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Il Canone del Nuovo Testamento

Ultimo Aggiornamento: 19/01/2010 17:54
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14/01/2010 11:32

La ricerca che Neropece ha linkato è molto interessante. Ovviamente ne può essere messa in dubbio la scientificità perchè dichiaratamente di parte, ma alcuni punti mi paiono interessanti:


alla fine del secondo secolo la scelta era finita. Noi possediamo un documento preziosissimo che lo prova: il Canone di Muratori, chiamato così dal nome dello studioso modenese che lo scoprì nella Biblioteca Ambrosiana e lo pubblicò nel 1740. Questo documento è un semplice catalogo, un indice dei libri della Sacra Scrittura, risalente a circa il 180 e redatto in Roma. Esso dimostra che a quell'epoca la Chiesa Romana aveva il medesimo Canone della Chiesa Odierna (eccettuate la lettera agli Ebrei, quella di San Giacomo e la seconda di San Pietro che essa rigettava



Insomma, il canone era praticamente fissato più di un secolo prima dei concilii cui generalmente gli apologeti cattolici e ortodossi si riferiscono. E' interessante tra l'altro che al frammento muratoriano mancano delle righe, nelle quali, secondo alcuni studiosi tra cui Geoffrey Mark Hahneman (cfr. The Muratorian Fragment and the Development of the Canon, Oxford University Press, 1992), sarebbe “ragionevole ipotizzare che il Frammento possa aver contenuto altri riferimenti ora perduti, e che Giacomo ed Ebrei possano essere stati fra questi”.


Giuseppe Flavio - Contra Apionem 1, 8 - I sec E.V)

“Non possediamo miriadi di libri incoerenti, in conflitto fra loro. I nostri libri, quelli giustamente riconosciuti, sono solo ventidue, e contengono la storia di tutti i tempi.



Questi 22 sono i 39 accettati nelle Chiese Protestanti. E' evidente che all'epoca di Giuseppe Flavio i deuterocanonici (o apocrifi) esistevano già, ma gli ebrei non li consideravano Sacra Scrittura, parte della Tanakh.


il tanto menzionato Concilio di Cartagine (397) in realtà non ha nessun valore decisionale per tutti i cristiani, come alcuni ci vogliono far credere quando parlano di decisioni conciliari. Era un concilio regionale che esponeva semplicemente l’opinione della Chiesa africana e non aveva alcuna efficacia autoritativa dato che non era un concilio ecumenico. Anzi, era talmente poco autoritativo che nel Concilio Trullano II, di tre secoli successivo (692), riemerge l’ambiguità del canone dell’AT perché in quel caso il canone corto, quello senza gli apocrifi, venne affiancato al canone lungo di Cartagine, come quasi a dire: che ognuno si pigli quello che preferisce . Altro che decisioni conciliari che mettono ordine al caos! Come tutti sanno invece, la prima vera decisione vincolante sui canoni viene presa nel Concilio di Trento del 1546.



Se questo è vero, l'unica pronuncia ex-cathedra della chiesa non è di 1700 anni fa (come vorrebbe farci credere l'amico ADO), ma di 464 anni fa, e tra l'altro dopo la Riforma Protestante.

Bene, fin qui le prove addotte da una parte. Resto con la mente aperta in attesa di quelle della controparte.

P.S.: le mie considerazioni sono da considerarsi un commento avalutativo volto a verificare la comprensione del testo che ho letto.

Con amicizia

[Modificato da Roberto Carson 16/01/2010 12:10]
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