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Perchè ci si avvicina ai Testimoni di Geova?

Ultimo Aggiornamento: 15/02/2010 23:07
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10/02/2010 23:42

Re: Come si ricerca la "Verità"?
monseppe1, 07/02/2010 17.56:





Perché ci si avvicina ai "testimoni di Geova"?

Io credo che sia perché uno sta cercando personalmente e veramente (in modo incondizionato, amando la giustizia, la bontà e il rispetto del prossimo, e per contro odiando la violenza, la falsità e l'egoismo).

Ovvimente, come ogni cercatore che cerchi qualcosa di prezioso ma che ovviamente ancora non conosca a fondo, cerca!

Trova un pezzo di vetro, lo vede brillante, ne è attratto, lo esamina. Ne parla ad altri, e scopre che è "vetro" cosa di scarso valore, non che non sia utile o cattivo, ma non ha un grande valore.

Quindi ancora cerca, e il suo primo contatto col "vetro", ovviamente passa in secondo piano.

Trova poi un Quarzo, lo attrae la sua forma geometrica e i suoi riflessi piacevoli a vedersi, lo fa conoscere ad altri, i quali sotto diveri aspetti lo apprezzano pure loro, ma ancora scopre che il suo vaolore non è molto elevato, lo tiene per buono, può servire per molte circostanze, "non è cattivo, da rigettare".

Continua la sua ricerca.

Trova un sasso, apparentemente privo di valore, ma piccoli luccichii gli fanno supporre che sia importante, lo analizza, lo pulisce, comincia a intravederne aspetti interessanti, ne parla ad altri. Trova una persona che è geologo e gli rivela che quello è un "diamante". E' Prezioso? E' fra i più preziosi minerali che esistano, eppure, come lo ha trovato, sembrava privo di valore, quasi da rigettare.

Su consiglio di un gemmologo, poi, lo fa lavorare, un bel taglio a brillante, scopre allora tutta la sua bellessa e la sue meravigliose sfaccettarure, la sua purezza, la sua durezza, il suo vero "valore".

Ha trovato la "Verità" e ad altri ricercatori spiega come si potrebbe distinguere un presioso diamante, di aspetto a prima vista da rigettare, da un semplice pezzo di vetro o da un attraente quarzo di scarso valore.

In questo modo, una sincera persona che realmente ricerchi la "verità" si avvicina ai "testimoni di Geova"

Almeno io credo che sià così.




Caro monseppe1,
non credi che il discorso sia di parte?
Non credi che la tua illustrazione sia applicabile a qualsiasi religione una persona si accosti e crede sinceramente di aver trovato quella vera?
Non credi che anche un cattolico che vive la propria fede sinceramente sia convinto di aver trovato la gemma di cui parli?
E così anche un ortodosso, o una avventista, o un pentecostale, o un mormone, o un bhuddista?





Continuiamo a donare.

http://www.youtube.com/watch?v=WmxT21uFRwM

http://www.youtube.com/watch?v=EqaSOpEF3mM
11/02/2010 06:03

Re: Re: Come si ricerca la "Verità"?

(Oreste), 10/02/2010 23.42:



Caro monseppe1,
non credi che il discorso sia di parte?
Non credi che la tua illustrazione sia applicabile a qualsiasi religione una persona si accosti e crede sinceramente di aver trovato quella vera?
Non credi che anche un cattolico che vive la propria fede sinceramente sia convinto di aver trovato la gemma di cui parli?
E così anche un ortodosso, o una avventista, o un pentecostale, o un mormone, o un bhuddista?






Esatto; infatti, io non critico un musulmano nelle sue credenze (se non recano danno al prossimo); né a un Buddista o Induista o a qualsiasi altro ramo della cristianità.

L'illustrazione voleva solo spiegarti ciò che era stato chiesto: "perché alcuni si avvicinano a noi"; forse, ascoltando il nostro messaggio, vedono qualcosa che ai loro occhi è buono, giusto, vero, prezioso. Se non lo vedono, non credi che farebbero bene a tenersi la pietra che già hanno, se per loro ha maggiore valore?

Solo questo volevo illustrare, e non credo di essere stato di parte. Questo ce lo hai visto solo tu.

con rispetto..

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11/02/2010 21:37

scusate il ritardo!!!
Risposta: Io penso che inizialmente si ci dovrebbe informare di tutte le religioni che forniscono delle basi e dei principi forti e non di filosofie. Credo oltretutto che non possiamo scegliere una religione in base alla convenienza, a come essa si possa o no adattare a noi, una religione non si sceglie: è quella e basta e una volta che lo hai capito sta a te seguirla o meno. Diverso per le filosofie, che altro non sono che l’evoluzione del pensiero umano e quelle possono essere miliardi di milioni, diverse e vere tutte perché appartengono ad un singolo individuo esistente, ma nella religione solo una, per forza di cose, deve essere quella vera. Ripeto che ancora caro Oreste non ho le basi per considerare quella dei testimoni la Vera religione. Lo studio certamente mi obbliga a farmi delle domande e a darmi delle risposte e davvero ho provato soddisfazione quando le cose studiate le ho messe in pratica o ho capito a cosa si riferiva. Però è normale avere dubbi, è anche normale arrivare “ a capire” la verità e comunque fare una scelta diversa. Non c’è da meravigliarsi in questo, tutti credo in cuor nostro sappiamo cosa è giusto fare in certe situazioni, nella vita di tutti i giorni però comunque ci ritroviamo a volte a fare il contrario, perché abbiamo caratteri non facili, perché certe situazioni hanno influenzato i nostri comportamenti,per la cultura, la tradizione, la moda , perché siamo semplicemente esseri umani inperfetti. La vita è una scelta. Se tutti facessero il bene solo perché hanno capito il beneficio di fare il bene non esisterebbe il male!

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11/02/2010 21:48

Ps: Caro Oreste capisco la tua deduzione ma LA PERSONA di cui parlavo che mi ha fatto conoscere la realtà dei testimoni non è il mio ragazzo. E sinceramente trovo ingiusto la giustificazione che usi per identificare il "motivo" per cui mi sono avvicinata ai testimoni. Innamorata o no l'importante dovrebbe essere avvicinarsi. Ti ricordo che faccio lo studio solo per capire( che tralaltro consiglierei a tutti per uscire fuori dal bigottismo). E se un giorno mi dovessi accorgere che questa è la Verità, sono certa che andrei contro tutti e tutto pur di seguirla.
Caro Oreste ma perchè non lo inizi pure tu uno studio? :)
mica ti farebbe male........:)
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11/02/2010 21:51

Ciao Fatina, ben tornata!
E' sempre un piacere leggere le tue interessanti riflessioni. Soprattutto noto con piacere che le tue considerazioni vanno sempre più maturando positivamente...


Diverso per le filosofie, che altro non sono che l’evoluzione del pensiero umano e quelle possono essere miliardi di milioni, diverse e vere tutte perché appartengono ad un singolo individuo esistente, ma nella religione solo una, per forza di cose, deve essere quella vera.



Lasciati dire, mia cara, che sei nella direzione giusta!!!

Un abbraccio fraterno [SM=g27988]



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
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Re: scusate il ritardo!!!
fatina della luce, 11/02/2010 21.37:

Risposta: Io penso che inizialmente si ci dovrebbe informare di tutte le religioni che forniscono delle basi e dei principi forti e non di filosofie. Credo oltretutto che non possiamo scegliere una religione in base alla convenienza, a come essa si possa o no adattare a noi, una religione non si sceglie: è quella e basta e una volta che lo hai capito sta a te seguirla o meno. Diverso per le filosofie, che altro non sono che l’evoluzione del pensiero umano e quelle possono essere miliardi di milioni, diverse e vere tutte perché appartengono ad un singolo individuo esistente, ma nella religione solo una, per forza di cose, deve essere quella vera. Ripeto che ancora caro Oreste non ho le basi per considerare quella dei testimoni la Vera religione. Lo studio certamente mi obbliga a farmi delle domande e a darmi delle risposte e davvero ho provato soddisfazione quando le cose studiate le ho messe in pratica o ho capito a cosa si riferiva. Però è normale avere dubbi, è anche normale arrivare “ a capire” la verità e comunque fare una scelta diversa. Non c’è da meravigliarsi in questo, tutti credo in cuor nostro sappiamo cosa è giusto fare in certe situazioni, nella vita di tutti i giorni però comunque ci ritroviamo a volte a fare il contrario, perché abbiamo caratteri non facili, perché certe situazioni hanno influenzato i nostri comportamenti,per la cultura, la tradizione, la moda , perché siamo semplicemente esseri umani inperfetti. La vita è una scelta. Se tutti facessero il bene solo perché hanno capito il beneficio di fare il bene non esisterebbe il male!




Cara Fatina, innanzitutto ben tornata!!! Mi fa davvero piacere rileggerti!!!

Mi piacciono le tue considerazioni, tuttavia non mi sento di darti ragione nella totalità delle cose che dici.

Tu scrivi:


Io penso che inizialmente si ci dovrebbe informare di tutte le religioni che forniscono delle basi e dei principi forti e non di filosofie.



Fai una distinzione tra religione e filosofia! Ma credi davvero che si possa fare una distinzione in tal senso? Credi davvero che vi sia differenza tra il pensiero religioso è quello filosofico?

Continuando scrivi:


Credo oltretutto che non possiamo scegliere una religione in base alla convenienza, a come essa si possa o no adattare a noi, una religione non si sceglie: è quella e basta e una volta che lo hai capito sta a te seguirla o meno.



Consentimi di dirti che trovo una certa ingenuità in quello che dici: tu dici che la religione non si sceglie in base alla convenienza! E in base a cosa allora? Che lo si ammetta o meno, chiunque decide di cambiare relione lo fa per convenienza, altrimenti non esisterebbe più il fenomeno della conversione, ognuno rimarebbe nella religione d'appartenenza.
A proposio di convenienza, facciamo un esempio sul caso dei testimoni di Geova: Ad essi viene offerta una visione escatologica utopistica, la possibilità di vivere in un mondo trasformato in un enorme parco nazionale, in cui uomini e animali convivono amorevolmente, dove non ci sono più malvagi, ne malattie ne morte! Dimmi una cosa, chi non desidererebbe vivere in un mondo del genere? Tu credi che molti che decidono di diventare testimoni lo facciano perchè hanno a loro disposizione delle prove inconfutabili che un giorno davvero ci sarà questo "nuovo mondo" oppure semplicemente perchè in cuor loro, in maniera sub-cosciente, desiderano ardentemente di credere che le cose saranno così?
Con tutto il rispetto che io posso avere per i testimoni di Geova, non posso escludere l'idea che molti lo diventino per una sorta di comodità ideologica!

Tornando al discorso sulla filosofia scrivi:


Diverso per le filosofie, che altro non sono che l’evoluzione del pensiero umano e quelle possono essere miliardi di milioni, diverse e vere tutte perché appartengono ad un singolo individuo esistente, ma nella religione solo una, per forza di cose, deve essere quella vera.



Tu dici che le filosofie sono l'evoluzione del pensiero umano, ma dimmi, la religione che cos'è allora? La religione si evolve di continuo o credi che le religioni che esistevano 5000 anni fa siano le stesse che ci sono oggi?
Se prendi il Cattolicesimo nei suoi 2000 anni di storia, quanti cambiamenti ha subito nel corso dei secoli sotto un profilo organizzativo, teologico e dottrinale? Non è stata una evoluzione questa? Ma senza andare troppo lontani, che dire dei testimoni di Geova e di tutti i cambiamenti che hanno subito nei loro 140 anni di storia? Tu lo sai che i primi testimoni avevano credenze molto diverse rispetto alle loro idee odierne? Non è un'evoluzione anche questa?

Mia cara Fatina, la religione durante il corso della storia non è mai stata statica, è sempre stata mutevole, oggi come 1000 anni fa! Quindi non abbiamo affatto le basi per fare una distinzione tra religione e filosofia!

Scrivi ancora:


Ripeto che ancora caro Oreste non ho le basi per considerare quella dei testimoni la Vera religione. Lo studio certamente mi obbliga a farmi delle domande e a darmi delle risposte e davvero ho provato soddisfazione quando le cose studiate le ho messe in pratica o ho capito a cosa si riferiva. Però è normale avere dubbi, è anche normale arrivare “ a capire” la verità e comunque fare una scelta diversa. Non c’è da meravigliarsi in questo, tutti credo in cuor nostro sappiamo cosa è giusto fare in certe situazioni, nella vita di tutti i giorni però comunque ci ritroviamo a volte a fare il contrario, perché abbiamo caratteri non facili, perché certe situazioni hanno influenzato i nostri comportamenti,per la cultura, la tradizione, la moda , perché siamo semplicemente esseri umani inperfetti. La vita è una scelta. Se tutti facessero il bene solo perché hanno capito il beneficio di fare il bene non esisterebbe il male!



Su questa tua ultima riflessione mi trovi pienamente d'accordo, sul fatto che le influenze esterne ci condizionano al tl punto da soffocare la nostra coscienza. Però ti pongo ancora una domanda: Per addestrare le nostre coscenze credi sia davvero necessario affiancarsi ad una determinata religione, come potrebbero essere i testimoni di Geova? Oppure la nostra esperienza potrebbe essere addestrata dalla nostra esperienza, dalla nostra maturità, man mano che percorriamo il sentiero della nostra vita?



Continuiamo a donare.

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12/02/2010 01:07

Re:
fatina della luce, 11/02/2010 21.48:

Ps: Caro Oreste capisco la tua deduzione ma LA PERSONA di cui parlavo che mi ha fatto conoscere la realtà dei testimoni non è il mio ragazzo. E sinceramente trovo ingiusto la giustificazione che usi per identificare il "motivo" per cui mi sono avvicinata ai testimoni. Innamorata o no l'importante dovrebbe essere avvicinarsi. Ti ricordo che faccio lo studio solo per capire( che tralaltro consiglierei a tutti per uscire fuori dal bigottismo). E se un giorno mi dovessi accorgere che questa è la Verità, sono certa che andrei contro tutti e tutto pur di seguirla.
Caro Oreste ma perchè non lo inizi pure tu uno studio? :)
mica ti farebbe male........:)



Cara Fatina,
mi scuso per avere equivocato le cose!

Comunque innamorata o no, l'affetto e l'importanza che dai a questa persona (da quanto ho compreso dai tuoi post precedenti) ti hanno indotta ad avvicinarti hai testimoni di Geova! La mia non vuol essere affatto una critica, però mi lascia dedurre che spesso l'avvicinamento ad un movimento religioso alternativo non è dovuto alla sincera ricerca di Dio, ma semplicemente al desiderio di voler capire una persona a cui si è particolarmente attaccati!



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12/02/2010 02:06

Re: Re: scusate il ritardo!!!

(Oreste), 12/02/2010 1.02:



Cara Fatina, innanzitutto ben tornata!!! Mi fa davvero piacere rileggerti!!!

Mi piacciono le tue considerazioni, tuttavia non mi sento di darti ragione nella totalità delle cose che dici.

Tu scrivi:


Io penso che inizialmente si ci dovrebbe informare di tutte le religioni che forniscono delle basi e dei principi forti e non di filosofie.



Fai una distinzione tra religione e filosofia! Ma credi davvero che si possa fare una distinzione in tal senso? Credi davvero che vi sia differenza tra il pensiero religioso è quello filosofico?

Continuando scrivi:


Credo oltretutto che non possiamo scegliere una religione in base alla convenienza, a come essa si possa o no adattare a noi, una religione non si sceglie: è quella e basta e una volta che lo hai capito sta a te seguirla o meno.



Consentimi di dirti che trovo una certa ingenuità in quello che dici: tu dici che la religione non si sceglie in base alla convenienza! E in base a cosa allora? Che lo si ammetta o meno, chiunque decide di cambiare relione lo fa per convenienza, altrimenti non esisterebbe più il fenomeno della conversione, ognuno rimarebbe nella religione d'appartenenza.
A proposio di convenienza, facciamo un esempio sul caso dei testimoni di Geova: Ad essi viene offerta una visione escatologica utopistica, la possibilità di vivere in un mondo trasformato in un enorme parco nazionale, in cui uomini e animali convivono amorevolmente, dove non ci sono più malvagi, ne malattie ne morte! Dimmi una cosa, chi non desidererebbe vivere in un mondo del genere? Tu credi che molti che decidono di diventare testimoni lo facciano perchè hanno a loro disposizione delle prove inconfutabili che un giorno davvero ci sarà questo "nuovo mondo" oppure semplicemente perchè in cuor loro, in maniera sub-cosciente, desiderano ardentemente di credere che le cose saranno così?
Con tutto il rispetto che io posso avere per i testimoni di Geova, non posso escludere l'idea che molti lo diventino per una sorta di comodità ideologica!

Tornando al discorso sulla filosofia scrivi:


Diverso per le filosofie, che altro non sono che l’evoluzione del pensiero umano e quelle possono essere miliardi di milioni, diverse e vere tutte perché appartengono ad un singolo individuo esistente, ma nella religione solo una, per forza di cose, deve essere quella vera.



Tu dici che le filosofie sono l'evoluzione del pensiero umano, ma dimmi, la religione che cos'è allora? La religione si evolve di continuo o credi che le religioni che esistevano 5000 anni fa siano le stesse che ci sono oggi?
Se prendi il Cattolicesimo nei suoi 2000 anni di storia, quanti cambiamenti ha subito nel corso dei secoli sotto un profilo organizzativo, teologico e dottrinale? Non è stata una evoluzione questa? Ma senza andare troppo lontani, che dire dei testimoni di Geova e di tutti i cambiamenti che hanno subito nei loro 140 anni di storia? Tu lo sai che i primi testimoni avevano credenze molto diverse rispetto alle loro idee odierne? Non è un'evoluzione anche questa?

Mia cara Fatina, la religione durante il corso della storia non è mai stata statica, è sempre stata mutevole, oggi come 1000 anni fa! Quindi non abbiamo affatto le basi per fare una distinzione tra religione e filosofia!

Scrivi ancora:


Ripeto che ancora caro Oreste non ho le basi per considerare quella dei testimoni la Vera religione. Lo studio certamente mi obbliga a farmi delle domande e a darmi delle risposte e davvero ho provato soddisfazione quando le cose studiate le ho messe in pratica o ho capito a cosa si riferiva. Però è normale avere dubbi, è anche normale arrivare “ a capire” la verità e comunque fare una scelta diversa. Non c’è da meravigliarsi in questo, tutti credo in cuor nostro sappiamo cosa è giusto fare in certe situazioni, nella vita di tutti i giorni però comunque ci ritroviamo a volte a fare il contrario, perché abbiamo caratteri non facili, perché certe situazioni hanno influenzato i nostri comportamenti,per la cultura, la tradizione, la moda , perché siamo semplicemente esseri umani inperfetti. La vita è una scelta. Se tutti facessero il bene solo perché hanno capito il beneficio di fare il bene non esisterebbe il male!



Su questa tua ultima riflessione mi trovi pienamente d'accordo, sul fatto che le influenze esterne ci condizionano al tl punto da soffocare la nostra coscienza. Però ti pongo ancora una domanda: Per addestrare le nostre coscenze credi sia davvero necessario affiancarsi ad una determinata religione, come potrebbero essere i testimoni di Geova? Oppure la nostra esperienza potrebbe essere addestrata dalla nostra esperienza, dalla nostra maturità, man mano che percorriamo il sentiero della nostra vita?


-------------------------------------------

Mi permetto di rispondere ad alcune domande che reputo strane, spero che non se ne abbia oreste, dal momento che le aveva poste a "fatina".
hai controbattuto:

Fai una distinzione tra religione e filosofia! Ma credi davvero che si possa fare una distinzione in tal senso? Credi davvero che vi sia differenza tra il pensiero religioso è quello filosofico?

Ti rispondo:
Sì si può fare.
Ciò che è "religioso" (intendo che viene da Dio) dice: "Ama il prossimo tuo come te stesso"

Ciò che è "filosofico" (ovvero che viene dall'uomo) dice:
"Non fare agli altri ciò che non vorresti che fosse fatto a te"

Sì, si può fare "distinzione, appunto ascoltando il proprio cuore.
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A questa altra sua affermazione, invece, ho diritto di darti una risposta in quanto ci hai coinvolti nominandoci...


Credo oltretutto che non possiamo scegliere una religione in base alla convenienza, a come essa si possa o no adattare a noi, una religione non si sceglie: è quella e basta e una volta che lo hai capito sta a te seguirla o meno.



Tu hai messo in dubbio la dichiarazione di "convenienza," non solo di "fatina", ma pure nostra.
Così ti rispondo:

Lo dici tu.
Un sincero cristiano, è già soddisfatto anche solo di vivere la propria vita al servizio di Dio, e poi morire, anche senza nessuna resurrezione. La resurezione, il "mondo migliore", ce lo hanno posto davanti Geova stesso e suo figlio, "come un dono", non come una "paga".
Perché desideriamo una "vita eterna"? Non ci arrivi?
Non vuoi servire in eterno Geova, tuo Dio, facendogli piacere e apprezzando le cose meravigliose che egli stesso ha fatto, fa, e farà? Io Sì! Lo voglio!.
Chi serve Geova solo per "convenienza", come dici tu, è destinato a non restare fedele al Vero Dio nel momento della prova. NON GLI CONVERRA'!
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Sei convinto di cosa dici? Mi preoccupano le domande che fai, Oreste: ancora metti in dubbio l'intelligente risposta di Fatina che ha detto:


Diverso per le filosofie, che altro non sono che l’evoluzione del pensiero umano e quelle possono essere miliardi di milioni, diverse e vere tutte perché appartengono ad un singolo individuo esistente, ma nella religione solo una, per forza di cose, deve essere quella vera.



Confondi le religioni con la "verità", le confondi ponendole sul piano "filosofico" assime alla "verità" e ciò non lo vedo corretto da parte tua.

La verità è progressiva, la si conosce nel tempo e la si impara solo vivendola nella propria vita, non sudiandola come fosse un libro scolastico. La bibbia ci fornisce le basi per comprendere cosa sia "verità", ma non sapremo che tali cose sono "verità" fintanto che non le mettiamo in pratica, vivendole personalmente.
Non basta dire: "credo in Dio padre ecc..". La "Verità" diventa solo "TUA" perché la vivi "TU". E' una cosa unica. Tu la puoi rendere bella, o brutta, a secondo di come la vivrai, ma in tal caso sarai TU a cambiarla, perché la verità resta la stessa:
"Ama il prossimo tuo come te stesso", è una "Verità"; Saprai "viverla"?
------------------------------

Per ultimo, suggerisci a "fatina" di fare da sola.

Non lo sta già facendo e direi in modo eccellente? Ho trovato le sue espressioni molto ponderate e pure sincere. E di solito non faccio complimenti.
Io, da solo, ho fatto una ricerca che implica astonomi, storici, archeologi, e biblisti ecc.. "eppure" ho dovuto leggere ciò che "astronomi", "storici" "archeologi" e Bibbia dicevano sull'argomento che stavo studiando.
Ho dovevo inventarmi tutto io da solo?

Cosa ci trovi di stano se uno apprende mediante esperienze già provate da altri? Se è sbagliato camminare sul fuoco, e me lo dice chi, avendoci provato, si è briciato irrimediabilmente le gambe, io faccio tesoro della "sua" esperienza negativa e la "evito per me steso", in questo, non mi sono io lasciato ammaestrare da un altro? Sì, ma in modo buono per me!

Fatina è intelligente, sa come evitare danni per se stessa. Mi trovo a chiedermi però se tu sapresti fare altrettanto.

con rispetto...

Giuseppe.

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12/02/2010 17:54


Consentimi di dirti che trovo una certa ingenuità in quello che dici: tu dici che la religione non si sceglie in base alla convenienza! E in base a cosa allora? Che lo si ammetta o meno, chiunque decide di cambiare relione lo fa per convenienza, altrimenti non esisterebbe più il fenomeno della conversione, ognuno rimarebbe nella religione d'appartenenza.
A proposio di convenienza, facciamo un esempio sul caso dei testimoni di Geova: Ad essi viene offerta una visione escatologica utopistica, la possibilità di vivere in un mondo trasformato in un enorme parco nazionale, in cui uomini e animali convivono amorevolmente, dove non ci sono più malvagi, ne malattie ne morte! Dimmi una cosa, chi non desidererebbe vivere in un mondo del genere? Tu credi che molti che decidono di diventare testimoni lo facciano perchè hanno a loro disposizione delle prove inconfutabili che un giorno davvero ci sarà questo "nuovo mondo" oppure semplicemente perchè in cuor loro, in maniera sub-cosciente, desiderano ardentemente di credere che le cose saranno così?
Con tutto il rispetto che io posso avere per i testimoni di Geova, non posso escludere l'idea che molti lo diventino per una sorta di comodità ideologica!



Caro Oreste,
tu giuduchi ingenua Fatina della luce in base alle sue asserzioni, ma permettimi di evidenziare la tua di ingenuità in quello che scrivi:

Tu parli di conversione per convenienza ideologica (?!), ma hai davvero riflettuto su quello che dici? La speranza del nuovo mondo promesso da Geova Dio è senz'altro davvero qualsosa di attraente, ma basta davvero l'attrazione ideologica per convincere una persona della realtà della cosa?

La Bibbia parla chiaramente di questo nuovo mondo in cui non ci sarà più morte, ne malattie e nessun tipo di sofferenza (Apocalisse 21:4), dove le persone giuste vivranno per sempre (Salmo 37:29). Chi ha fede nella Bibbia e crede che essa sia davvero la Parola di Dio non crede che quello che c'è scritto in essa sia semplice utopia! Chi decide di diventare TdG lo fa perchè si è personalmente accertato di quanto dice la Bibbia e ripone fiducia nelle promesse in essa contenuta. Infatti non si diventa TdG dall'oggi al domani, solo perchè si è attratti dalle belle prospettive escatologiche! La conversione scaturisce dopo un attento e approfondito studio delle Sacre Scritture, dopo che la persona ha acquisito una buona conoscenza della volontà di Dio. Proprio come fecere gli antichi bereani che accettarono il messaggio di Cristo!

Quindi, caro Oreste, ti esorto a riflettere prima di sparare certe illazioni!



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12/02/2010 22:20

Vedo che ti hanno già risposto a puntino…! Cmq personalmente penso che si: tutti vorrebbero vivere ( tranne quelli masochisti) in un mondo beato, felice senza traccia alcuna di malessere, però penso anche che seppure la Bibbia lo garantisce, come ha garantito tante altre cose che magari nel tempo si sono pure avverate, il “Nuovo Mondo” sia una grande bella speranza.
Questa domanda me la sono posta anch’io un bel po’ di volte quando vedevo negli occhi di chi mi parlava del Nuovo mondo una specie di brilluccichio, come se stesse già assaporando il suo nuovo corpo fermo a 30 anni magari, con la sua nuova pelle candida e gli occhi più celesti, convincendo me e ancor più se stessa che quello potesse essere il “luogo” in cui essere finalmente felici, come se la felicità in questa vita, brutto e credo vero a dirsi, sia solo un utopia.
Cerca di vederla sotto un altro punto di vista magari non cosi critico. Io ancora non sono convinta che questa sia o no la Verità assoluta e quindi non so nemmeno se il Nuovo Mondo possa esserci di conseguenza alla mia posizione, ma posso sperarlo….come si spera che si avverino i sogni. Posso sperare che non esistano più le malattie, che i miei figli o i figli degli stessi vivino in un mondo più pulito con dei principi più puliti e che magari non passino delle sofferenze come le ho potute vivere io. Nel momento in cui si smette di sperare a parer mio si potrebbe anche rischiare di morire. Né più né meno.
E poi scusa, va bene la garanzia di un mondo migliore, della vita eterna….che è un premio allettante, però “ Dio vede i cuori”, dovrebbe conoscere me e te da prima che noi siamo stati partoriti….dovrebbe saper riconoscere chi lo ha seguito per un motivo o per un altro, non tocca a noi di certo giudicarlo. Alla fin fine i Suoi consigli non sono sbagliati, la Bibbia non dice “ammazzati o uccidi chi vuoi”, se solo tutti cercassimo un po’ di somigliare a Gesù Cristo (sia che ci credi alla sua esistenza o no) il mondo sarebbe già migliore. Non credo che si cambi religione perché una conviene piuttosto che un'altra….penso che ci si riflette su quale tra tutte potrebbe “raccontare” la versione giusta.
E poi quale sarebbe la comodità ideologica?


Per addestrare le nostre coscienze credi sia davvero necessario affiancarsi ad una determinata religione, come potrebbero essere i testimoni di Geova? Oppure la nostra esperienza potrebbe essere addestrata dalla nostra esperienza, dalla nostra maturità, man mano che percorriamo il sentiero della nostra vita?



Si credo che la nostra coscienza possa essere “ammaestrata” dalla nostra esperienza, però abbiamo profondamente bisogno, indipendentemente dalle esperienze che ciascuno fa testimone e non, di qualcuno o qualcosa che ci indichi la via. Come noi anche i nostri genitori, e i loro e gli altri ancora come Dio all’inizio educò i Suoi di figli mostrandogli cosa era giusto e cosa sbagliato. Non dico che il testimone sia un cavaliere senza macchia, dico solo che almeno loro ci provano a cancellare qualche macchia e a non macchiarsi di nuovo, perché parliamone Oreste: cosa pensi che si perdino i testimoni di Geova? Cosa pensi realmente che possa mancare loro?
[Modificato da Roberto Carson 12/02/2010 22:31]
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12/02/2010 22:57

Cara Fatina,
come al solito apprezzo molto le tue meditate riflessioni. Ci sarebbero dei punti su cui vorrei controbattere, ma preferisco evitare di portare avanti un contraddittorio che potrebbe essere tedioso nei tuoi confronti!


parliamone Oreste: cosa pensi che si perdino i testimoni di Geova? Cosa pensi realmente che possa mancare loro?



Noto che si sono invertiti i ruoli, adesso mi poni tu le domande!!!
Ok, ci sto! Risponderò volentieri!!! [SM=g27990]

Cosa pensi che si perdono i testimoni di Geova?

Personalmente, se stanno bene con se stessi, se vivono zelantemente questa loro scelta di vita, senza rimpianti, credo che non si perdano niente!

Cosa pensi realmente che possa mancare loro?

Beh, una cosa credo chi gli manchi: la liberta!
La liberta di trasgredire, la libertà di compiere qualche peccatuccio senza doversi poi sentire in colpa, la libertà di non essere vincolati dai precetti biblici... Questo è quello che gli manca!
Attenzione: non si tratta necessariamente di una qualcosa di negativo, ma chi decide di diventare testimone di Geova dovrà essere disposto a rinunciare a quello che essi chiamano "lo spirito di questo mondo!"

Dimmi Fatina, se tu decidessi di diventare testimone di Geova, non ci sono delle rinuncie a cui temi di dover andare incontro?



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12/02/2010 23:12


Beh, una cosa credo chi gli manchi: la liberta!
La liberta di trasgredire, la libertà di compiere qualche peccatuccio senza doversi poi sentire in colpa, la libertà di non essere vincolati dai precetti biblici... Questo è quello che gli manca!
Attenzione: non si tratta necessariamente di una qualcosa di negativo, ma chi decide di diventare testimone di Geova dovrà essere disposto a rinunciare a quello che essi chiamano "lo spirito di questo mondo!"



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Capirai che grande rinuncia!!! [SM=g27992]



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12/02/2010 23:34

MMM.....la libertà di trasgredire ce l'hanno tutti testimoni e non. Perchè poni i testimoni su un piano diverso dal tuo o dal mio come se non facessero parte, sfortunatamente per loro, di questo mondo? Non sono esseri superiori, non sono persone speciali con poteri paranormali che li aiutano a "non sentire" bisogni e desideri.
Hanno la libertà di fare quello che vogliono come tutti e come tutti,quando capiscono di aver sbagliato, hanno sensi di colpa. Ti sarà capitato, spero, di aver fatto qualcosa di cui poi tu ti sia pentito, magari nemmeno nulla di tanto grave, ma che dopo ti abbia fatto pensare che forse saresti stato meglio se quel gesto o quel comportamento non l'avessi fatto, e il senso di colpa in tal caso sarebbe nei tuoi stessi confronti, perchè staresti male per averti fatto del male da solo. E' la stessa cosa con l'aggiunta di un altro più grande senso di colpa per loro: che è quello nei confronti di Dio.
E comunque credo che una volta "deciso" cosa fare e chi essere, e dopo aver sentito dentro di me dei cambiamenti veri, non ragionati non avrei nulla da rimpiangere se dovessi diventare una testimone.
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12/02/2010 23:58

Re:
fatina della luce, 12/02/2010 23.34:

MMM.....la libertà di trasgredire ce l'hanno tutti testimoni e non. Perchè poni i testimoni su un piano diverso dal tuo o dal mio come se non facessero parte, sfortunatamente per loro, di questo mondo? Non sono esseri superiori, non sono persone speciali con poteri paranormali che li aiutano a "non sentire" bisogni e desideri.
Hanno la libertà di fare quello che vogliono come tutti e come tutti,quando capiscono di aver sbagliato, hanno sensi di colpa. Ti sarà capitato, spero, di aver fatto qualcosa di cui poi tu ti sia pentito, magari nemmeno nulla di tanto grave, ma che dopo ti abbia fatto pensare che forse saresti stato meglio se quel gesto o quel comportamento non l'avessi fatto, e il senso di colpa in tal caso sarebbe nei tuoi stessi confronti, perchè staresti male per averti fatto del male da solo. E' la stessa cosa con l'aggiunta di un altro più grande senso di colpa per loro: che è quello nei confronti di Dio.
E comunque credo che una volta "deciso" cosa fare e chi essere, e dopo aver sentito dentro di me dei cambiamenti veri, non ragionati non avrei nulla da rimpiangere se dovessi diventare una testimone.



Non sono d'accordo...
Teoricamente questa libertà la vantiamo tutti, ma la differenza è che se io o te decidiamo di commettere qualche trasgressione, saremmo soggetti ai castighi della nostra coscienza, ma nulla di più!
Se invece tale trasgressione viene commessa da un testimone di Geova, oltre a rispondere alla propria coscienza, dovrà apparire dinnanzi ad un comitato giudiziario e con tutta probabilità verrà disassociato!
Quindi, cara Fatina, credi davvero che i testimoni siano assoggettati alla stessa libertà della gente comune?



Continuiamo a donare.

http://www.youtube.com/watch?v=WmxT21uFRwM

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13/02/2010 00:11

Ma sono sempre loro, secondo loro coscienza che decidono di parlarne con un anziano o coll'intero comitato( non so come si chiamino).
So di gente che pur essendo testimone ha fatto quel che ha voluto ma fino ad un certo punto. Anche se un testimone non volesse parlarne con nessuno dei suoi "peccati" per cosi dire, avrebbe cmq a che fare con la propria coscienza e con un giudizio molto più superiore che è quello di Dio, e al lungo andare confesserebbe tutto e se anche non lo fosse che importa a noi,sarà a sua volta giudicato da Dio. Passare dal comitato ed essere giudicato fa parte di una regola della congregazione credo, ma dobbiamo tener presente che chi giudica è cmq un essere umano che magari avrà sbagliato anche lui a sua volta, e che può disassociare secondo coscienza, esperienza, sapienza insieme ad altre persone come lui e non per capriccio.
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13/02/2010 00:23

Caro Oreste,

Devo dire che Fatina ha perfettamente centrato il punto, il problema non è quello degli anziani, che sono uomini come noi e sanno cosa vuol dire sbagliare, cadere e poi rialzarsi, ma è quello della propria coscienza, che viene prima di ogni cosa. Brava Fatina!


Se invece tale trasgressione viene commessa da un testimone di Geova, oltre a rispondere alla propria coscienza, dovrà apparire dinnanzi ad un comitato giudiziario e con tutta probabilità verrà disassociato!



Francamente non capisco cosa ti induce a pensarlo. Io sono TdG da molti anni, non sono perfetto né un santo, ma non ho mai avuto un comitato né solo mai stato disassociato, né trovo disdicevole chiedere aiuto ad un amico se credo di averne bisogno. Gli anziani non sono dei giudici ma dei pastori, il loro ruolo non è giudicare ma fasciare le ferite...

Vedi, il concetto di "libertà" non può, a mio avviso, essere dissociato da quello di "responsabilità". Più sei libero e maggiore dovrebbe essere il tuo senso di responsabilità, di coscienza.

Shalom
[Modificato da barnabino 13/02/2010 00:23]
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13/02/2010 00:31

Caro Oreste,
la libertà è sempre un concetto relativo. Non esiste da nessuna parte una libertà in senso assoluto. Sei pur sempre assoggettato a delle regole: se sei un cittadino italiano la tua libertà è circoscritta entro i limiti della legge italiana, se trasgredisci finisci in galera. Se sei un automobilista dei sottostare al codice stradale, altrimenti ti becchi una multa o potresti causare degli incidenti. Se sei uno studente dei rispettare le regole scolastiche, sennò potresti essere espulso o bocciato. E così via...

Se sei un adoratore di Dio, devi sottometterti alle sue leggi e ai suoi principi altrimenti non potrai essere accetto ai suoi occhi.
Tu parli di disassociazione come mancanza di libertà, ma non è così. La disassociazione è una tutela della libertà di chi desidera servire Dio liberamente. Se in congregazione venissero tollerati dei trasgressori impenitenti, che libertà avrebbero coloro che vogliono servire Geova senza distrazioni?

Inoltre tieni presente anche un'altra cosa: la disassociazione non è un provvedimenti che si prende automaticamente nei confronti di chi sbaglia. Quando si costituisce un comitato giudiziario lo si fa con l'intento di recuperare il fratello che ha ceduto al peccato. E' una disposizione che serve ad aiutare il trasgressore, non a punirlo.
La disassociazione scatta solo se il trasgressore non mostra segni di pentimento e quindi si costituisce un pericolo per il resto della congregazione.



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13/02/2010 00:41

Ringrazio Barnabino e Roberto per i loro interventi.

Cara Fatina, tu scrivi:


Passare dal comitato ed essere giudicato fa parte di una regola della congregazione credo, ma dobbiamo tener presente che chi giudica è cmq un essere umano che magari avrà sbagliato anche lui a sua volta, e che può disassociare secondo coscienza, esperienza, sapienza insieme ad altre persone come lui e non per capriccio.



Permettimi quest'ultima domanda, dopodichè cesserò di intervenire in questa discussione.

Per te, la disposizione della disassociazione, è un provvedimento giusto?



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13/02/2010 00:50

Caro Oreste,

Una domanda: cosa intendi per "giusto"? La disassociazione non è una forma di "giustizia" ma è forma una disciplina. Non è disassociato chi in qualche modo pecca, ma chi pratica il peccato e non si pente, cioè è convinto di persistere nella condotta errata.

Dunque cosa vuol dire "giusto" rispetto alla disciplina? Adeguato? Vedi, chi ruba, stupra, froda, ecc... non deve essere punito dalla congregazione (a questo ci penserà la legge, semmai) ma deve essere disciplinato, comprendere quella che è la "buona e accettevole volontà di Dio", capire che persistere nell'errore porterà alla rovina (morale, spirituale e a volte fisica) lui e i suoi amici, ma soprattutto che reca disonore al Nome che porta: essere testimoni di Geova per noi non è solo un'etichetta ma ha un significato profondo: Dio ci permette di rappresentare il Suo Nome eccelso!

Shalom
[Modificato da barnabino 13/02/2010 00:51]
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13/02/2010 01:08


Per te, la disposizione della disassociazione, è un provvedimento giusto?



Caro Oreste, questa disposizione è un provvedimento biblico. La disassociazione viene applicata nei confronti di chi vuole continuare a trasgredire perchè è la Parola di Dio ad imporlo.
Quindi, può un provvedimento divino essere ingiusto? Possiamo noi esseri umani chiedere conto al nostro Creatore del perchè ha determinato certi principi?

Isaia 29:16 - Deve il vasaio stesso essere reputato proprio come l’argilla? Poiché deve la cosa fatta dire rispetto al suo fattore: “Egli non mi ha fatto”? E dice realmente la medesima cosa formata rispetto al suo formatore: “Egli non ha mostrato intendimento”?

Inoltre, vorrei sapere da te se riterresti giusto che un trasgressore impenitente si aggiri liberamente tra i fratelli, magari incoraggiando tale condotta. Cosa ne pensi?



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