, parte della colpa non ricadesse su Timoteo. — 1Tm 5:22."



In effetti credo che quanto qui descritto in merito alla nomina si potrebbe ripetere anche oggi, compiendo il gesto dell'imposizione delle mani. Un gesto simbolico per la nomina ufficiale di un anziano o servitore!
________________________________________________

04/10/2009 10:49

Re: Re: Re:
Walter.Simoni, 04/10/2009 9.12:




Certamente, ma chi la conferisce è il corpo direttivo, il quale, attraverso la simbolica imposizione delle mani, trasferisce o trasmette (sempre simbolicamente) l'autorità ad esercitare il ruolo di anziano o servitore nella congregazione.
La questione posta all'inizio è piuttosto, perchè non si esegue letteralmente l'imposizione delle mani, pur trattandosi di un gesto simbolico.

Shalom




Se persino il Corpo Direttivo, o Russell, o altri fratelli con grandi responsabilità all'inizio dell'opera moderna dei TdG non hanno ricevuto quegli incarichi da nessun altro "nominato" ma è stata la Congregazione stessa a determinare chi doveva essere un Pastore e chi no, allora il principio cardine deve essere che anche il Corpo direttivo è in quella posizione perché nominato tale dalla Congregazione e non da un Corpo Direttivo precedente, perché durante i cosiddetti secoli bui non esisteva alcun Corpo Direttivo, ma esisteva una Congregazione, che nel XX secolo per così dire genera un Corpo Direttivo.
04/10/2009 10:54

Re: Re:
christofer2006, 04/10/2009 9.39:




Porre le mani sul capro, anche nell'AT, può assumere il significato di: "trasferire". Proprio come venivano trasferite le colpe, veniva trasferita anche l'autorità o lo spirito santo.




Si in effetti l'imposizione delle mani trasferisce ad un individuo l'autorità.

Lo stesso dizionario biblico Perspiacia nello studio delle Scritture spiega alla pagina 199, vol. 2:


"Nomine di servizio. Nella congregazione cristiana la nomina di uomini maturi a posti o incarichi di responsabilità avveniva pure mediante l’imposizione delle mani di coloro che erano autorizzati a fare nomine. (At 6:6; 1Tm 4:14) A motivo dell’autorità che la nomina avrebbe conferito loro, e dell’esempio che avrebbero dato, l’apostolo Paolo esortò Timoteo: “Non porre mai le mani affrettatamente su nessun uomo; e non partecipare ai peccati altrui”. Questo significava che prima di fare una nomina si doveva esaminare bene se uno era idoneo, affinché poi non trascurasse i doveri del suo incarico, e, se fossero sorte difficoltà, parte della colpa non ricadesse su Timoteo. — 1Tm 5:22."



In effetti credo che quanto qui descritto in merito alla nomina si potrebbe ripetere anche oggi, compiendo il gesto dell'imposizione delle mani. Un gesto simbolico per la nomina ufficiale di un anziano o servitore!




Solo per chiarire: tutte le nomine avvengono per iniziativa del Corpo Direttivo, gli anziani locali delle altre pecore non hanno alcuna autorità da questo punto di vista, infatti non possono nominare anziani se non per interposta persona, attraverso una procedura che legittima ogni eventuale nomina solo in virtù dell'accettazione pregressa da parte del Corpo Direttivo.

In effetti gli anziani locali NON possono nominare altri anziani, ma sarà sempre il CD a farlo.
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04/10/2009 10:59

Per non uscire fuori tema si prega di dare risposta agli interrogativi espressi da Amedeo nella seguente discussione:

tdgstoriasoctel.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

Quì limitiamoci a discutere dell'atto simbolico dell'imposizione delle mani.



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
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04/10/2009 11:03

Re: Re: Re: Re:
amedeo.modigliani, 04/10/2009 10.49:




Se persino il Corpo Direttivo, o Russell, o altri fratelli con grandi responsabilità all'inizio dell'opera moderna dei TdG non hanno ricevuto quegli incarichi da nessun altro "nominato" ma è stata la Congregazione stessa a determinare chi doveva essere un Pastore e chi no, allora il principio cardine deve essere che anche il Corpo direttivo è in quella posizione perché nominato tale dalla Congregazione e non da un Corpo Direttivo precedente, perché durante i cosiddetti secoli bui non esisteva alcun Corpo Direttivo, ma esisteva una Congregazione, che nel XX secolo per così dire genera un Corpo Direttivo.




Il Corpo Direttivo è il rappresentante della Congregazione Cristiana!
Parlare di CD o di CC è come parlare della stessa cosa.
Walter Simoni

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