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Astenersi dal sangue, fino a che punto?

Ultimo Aggiornamento: 25/03/2010 22:23
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24/02/2010 17:47

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Caro Christofer,
Osservo con piacere la tua preparazione in materia. La cosa mi fa molto piacere. Fino ad adesso mai mi ero imbattuto in un Testimone di Geova preparato in materia anche solo un decimo di quanto lo sei tu ...e questo ti fa onore.

D'altronde devo dissentire da te su alcuni punti.

L'esempio dell'auto rubata, mi spiace dirtelo, ma è perfettamente pertinente.
E' vero che tra un' auto rubata ed una trasfusione di sangue c'è una differenza importante legata alla natura intrinseca dei due soggetti in questione. Un'auto ed il suo uso di per se non sono cose sbagliate!

Quello che però conta nella mia illustrazione è il comando morale relativo e la sua interpretazione. La morale cristiana (e non solo) insegna che il comando di non rubare implica in se anche il non favorire in alcun modo il "riciclaggio" di materiale rubato. Percui è pacifico che sia moralmente discutibile acquistare un'intera auto rubata, tanto quanto lo sia acquistarne un singolo componente.

In merito alla problematica "sangue", qual'è il principio implicato? La bibbia dice semplicemente ASTENERSI DAL SANGUE. Da qui nasce, come da te sottolieato, la necessità di dare un "senso" a questa frase alla luce delle scoperte scientifiche. Il problema non è certo recente, risale bensì ad alcuni secoli fa quando si cominciò in medicina a fare uso di trasfusioni di sangue. DA QUESTO momento storico in poi nasce la necessità di leggere il passo biblico alla luce della medicina.

A mio avviso da qui in poi ci sono solo due modi di leggere la questione, due soluzioni possibili.

1 - Visto che il comando di "astenersi dal sangue" aveva in epoca biblica un' unica applicazione possibile, quella alimentare, potrebbe essere ragionevole concludere che il divieto non abbia alcun valore nel caso di un trapianto di tessuto organico (come del resto qualsiasi cristiano non vede alcun parallelo tra l'accettare il trapiano di un organo umano e la sua assunzione, a scopo alimentare, per via orale!). Per questo un cristiano potrebbe evitare di mangiare, ad esempio, un bel panino al sanguinaccio, ma non porsi alcun problema ad accettare una trasfusione, visto che alla luce del contesto storico in cui fu scritto il passo biblico, la pratica della trasfusione di sangue era totalmente sconosciuta.

2 - L'alternativa è non prendere in cosiderazione il contesto storico-culturale.
In questo caso il comando di "ASTENERSI DAL SANGUE" avrebbe un valore letterale. 'Mi astengo dal sangue non solo non mangiandolo, ma anche non immettendolo nel mio corpo in alcun modo'.

Ora se i testimoni di Geova di fronte alle nuove scoperte scientifiche, legate ad un uso del sangue assolutamente impensabile in epoca biblica, hanno detto no più volte, attenendosi ad una lettura del passo biblico, fuori dal contesto storico-culturale, perché farlo adesso? Che senso ha?

Se mi attengo ad una interpretazione letterale del comanda "astenersi dal sangue", lo devo fare sempre! Se di fronte ad una trasfusione per me il comando di "astenersi" è pertinete, se di fronte ad una trasfusione di una parte del sangue (plasma) il comando di "astenersi" è pertinete; allora deve esserlo anche quando mi viene offerta una medicina che include una "parte" del sangue. I primi cristinani non conosceva certo le complesse procedure industriali con cui si ricavanon proteine dal sangue, ma nenache conoscevano la trasfusione di sangue intero come terapia, né tantomeno la trasfusioni di globuli bianchi!

Asserire quindi che la Bibbia col suo comando non entra "nel merito della questione delle frazioni" è di per se fuorviante. Infatti la bibbia col suo comando non entra neanche nel merito delle trasfusionidti sangue! Il punto è se vogliamo dare al passo biblico una lettura in chiave Storica oppure no. Se gliela diamo le tue osservazioni hanno valore. Ma in tal caso anche le osservazioni per cui "la trasfusione è una terapia sconosciuta all'epoca in cui il comando in questione fu formalato" sono parimenti pertinenti.
Diverso il caso in cui si voglia dare al comando un valore "universale". In quel caso allora il comando ASTENERSI DAL SANGUE vale nella sua globalità.

Vale per le trasfusione di sangue intero (cosa sconosciuta in epoca biblica)
Vale per le trasfusioni di parti del sangue (leucociti)
Vale per l'assunzione di farmaci contenenti componenti del sangue (fattori di coagualzione)

Fra l'altro, sulla base di questo risulta fuorviante anche la tua insistenza sul distinguere tra "trasfusione" e "farmacoterapia", come se il comando biblico implicasse in se un divieto di trasfusione. Ma la bibbia non dice "astenetevi dalle trasfusioni", bensì dal "sangue"!

Torniamo ora all'esempio dell'auto rubata.
Se tuo padre ti dicesse ASTIENTI DAL COMPRARE AUTO RUBATE, tu disobbediresti sia se tu comprassi tutta l'auto che una sua componente!
Se tuo padre ti dicesse ASTIENITI DAL PRENDERE SANGUE, tu disobbediresti sia prendendo sangue intero o frazioni di esso!

Veniamo adesso al tuo esempio e alla tua teoria percui le frazioni di sangue possono non considerarsi sangue. Tu affermi che la scomposizione molecolare dell'acqua nei suoi atomi costituvi fa si che l'acqua non sia più acqua. Questo è pacifico. La prova del nove l'hai nel fatto che i tre atomi che ottieni, idrogeno e ossigeno, sono diffusamente presenti in natura.

Per la questione del "sangue" però non siamo di fronte ad una scomposizione molecolare. Qua mi appello alla tua competenza medica, che è senz'altro superiore alla mia. Lo faccio con un esempio. Se sono emofiliaco ho bisogno di un fattore di coagulazione il fattore 8. Questo è una frazione di sangue. Ma posso dire che non sia più sangue? E' presente in natura liberamente? Direi di no se ho bisogno di sangue umano per ricavarlo. E' quindi una componente del sangue, volente o nolente!

Il punto è sempre quello: Che senso vogliamo dare al passo biblico.

Per capire meglio ricolleghiamoci ad una di quelle che dai Testimoni di Geova vengono definite "parti principali" del sangue:I leucociti.
Questi si possono definire "sangue"?
In termini stretti sarebbe difficile dirlo, visto che i globuli bianchi sono presenti in tutto l'organismo umano, dove viaggiano liberamente. Addirittura nel latte materno sono presenti in quantità maggiori che nel sangue, ma questo non vuol dire certo che una madre non possa allattare al seno il proprio figlio!

Vista in quest'ottica sarebbe più ragionevole considerare "sangue" i fattori di coagulazione, presenti solo nel sangue, che il globuli bianchi presenti ovunque nel corpo umano.

Veniamo adesso alle mie due considerazioni sulla "quantità" e "qualità".
Il pargano è perfettamente pertinente. Infatti io non mi riferivo all'accettare o meno una goccia di sangue in rapporto all'accettare o meno un litro di gammaglobuline. Il paragone era tutto interno al concetto di "frazione" di sangue. Se infatti considero una frazione di sangue, come l'albumina, accettabile ma una frazione di sangue come i globuli bianchi, inaccettabile, mi trovo di fronte ad un paradosso, visto che la "frazione albumina" è presente nel sangue in quantità decine di volte superiore alla "frazione leucociti".

Ancora una volta si torna al punto di partenza. Come vogliamo intendere il passo biblico in questione. E' chiaro che quando gli apostoli dissero di "astenersi" dal sangue, la loro idea di sangue era di gran lunga diversa dalla nostra; e come nulla sapevano delle gammaglobuline, allo stesso modo nulla sapevano dei globuli bianchi. Se quindi intendiamo il comando in senso universale, questo deve valere non solo per tutte le frazioni, tanto più se alcune (ammissibili per la dottrina dei Testimoni) sono presenti in un rapporto decisamente inferiore rispetto ad altre (inammissibili per la dottrina dei Testimoni).

Non solo. Il mio riferimento alla "quantità"-"qualità" delle frazioni del sangue solleva un'altra situazione, ancor più paradossale.
Infatti come Testimone di Geova posso accettare tutte le frazioni del plasma, ma non posso accettare il plasma nella sua interezza.
Visto che l'illustrazione dell'auto rubata ti pare poco pertinente, provo a farti capire il punto con un esempio "alimentare". Se il dottore mi dice che non posso mangiare le lasagne, dimostrerei di avere a cuore il divieto se mangiassi per colazione la pasta, per pranzo il ragù e per cena parmigiano e pan grattato? Certo che no!


Ecco che tutto ci conduce al punto di partenza.
La bibbia afferma "genericamente" di asteniersi dal sangue. Per cui come facciamo ad asserire (biblicamente) che: accettare una trasfusione di leucociti sia violare il comando biblico in questione; ma accettare una terapia a base di albumina no?

Invece di ricorrere a tutta una serie di speculazioni (come stiamo facendo io e te) per decidere cosa significa il comando e cosa non significa. Non sarebbe più onesto e umile lasciare il cristiano libero di prendere decisioni in coscienza?

Quando gli apostoli dettero quel comando nulla sapevano dell'uso del sangue come terapia per salvare una vita. Al massimo potevano pensare ad un bel sanguinaccio!

Tenendo conto di ciò perché ricorrere ad una intepretazione minuziosa, e del tutto priva dell'uso della bibbia, su quello che significa e non significa il divieto apostolico? Non si corre il rischio di fare come i rabbini con la Torà?

Concludo sottolienando il fatto che la questione non è affatto di scarso valore. Non si tratta di decidere se mangiare una fetta di sanguinaccio o saltare un pasto. Si tratta di casi che spesso ti pongono di fronte alla morte!

Saluti,
Alessandro


PS: Un ultimo pensiero:

Ho riflettuto sulla tua illustrazione dell'acqua e mi è venuta in mente questa considerazione.

Se l'acqua non la si puo più considerare tale una volta che la si scompone nei suoi mattoni costitutivi, forse allora è logico pensare che anche il sangue non lo si possa più considerare sangue una volta scomposto nei suoi mattoni costitutivi.

I globuli bianchi non sono una manifestazione della materia ad un livello "inferiore" rispetto al sangue? Infatti non è il sangue un tessuto e i globuli bianchi delle cellule?

Quindi la problematica posta da te con l'esempio dell'acqua per cui "Le proprietà della materia che compaiono a un determinato livello non sono riscontrabili a un livello inferiore", si pone già prima della questione degli emoderivati. Infatti già nel momento in cui si scompone il sangue in plasma, leucociti, piastrine e globuli rossi si passa da un livello di materia ad un altro.

Per cui sulla base delle tue riflessioni, perché considerare i leucociti Sangue?
Non sarebbe più coerente lasciare libero il cristiano di prendere una decisione personale in materia, visto che non si può affermare con certezza la natura sanguigna dei globuli bianchi?



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
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