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Che cos'è la sociolgia?

Ultimo Aggiornamento: 28/05/2011 20:11
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25/01/2010 17:37

Una scienza sconosciuta
Scrivo questi post con l'intento di chiarire cos'è la sociologia, cosa la caratterizza, perchè può essere definita una scienza, a che serve. cercherò di scrivere con un taglio divulgativo, sperando però di essere scientificamente preciso.

Come studente di sociologia mi sento in dovere di schiarire ciò che, da alcune discussioni, mi pare poco chiaro. Il contributo di tutti è benvenuto, così come commenti e critiche (civili, s'intende.. [SM=g27987] )

I parte: Un po' di storia

Innazittuo, la sociologia non è la scienza che studia la società, bensì la scienza che studia le strutture sociali, ovvero come "sta insieme" la società senza sprofondare nell'anarchia. La domanda nasce nella riflessione di studiosi come Auguste Comte, Herbert Spencer e Karl Marx. Questi, di fronte alle grandi rivoluzioni (scientifica, francese ed industriale) si chiedono quali siano le meccaniche che permettono ad una società moderna, che rompe i ponti col passato, di stare insieme.

Quello che però manca ai primi sociologi è il metodo, ovvero la ricerca sul campo. I primi a rivoluzionare il metodo sono i due grandi capostipiti: Emile Durkheim e Max Weber (ancora oggi i sociologi più citati, amati e odiati al mondo).

Da questi ultimo, con un po' di approssimazione, si può dire che nascono le due grandi scuole di pensiero sociologico: il funzionalismo da Durkheim (e sarò poi sistematizzato e perfezionato da Talcott Parsons e Robert K. Merton) e la sociologia dell'azione da Weber (che avrà fra i maggiori seguaci Charles Wright Mills, Erving Goffman e Garfinkel).

Fine prima Parte
[Modificato da Telemaco77 25/01/2010 17:58]
28/01/2010 12:28

II Parte: Le principali scuole del pensiero sociologico.

Laddove le scienze matematiche, fisiche e naturali vivono il loro esperire il mondo che studiano potendosi avvalere di un paradigma universalmente accettato (esempio banale: la teoria della gravitazione per la fisica), la sociologia, e con essa tutte le scienze sociali tranne, in parte, l'economia politica, vive in un perenne stato di "crisi paradigmatica" per dirlo con parole del filosofo della scienza Thomas Kuhn, convivendo nella ricerca sociale diversi paradigmi. Nella prassi, insomma, la sociologia realizza ciò che Feyerabend auspicava, ovvero l'abbandono del del monismo metodologico, come erroneo ed anti-empirista, proponendo invece il pluralismo metodologico di una scienza che sia sempre contesto-dipendente.

Ma quali sono questi paradigmi sociologici?

1) Menzioniamo per primi due paradigmi che hanno profondamente influenzato la nascita del pensiero sociologico: il patto di soggezione con cui gli uomini si sottopongono all'autorità coercitivas dello stato (T. Hobbes); la regolazione degli scambi, il mercato, come elemento connettivo della società (A. Smith);

2) Il paradigma dell'ordine, che discende dalla concezione di E. Durkheim: gli organismi sociali reagiscono ai cambiamenti generando nuove funzioni in modo che sia la differenziazione sociale, la divisione del lavoro a creare nuovi mezzi di coesione sociale laddove si smarriscono i precedenti presupposti: passaggio da solidarietà meccanica a solidarietà organica;

3) Il paradigma del conflitto, il cui maestro indiscusso fu K. Marx: l'ordine è determinato dalle relazioni tra le classi sociali in contrapposizione. In questo paradigma predomina un concetto strettamente economico della società;

4) Il paradigma della struttura nasce invece da Durkheim ma viene sistematizzato da Talcott Parsons, e viene comunemente chiamato funzionalismo, secondo il quale la struttura viene prima degli individui e i fatti sociali possono essere spiegati solo da altri fatti sociali;

5) Il paradigma dell'azione: è quello che ha influenzato la maggior parte dei sociologi, ed è stato sistematizzato dal genio di M. Weber. Postula che i fenomeni sociali vadano ricondotti a comportamenti e credenze, e che dunque il compito del sociologo sia quello di esplicitare il senso intenzionato delle azioni sociali. Da questo paradigma discendono in linea diretta l'etnometodologia di Garfinkel e l'interazionismo simbolico di Goffman.

[Modificato da Telemaco77 28/01/2010 12:29]
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29/01/2010 21:55

Telemaco, hai parlato di tanti paradigmi, ma credo che hai tralasciato il significato del termine, la definizione di paradigma.
Prego,... ci dai una definizione scientifica, accompagnata da qualche esempio esplicativo?
Grazie [SM=g27988]

[Modificato da Walter.Simoni 29/01/2010 22:22]
Walter Simoni

walter.simoni@yahoo.it
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15/02/2010 22:14

Dato che non amo scopiazzare qui e lì nè far sfoggio di cultura mi esprimerò in maniera molto semplice, rielaborando concetti sociologici a parole mie , nella speranza di essere stata altrettanto utile anch'io, col mio piccolo contributo :)Premetto che la spiegazione effettuata da Telemaco77 è davvero esauriente, sintetica ma completa !
In breve, un "paradigma" è un concetto assodato, dato per certo, senza bisogno di essere ulteriormente comprovato.
Un esempio non sociologico per rendere chiara e comprensibile l'esplicazione del significato in questione traggo in prestito dalla grammatica greca e latina riguardo l'utilizzo del termine "paradigma".
Esso , nei casi appena citati, è costituito dalla prima persona di alcune forme verbali principali, da cui poi derivano tutte le altre...
Con ciò, dunque, intendo dire che si tratta di forme immutabili, certe e razionalmente esplicabili.
[Modificato da PollonPollon! 15/02/2010 22:17]
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Città: AGORDO
Età: 47
Sesso: Maschile
28/05/2011 20:11

Secondo Wikipedia:

La sociologia della religione è un ramo specializzato della sociologia. È essenzialmente lo studio della pratica, delle strutture sociali, del contesto storico, dello sviluppo, dei temi di fondo comuni a tutte le religioni. Si sottolinea in modo particolare il ruolo che la religione ha in quasi tutte le società del mondo, oggi e lungo tutta la storia. I sociologi della religione tentano di spiegare gli effetti della società sulla religione e gli effetti della religione sulla società, cioè in altre parole, il loro rapporto dialettico.



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
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