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I pericoli del sangue "vecchio" nei traumatizzati gravi.

Ultimo Aggiornamento: 22/10/2009 20:36
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02/10/2009 17:42

Pazienti con gravi lesioni che richiedono la trasfusione di ingenti quantitativi di sangue hanno un rischio di morte doppio se il sangue era stato conservato per un mese o più

I pazienti colpiti da gravi lesioni e che necessitano della trasfusione di ingenti quantitativi di sangue hanno un rischio di morte doppio se il sangue loro trasfuso era stato conservato per un mese o più. E' questo il risultato di uno studio condotto da Philip Spinella e Christopher Carroll del Connecticut Children's Medical Center, ad Hartford, e pubblicato sulla rivista "Critical Care": ccforum.com/

Lo studio - condotto presso lo Hartford Hospital su 202 pazienti gravemente traumatizzati che hanno avuto bisogno di cinque o più unità di sangue e che sono stato seguiti per controllare il follow up a sei mesi dall'evento - ha rivelato in particolare che l'uso di unità di sangue conservate per oltre 28 giorni raddoppia l'incidenza di trombosi venosa profonda con conseguente infarto d'organo multiplo.

Anche se da tempo molti specialisti nutrivano il sospetto che le sacche di sangue vecchio provocassero complicazioni, questo è il primo studio che fornisce dati in grado di confermare in modo scientifico questa conclusione. Lo studio differisce da quelli precedenti in materia poiché le quantità di unità di sangue trasfuse nei gruppi che avevano fruito di sacche conservate per un tempo minore e maggiore erano uguali. Una circostanza di difficile realizzazione che però ha permesso di eliminare la maggiore fonte di dubbio sulla validità di questa correlazione.

Secondo Spinella, "la somministrazione preferenziale di sangue più recente a pazienti in condizioni critiche rischia peraltro di aumentare quello che va scartato per superati limiti di scadenza. Dato che il sangue è spesso una risorsa scarsa è necessario sviluppare metodiche per minimizzare gli sprechi e al contempo fornire il prodotto ematico più efficace e sicuro per un certo paziente"

"Questa importante scoperta - concludono i ricercatori - dovrebbe incoraggiare la ricerca sugli effetti del sangue meno recente sulla coagulazione nei pazienti critici. Considerata la diffusione dell'uso di trasfusioni multiple nella terapia dei pazienti gravemente infortunati, questo studio potrebbe ridurre i decessi negli ospedali di tutto il mondo." (gg)

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02/10/2009 17:43

Leggendo queste informazioni c'è da chiedersi se non valga davvero la pena per tutti seguire la bioetica biblica ed astenersi dalle emotrasfusioni.



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20/10/2009 09:03


Leggendo queste informazioni c'è da chiedersi se non valga davvero la pena per tutti seguire la bioetica biblica ed astenersi dalle emotrasfusioni.



Ossia, morire subito per dissanguamento dalle suddette gravi lesioni, anziché almeno provare a salvarsi tramite l'ausilio dell'emotrasfusione?

Mi sembra una strana considerazione... [SM=g27993]
[Modificato da Rainboy 20/10/2009 09:04]
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20/10/2009 18:08

Re:
Rainboy, 20/10/2009 9.03:


Leggendo queste informazioni c'è da chiedersi se non valga davvero la pena per tutti seguire la bioetica biblica ed astenersi dalle emotrasfusioni.



Ossia, morire subito per dissanguamento dalle suddette gravi lesioni, anziché almeno provare a salvarsi tramite l'ausilio dell'emotrasfusione?

Mi sembra una strana considerazione... [SM=g27993]



Caro Rainboy, come sicuramente saprai esistono delle terapie alternative alle emotrasfusioni e sono quelle che generalmente usano i TdG quando è necessario. Il mio commento scaturisce dal fatto che se tutti decidessero si seguire tali trattamenti alternativi, molti rischi andrebbero evitati, come quelli del sangue vecchio citati nell'articolo riportato nel primo post di questa discussione.

Comunque, la motivazione primaria per la quale noi Testimoni non accettiamo le trasfusioni non è saniataria, ma religiosa. Ci asteniamo dal sangue per seguire un chiaro principio biblico e quindi per rispettare un comando del nostro Creatore Geova Dio. Per noi è un fattore di fedeltà al nostro Dio e quindi saremmo disposti anche a morire pur di non violare le leggi divine, come molti nostri fratelli in fede morirono nei lager nazisti pur di non rinnegare il loro Dio.

Mi rendo conto che per un non credente sia difficile accettare questo nostro punto di vista, forse ti sembrerà fanatismo, ma per noi è fede.

Comunque posso assicurarti che nella stragrande maggioranza dei casi i TdG che subiscono incidenti o che si sottopongono a delicati interventi chirurgici, non rischiano la vita. Grazie a Dio la medicina ha fatto passi da gigante e oggi è possibile fare a meno del sangue in innumerevoli casi.





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22/10/2009 09:49

Il mio commento non è nato da un desiderio di contestazione delle motivazioni religiose, che appartengono a tutt'altra sfera di dibattito. Peraltro, da persona laica quale sono, credo fermamente nel diritto di ciascun individuo a disporre del proprio corpo in ogni modo egli ritenga opportuno.

Ciò che mi ha colpito è stata invece la tua considerazione, che appariva di ordine eminentemente terapeutico. Sembravi sottintendere che siccome esistono degli oggettivi problemi nella conservazione del sangue a lungo termine, l'approccio emotrasfusionale in sé fosse da disprezzare.
Se ho errato ti prego di correggermi, il fatto è che una simile idea mi pare alquanto strana, sarebbe come dire che preferisco lasciarmi morire adesso piuttosto che provare quel farmaco che salva tre pazienti su quattro, visto che se lo prendessi avrei il 25% di probabilità di morire.


Roberto Carson, 20/10/2009 18.08:



Caro Rainboy, come sicuramente saprai esistono delle terapie alternative alle emotrasfusioni e sono quelle che generalmente usano i TdG quando è necessario. Il mio commento scaturisce dal fatto che se tutti decidessero si seguire tali trattamenti alternativi, molti rischi andrebbero evitati, come quelli del sangue vecchio citati nell'articolo riportato nel primo post di questa discussione.




Ci sono trattamenti alternativi per varie procedure mediche di contorno, ma la trasfusione è uno strumento tecnicamente insostituibile in molte situazioni critiche (medicina d'urgenza in primis) ed è probabile che continuerà ad esserlo ancora per molto tempo. Se in nome della propria fede lo si rifiuta benissimo, ciascuno è padrone di sé stesso. Però è una scelta di fede, non ha nulla a che vedere con ciò che è terapeuticamente vantaggioso.
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22/10/2009 18:25


Ciò che mi ha colpito è stata invece la tua considerazione, che appariva di ordine eminentemente terapeutico. Sembravi sottintendere che siccome esistono degli oggettivi problemi nella conservazione del sangue a lungo termine, l'approccio emotrasfusionale in sé fosse da disprezzare.
Se ho errato ti prego di correggermi, il fatto è che una simile idea mi pare alquanto strana, sarebbe come dire che preferisco lasciarmi morire adesso piuttosto che provare quel farmaco che salva tre pazienti su quattro, visto che se lo prendessi avrei il 25% di probabilità di morire.



Caro Rainboy,
alcuni anni orsono, nell'istituto scolastico superiore che frequentavo, assistetti ad una conferenza organizzata dall'AVIS mirata a sensibilizzare i ragazzi a donare il proprio sangue.
Una cosa che mi colpì particolarmente fu quanto venne detto dal relatore, il quale spiegava che i rischi legati alle emotrasfusioni sono particolarmente alti, infatti molti pazienti (non TdG) preferiscono non sottoporsi a tali terapie per motivi precauzionali. Inoltre metteva in risalto che determinati metodi alternativi sono del tutto esenti dai rischi delle trasfusioni, ma non vengono adoperati in larga scala per motivi di praticità e soprattutto economici.
Adesso la mia considerazione è questa: se si prendesse coscienza di questo fatto e si cercasse di sostituire le emotrasfusioni con terapie alternative (come già parecchi medici fanno anche in Italia) cercando di far evolvere la medicina anche in questo senso, non sarebbe un grande beneficio per tutti i pazienti, indipendentemente dalle proprie convinzioni religiose, esentandoli dai rischi ai quali purtroppo vengono assoggettati?
[Modificato da Roberto Carson 22/10/2009 18:25]



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22/10/2009 20:36

Per molte terapie si cerca di concretizzare tecniche alternative proprio perché il fatto di non dover ricorrere al sangue, che è un bene così prezioso e difficile da gestire, è una gran comodità. Per altre situazioni invece l'emotrasfusione è irrinunciabile. La medicina d'urgenza ad esempio non può farne a meno, quando ti arriva un paziente che è stato a dissanguarsi sull'asfalto con qualche vaso importante reciso (e ringrazia che ti è arrivato ancora vivo), o lo trasfondi e lo ricuci immediatamente, altrimenti puoi già chiamare l'obitorio.


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