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MASSONERIA E PROTESTANTESIMO

Ultimo Aggiornamento: 27/12/2009 10:32
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1. Premessa

2. Il mio punto di osservazione

3. Collegamenti e similitudini fra protestantesimo e massoneria

4. Diversità e contrapposizioni


a) Diversità principali fra Massoneria e Protestantesimo fondamentalista

b) Altre diversità fra Massoneria e Protestantesimo fondamentalista

c) Massoneria e Protestantesimo liberal-ecumenico

d) Conclusione



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1. PREMESSA

Le presenti considerazioni mi sono state sollecitate alcuni anni fa, da un amico divenuto massone. Per ragioni di impegni e di lontananza ci potevamo incontrare raramente, allora ho pensato a questo dialogo scritto che precisasse le mie convinzioni.
Le informazioni sulla Massoneria derivano principalmente dalla lettura di due libri sull’argomento 1 e dalla consultazione di un’annata della rivista ufficiale della Massoneria regolare italiana (palazzo Giustiniani) 2.
È evidente che una trattazione seria dell’argomento richiederebbe ben altra documentazione e preparazione, ma credo che anche queste semplici note possano dare un primo orientamento.
Un elemento di validità può essere dato dall’inconsueto punto di osservazione del sottoscritto (evangelico fondamentalista) che potrebbe cogliere elementi non sottolineati da altri.

1 AA. VV., La Massoneria nella storia d'Italia, a cura di Aldo A. Mola, Editrice Atanòr, Roma, (tratto da conferenze tenute a Torino nel 1980). AA. VV., La Libera Muratoria, Massoneria per problemi, a cura di C. Castellacci, prefazione di G. Gamberoni, Sugarco Edizioni, Milano, 1978.
2 Hiram, ed. Erasmo, Roma.


[Modificato da Roberto Carson 27/12/2009 10:08]



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2. IL MIO PUNTO DI OSSERVAZIONE

È bene chiarire il significato di «evangelico fondamentalista», essendo questa un’espressione che si presta ad essere fraintesa.
In Italia, ma anche in altri Paesi, il termine «evangelico» è praticamente sinonimo di «protestante». Dire protestante, però, ha ormai un significato molto relativo, dato che in quasi cinque secoli si è prodotta una notevole varietà dottrinale e di comportamento. L’aggiunta dell’aggettivo «fondamentalista» è perciò necessaria per distinguere un Protestantesimo che ancora ne difende i fondamenti storici luterani e calvinisti («sola fede», «sola grazia», «sola Scrittura», «tutti sacerdoti») da un Protestantesimo cosiddetto liberale (o ecumenico) che invece li ha parzialmente o totalmente demoliti. Ci sono «pastori protestanti» che celebrano «matrimoni» fra omosessuali, o che credono che Gesù sia figlio di Giuseppe, o che non credono nella sua risurrezione: liberi di farlo, ma con Lutero e Calvino, e soprattutto col Vangelo, hanno ormai poco a che fare. In Italia, gli ecumenici sono rappresentati principalmente dai Valdesi, mentre i fondamentalisti sono costituiti in maggioranza dai Pentecostali, dai Fratelli (famiglia dalla quale provengo) e da una diversità di cosiddette Chiese Libere.
Un’altra divisione è pure molto significativa per l’argomento che trattiamo ed è quella fra il Protestantesimo che pratica il battesimo dei neonati e quello che lo amministra solo ad adulti, che si professano e che vengono riconosciuti come credenti. Nella Ginevra di Calvino, come nella Germania luterana, con il battesimo, al neonato veniva già assegnato un credo ed una chiesa. Tutti gli appartenenti ad una data nazione, in questo modo, facevano parte di una sola chiesa. Chiesa e nazione venivano così a sovrapporsi (chiese nazionali). Alcuni si ribellarono a questa pratica (che non trova riscontro nel Nuovo Testamento) e vennero ferocemente perseguitati, sia dai protestanti che dai cattolici. Non considerando valido il battesimo dei neonati, ne praticavano un secondo (per immersione) ai nuovi convertiti. Per questa ragione vennero chiamati «anabattisti», cioè «ribattezzatori»; sarebbe però più corretto definirli «battezzatori dei credenti», in quanto i loro propri figli, se e quando fanno professione di fede, vengono battezzati per la prima ed unica volta (e non ribattezzati). Spesso i battezzatori dei credenti sono anche fondamentalisti, mentre le chiese nazionali tendono al liberalismo.
Nelle varie nazioni e nelle varie epoche, il filone dei battezzatori dei credenti si è variamente manifestato, andando a costituire quelle «chiese di professanti» nelle quali, a differenza che nelle chiese nazionali, ogni membro è in qualche forma attivo e responsabile. In nessuna nazione le chiese di professanti costituiscono la maggioranza, tranne che negli USA, dove si rifugiarono a seguito delle persecuzioni (Battisti, Quaccheri ecc.), ma dopo essere riusciti a dare una profonda impronta alla Gran Bretagna, con le rivoluzioni puritane.



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3.COLLEGAMENTI E SIMILITUDINI FRA PROTESTANTESIMO E MASSONERIA

Diciamo subito che parliamo qui della Massoneria moderna, cioè di quella che venne a costituirsi a Londra nel 1717, interessandoci brevemente solo del suo precursore più immediato, cioè del movimento dei Rosacroce. Afferma il Francovich 3 che esso fu fondato intorno al 1620 da alcuni intellettuali «appartenenti al mondo protestante e soprattutto calvinista» (p. 49). Questo movimento fu «rielaborato e confermato da un’opera del pastore protestante wurtemberghese Valentin Andreae» (p. 49). Non è a caso, quindi, che la Massoneria moderna si presenti subito come «ben radicata nella tradizione protestante, antigesuitica e di resistenza allo spirito della Controriforma» (p. 51).
La stessa Gran Loggia di Londra, loggia madre della Massoneria più conosciuta, derivò probabilmente dal distacco di protestanti radicali dalla Massoneria londinese del tempo, orientata verso la dinastia degli Stuart, cattolici. 4 Comunque, il fatto stesso di porre la Bibbia al centro all’inizio dei lavori e di praticare una effettiva tolleranza verso tutti i culti (oltre all’orientamento politico verso i re protestanti), ne fa escludere, per quei tempi, un orientamento cattolico, facendo intravedere una matrice protestante, o meglio ancora puritana. Tesi avvalorata dal fatto che la scientifica Royal Society «ebbe grande importanza […] per la nascita della Gran Loggia di Londra», 5 e la Royal Society venne fondata sotto prevalente influsso dei puritani 6 (cioè dei protestanti più antipapisti). Anche la persecuzione cattolica vedeva nella massoneria un’origine protestante. 7
Il fatto che la Massoneria moderna, pur se ha semi antichi, sia nata proprio dal grembo protestante nella puritana Inghilterra, spiega alcune somiglianze della stessa con le chiese protestanti, specialmente con quelle praticanti il battesimo dei credenti.
Ambedue rifiutano l’ascetismo e il monachesimo, sostenendo che la maturazione della persona necessita di una comunità nella quale ci si aiuti reciprocamente e deve manifestarsi in mezzo agli uomini, nella vita reale.
Ambedue non sono strutturate su un principio gerarchico, ma sostanzialmente democratico.
Ambedue considerano cruciale la libertà di pensiero e di associazione, desiderando cambiare la società soprattutto cambiando singoli individui. Mentre sono tolleranti verso l’esterno (nel senso che non desiderano imporre il proprio credo né le proprie pratiche) sono intolleranti all’interno (nel senso che accettano e conservano come membri solo persone che si uniformano a certe norme di comportamento e di pensiero). Questa somiglianza (e la seguente) è molto significativa, perché distacca nettamente ambedue dalle originarie concezioni delle chiese nazionali, confermando l’influsso puritano nella formazione della Massoneria.
Ambedue propugnano la separazione fra lo Stato e le chiese, rispettando le autorità costituite e partecipando alla vita politica come singoli, non come istituzione. Il Cattolicesimo, si sa, non gradisce separarsi dallo Stato e, nei Paesi cattolici, la Massoneria ha contratto il vizio di scendere sul suo stesso piano, impegnandosi come istituzione nella lotta politica, trascurando a volte un principio che però professa e che ha osservato scrupolosamente nei Paesi protestanti: contesto nel quale è nata e può esprimersi pienamente.
Ambedue cercano di ridurre al minimo la base dottrinale comune al gruppo, dando più spazio alla uniformità di condotta.
Ambedue desiderano inculcare nell’uomo più i doveri che i diritti.
La Massoneria trae dalla Bibbia (specie dall’Antico Testamento) molta della sua simbologia ed i suoi lavori cominciano aprendo la Bibbia all’inizio del Vangelo di Giovanni; ciò fa pensare alla centralità che la Bibbia (e il Vangelo di Giovanni in seno alla Bibbia) hanno nel Protestantesimo; se però si va oltre la superficie, come vedremo, questo aspetto è più motivo di contrasto che di similitudine.
È bene precisare che tali affinità del Protestantesimo con la Libera Muratoria riguardano più la cosiddetta «Massoneria azzurra» (che comprende i soli tre gradi di apprendista, compagno e maestro), piuttosto che quella degli «alti gradi» (fino al 33°). Infatti «dietro gli alti gradi possono trovare comodo alloggiamento i cultori della magia, dell’alchimia, dell’esoterismo e dell’occultismo», 8 mentre «i personaggi e molti simboli dei rituali azzurri sono tratti dal Vecchio Testamento». 9
Le similitudini, inoltre, si colgono più con la Massoneria anglosassone, fortemente impegnata in campo umanitario, 10 che con quella italiana, la quale «è stata forse la più distratta dalle ebbrezze anti-clericali e dagli impegni contingenti», 11 cioè da preoccupazioni politiche e, più in generale, di potere. Non è un caso che la Massoneria italiana non abbia avuto per lungo tempo il riconoscimento delle Massonerie anglo-americane e che il riaggancio con esse sia stato realizzato da un Gran Maestro di estrazione protestante, il valdese Giordano Gamberini. 12

3 C. Francovich, La Massoneria in Italia nel '700, in La Massoneria nella storia d'Italia, op. cit. Vedi anche E. Bonvicini, La Massoneria nella storia, in La Libera Muratoria, op. cit., p. 175.
4 E. Bonvicini, La Massoneria nella storia, op. cit., pp. 178-179. Vedi anche R. F. Esposito, I Papi e la Massoneria, in La Massoneria nella storia, op. cit., pp. 289-290.
5 E. Bonvicini, ibidem, p. 174.
6 C. Webster, La grande instaurazione, Feltrinelli, Milano, 1980, pp. 108-119 e 460.
7 R. F. Esposito, op. cit., p. 289.
8 B. Bisogneri, La Massoneria italiana dal 1717 al 1860, in La Libera Muratoria, op. cit., p. 29.
9 G. Capacordi, La Bibbia e i rituali, in Hiram, n. 6/1986, p. 186.
10 M. Moramarco, La Massoneria nei Paesi europei ed extraeuropei, in La Libera Muratoria, op. cit., p. 134.
11 M. Moramarco, La Rivista Massonica, in La Libera Muratoria, op. cit., p. 268.
12 Ibidem, p. 253.







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4. DIVERSITÀ E CONTRAPPOSIZIONI

Mentre le similitudini riguardano soprattutto gli aspetti periferici, le diversità tendono a investire i fondamenti. Perciò è necessario confrontare prima Massoneria e Protestantesimo fondamentalista, per poi fare qualche considerazione sul rapporto fra Massoneria e Protestantesimo liberale.



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a) Principali diversità fra Massoneria e Protestantesimo fondamentalista

I fondamentalisti, si sa, ci tengono a conservare e difendere i «fondamenti» della fede biblica, che abbiamo già enunciati in precedenza («sola fede» e «sola grazia», «sola Scrittura», «tutti sacerdoti»). Perciò è al modo in cui questi principi vengono considerati nella Massoneria che essi guardano. Purtroppo solo il quarto («tutti sacerdoti») è in qualche modo conservato nella Massoneria, in quanto, come abbiamo visto, anch’essa è sostanzialmente strutturata su un principio non gerarchico. Per gli altri tre fondamenti non solo c’è diversità, ma contrapposizione.
Il fatto che le riunioni massoniche comincino con la Bibbia aperta all’inizio del Vangelo di Giovanni, non vuol dire assolutamente che, in qualche modo, si rispetti il principio della «sola Scrittura» (che significa «solo Bibbia»). Infatti nelle riunioni di Loggia non viene di regola letta la Bibbia (al massimo, qualche versetto, a volte, può far parte di qualche rituale) e la Bibbia è considerata più come simbolo che per quello che c’è scritto. «La Massoneria è il regno dei simboli, non si cura delle parole», riassume Gamberini. 13 Questa frase ha un eccezionale significato per noi, perché è detta da un Gran Maestro della Massoneria che – come protestante, biblista e traduttore del Vangelo che comincia con «Nel principio era la Parola» – ha saputo cogliere un punto di contrasto profondo. La Bibbia nella Loggia massonica è «al suo posto, però, potrebbe esservi qualunque altro Libro Sacro di qualsiasi altra religione», 14 perché per il massone non ha importanza ciò che c’è scritto, ma ciò che simboleggia.
Restano ora i due principi di «sola fede» e «sola grazia». Anche gli altri principi sono considerati fondamentali e irrinunciabili, ma questi due sono da sempre il cuore di ogni professione di fede evangelica. «Sola fede» e «sola grazia» significano che l’uomo è totalmente corrotto e perverso e che non può trovare in sé orientamento e potenza per sottrarsi alla condizione di creatura separata ed in contrasto con il Creatore. Da Adamo in poi, come singolo e come collettività, l’uomo è sempre stato irrimediabilmente peccatore. L’unica sua speranza è data dall’essere stato oggetto della grazia di Dio (l’unica speranza è, cioè, di essere graziato), della quale può appropriarsi solo ponendo la sua fede (fiducia) in Cristo il quale, dopo aver pagato per lui, lo accoglie e gli trasmette una vita ed una forza nuova, per mezzo della stabile dimora dello Spirito Santo nel suo intimo.
È più di un processo psicologico, è più di una dottrina. È un miracolo che Dio opera nella coscienza e che fa morire l’uomo vecchio, facendone sorgere uno nuovo nel quale nasce e cresce una vita giusta e retta. È la salvezza prodotta da Dio che produce nel credente buone opere, non sono le opere dell’uomo che possono produrre (o collaborare a produrre) la salvezza.
Dio ha fatto vivere questa esperienza in modo netto e spettacolare all’apostolo Paolo, sulla famosa «via per Damasco» (Atti 9), così che potesse scriverne con grande chiarezza. Dai suoi scritti (Lettera ai Romani e ai Galati, soprattutto), Lutero e Calvino trassero l’insegnamento che sconvolse il mondo nel 1500 e che costituì la base della società moderna.
Se dall’insieme degli insegnamenti biblici (prima ancora che protestanti) si togliesse solo questo, sarebbe come togliere dalla carta stradale dello smarrito la sola via che lo riporta a casa: tutte le altre indicazioni, e la carta stessa, diverrebbero inutili. Purtroppo la Massoneria, su questo punto, si colloca all’esatto opposto. Infatti «la pietra occulta» che dovrebbe essere la chiave che immette e mantiene sulla via della salvezza, al massone «non può essergli donata da altri – neppure da Dio – lui solo deve compiere il cammino della propria realizzazione». 15 Un rituale del 32° grado afferma: «Praticate la giustizia ed amate il vostro prossimo, tale è la via del dovere, la sola via di salvezza»; e ancora, «Ciascuno farà se stesso». 16 Invece la Bibbia asserisce che «tutti coloro che si basano sulle opere della legge sono sotto maledizione» (Galati 3:10).

13 G. Gamberini, Prefazione a La Libera Muratoria, op. cit., p. 10.
14 G. Martelli, I tre gradi simbolici, in Hiram n. 8/1986, p. 243.
15 E. Bonvicini, L'esoterismo massonico, in La Libera Muratoria, op. cit., p. 231.
16 Ibidem, p. 207




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b) Altre diversità fra Massoneria e Protestantesimo fondamentalista

Mentre la Massoneria desidera far propria la migliore tradizione di ogni tempo e di ogni luogo, Cristo prima e i riformatori del ’500 poi, rifiutarono non solo tutte le tradizioni pagane, ma anche molte tradizioni dello stesso popolo di Dio. «Sola Scrittura», infatti, veniva contrapposta al concetto cattolico di Scrittura e Tradizione cristiana, ritenute ambedue fonti normative di fede.
La Massoneria, pertanto, è sincretista ed ecumenica, cioè «in grado di tranquillizzare credenti di ogni credo», riassume ancora con precisione Gamberini. 17 È notorio invece che Cristo e i primi cristiani tranquillizzavano solamente chi aderiva al messaggio di cambiamento che proclamavano e, quando si legge il Nuovo Testamento, ci si rende conto che nemmeno loro venivano tranquillizzati in eccesso.
Altre differenze mettono in luce un certo influsso ebraico nella Massoneria. Infatti, per esempio, ci si rifà più all’Antico Testamento che al Nuovo e il centro della simbologia è il tempio di Salomone. Volendo far tutto alla gloria del Grande Architetto dell’Universo, poi, la Massoneria sembra guardare più a Jahvè che a Gesù Cristo. Anche nel non fare appelli pubblici per far aderire le masse e nell’ammettere come membri solo uomini, si rifà più alla sinagoga che alla chiesa.

17 G. Gamberini, op. cit., p. 10.



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c) Massoneria e Protestantesimo liberal-ecumenico

Il Protestantesimo liberale, avendo ridotto, accantonato e a volte demolito, i fondamenti della fede biblica, ha tolto la più grossa barriera con la Massoneria. Abbiamo già visto la centralità avuta dai protestanti nella fondazione della Massoneria: chi la costituì era contemporaneamente massone e protestante, senza trovare contraddizione in ciò. Anche oggi oltre l’80% dei massoni è di lingua inglese e perciò soprattutto protestante, 18 ma non di tipo fondamentalista, perché essi «perseverano in un’avversione» verso la Massoneria. 19
Anche in Italia, nell’emergere delle chiese protestanti al tempo del Risorgimento, si vennero a caratterizzare (oltre ai Valdesi) due filoni di Protestantesimo: uno che faceva proseliti «soprattutto negli ambienti della Sinistra garibaldina, democratica e massonica» 20 e del quale divenne leader il Gavazzi; l’altro che aveva come leader Piero Guicciardini, 21 il quale allontanava immediatamente i collaboratori che mostravano simpatia per la Massoneria.

18 M. Moramarco, op. cit., p. 137.
19 Ibidem, p. 130.
20 G. Spini, L'Evangelo e il berretto frigio, storia della Chiesa Cristiana Libera in Italia, 1870-1904, Editrice Claudiana, Torino, 1971, p. 99.
21 Vedi: D. Maselli, Tra Risveglio e Millennio. Storia delle chiese cristiane dei Fratelli, 1836-1886. Claudiana, Torino 1974; D. Maselli, Libertà della Parola. Storia delle chiese cristiane dei Fratelli, 1886-1946. Claudiana, Torino 1978; D. D. Ronco, "Per me vivere è Cristo". La vita e l'opera del Conte Guicciardini. UCEB, Fondi (LT), 1986.




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d) Conclusione

Anche attualmente nella Massoneria ci sono diversi protestanti dell’area valdese (stando alla testimonianza di un membro di queste chiese e ricordando il Gran Maestro Gamberini), mentre non mi risulta la presenza di alcun fondamentalista. Il fondamentalista, infatti, entrando in un tempio massone, coi suoi simboli e riti, con i partecipanti adornati di paramenti, sentendo parlare di ecumenismo, ha più l’impressione di essere in una chiesa cattolica che a casa propria.



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Per un ulteriore approfondimento si vada l'articolo: PERCHE' LA MASSONERIA USA IL VANGELO DI GIOVANNI?

tdgstoriasoctel.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9000472&#idm1...



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