In quanto al contesto, si tratta proprio del contesto in cui “li mandò a due a due davanti a sé” (Lc 10:1), dando loro istruzioni. Tra queste istruzioni figura un divieto: “Non passate di casa in casa” (v. 7). Il contesto parla di andare “in ogni città e luogo” (v. 1). “In qualunque città entriate” (v. 8; cfr. v. 10). Questo era in perfetta armonia con il metodo che usava Yeshùa: predicazione pubblica. Se poi qualcuno era davvero interessato, allora invitava il predicatore in casa propria. Ecco perché dice: “In qualunque casa entriate” (v. 5). Poi dice: “Rimanete in quella stessa casa” (v. 7).
Secondo te, dimmi, cosa significa “non passate di casa in casa”? Sono curioso di capire come lo applichi.
A F.Delemme faccio notare che il comando "andate e fate discepoli di persone di tutte le nazioni" è generico e non menziona per nulla il casa per casa. Tu ti domandi dove si trovano le persone. E ti dai una risposta: nelle loro case. Io, alla stessa domanda, rispondo riferendomi all’esempio di Yeshùa. Come predicava? Tutti i Vangeli sono concordi nel mostrarci che la sua opera era itinerante, di villaggio in villaggio, di città in città, pubblica. Le uniche volte in cui lo troviamo in case private è quando vi fu invitato o quando andò a trovare degli amici. Il divieto di andare casa per casa ha una ragione profonda.
[Modificato da Roberto Carson 09/02/2010 17:32]