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Certificato penale "sporco" e servizio di leva

Ultimo Aggiornamento: 05/03/2010 01:16
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01/03/2010 19:09

Domanda ricevuta in redazione
Caro fratello Robesto, sono un testimone di Geova. Di recente mi è capitato un fatto spiacevole che ti accenno brevemente prima di esporti la mia domanda.

A seguito del conseguimento del dottorato in ingegneria elettronica, sono stato assunto da un'importante azienda che si occupa di pianificazione anti intrusione (sistemi d'allarme) la quale lavora per lo più all'interno di case circondariali, come ditta esterna.
Quando mi venne assegnato il mio primo lavoro, i responsabili del carcere in cui dovetti andare per fare il sopraluogo, chiesero all'azienda tutta la documentazione inerente la mia persona.
Dalla consultazione delle carte, è risultano dal mio certificato penale di avere dei precedenti, per aver fatto il rifiuto della divisa quando avrei dovuto fare il servizio militare. Questo mi è costato l'immediato licenziamento.

Adesso, quello che vorrei sapere è quanto segue: Dal momento che non fare il servizio di leva non è più un reato, questo mio presunto "precedente" non dovrebbe essere considerato nullo? Inoltre, non essendo un diretto impiegato della casa circondariale in quanto lavoravo per una ditta esterna, i miei eventuali precedenti penali non dovrebbero essere di solo interesse dell'azienda che mi ha assunto? Legalmente, ci sono basi su cui potrei riottenere il mio lavoro?

Daniele
[Modificato da Roberto Carson 01/03/2010 19:09]



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01/03/2010 19:40

Personalmente Le consiglio di rivolgersi ad un legale.

Cordialità.
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01/03/2010 19:47

Re:
Methatron, 01/03/2010 19.40:

Personalmente Le consiglio di rivolgersi ad un legale.

Cordialità.



Caro Methatron,
a seguito della e-mail giuntami dal fratello Daniele, ho provveduto a contattarlo telefonicamente per avere ulteriori delucidazioni sulla vicenda.
Il fratello ha già avuto un incontro con un legale, ma sembra che non sia stato in grado di aiutarlo.
Sarebbe interessare sapere se qualche fratello ha avuto un'esperienza simile e come l'avrebbe eventualmente risolta.





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01/03/2010 21:23

Abbiamo parlamentari che non hanno la fedina penale immacolata e che comunque continuano ad officiare quali rappresentanti del popolo e che si fanno chiamare "onorevoli".

Un "reato", commesso tra l'altro per motivi di coscienza, non vedo quale onta possa arrecare sulla onorabilità di un dipendente, sebbene possa comparire nel caso si certifichi un carico pendente.

Certo che di fronte a certi legalismi non possiamo far nulla. Se la ditta esige una fedina penale illibata da qualsivoglia "reato" e codesto, per quanto nobile ed irrilevante, rimane comunque sul certificato di carico pendente quando lo si richiede a nome di un dipendente, posso solo esprimere il mio rammarico e contemplare come per amore della verità e della giustizia si sia costretti alla sopportazione del male in questo mondo iniquo che giace nella potenza del malvagio.

Per quanto vale l'ingegniere ha tutta la mia solidarietà e il mio rispetto, ma se ha già consultato un legale e non è servito posso solo consigliare di parlare apertamente al responsabile del personale illustrando nei particolari la situazione con la speranza che possa comprendene la natura risibile dal punto di vista dell'onorabilità.
[Modificato da Methatron 01/03/2010 21:26]
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01/03/2010 21:30

L'anomalia scaturisce soprattutto dal fanto che non è l'azienda a richiedere la fedina penale immacolata, ma bensì il carcere!

Ora, dal momento che il fratello Daniele non è un diretto dipendente del carcere, ma lavora per una ditta esterna, cosa importa ai responsabili della casa circondariale i presunti precedenti di questo operaio? Da cosa nasce l'esigenza di essere così fiscali?

Tra l'altro, essendo che le leggi sul servizio di leva sono cambiate, il certificato penale non dovrebbe essersi pulito automaticamente?

Il fratello Daniele ha parecchi programmi per il futuro, tra cui il matrimonio. Questo licenziamento improvviso è stata una vera batosta per lui.

Caro Daniele, hai tutta la mia solidarietà!



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01/03/2010 21:59


Ora, dal momento che il fratello Daniele non è un diretto dipendente del carcere, ma lavora per una ditta esterna, cosa importa ai responsabili della casa circondariale i presunti precedenti di questo operaio? Da cosa nasce l'esigenza di essere così fiscali?



Se il carcere è il committente esso, in quanto tale, la facoltà di porre condizioni alla commessa che viene in seguito accettata. A questo punto occorre acclarare se la richiesta di determinati requisiti è una prassi per l'ente committente o comunque una clausola accettata dal fornitore prima di accettare la commessa. Se così è c'è poco da fare.


Tra l'altro, essendo che le leggi sul servizio di leva sono cambiate, il certificato penale non dovrebbe essersi pulito automaticamente?



Dal mio punto di vista no. Ma non è una risposta definitiva.
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01/03/2010 22:42

Il codice di procedura penale dice che (artt. 444 e 445) concede all’imputato, laddove la pena per il reato non superi i due anni, di chiedere al giudice l’applicazione di una pena sostitutiva o pecuniaria, sempre che il pubblico ministero si dichiari favorevole. In questo modo i tempi processuali si abbreviano nettamente. Il patteggiamento può essere subordinato alla sospensione condizionale della pena. In base a questo istituto viene stabilito che al reo, la cui condanna non supera gli anni di detenzione previsti dall’art.163, viene sospesa l’esecuzione della stessa per cinque anni. Al termine di questo periodo di sospensione, se il soggetto non ha compiuto un altro reato, si estingue la pena e, quindi, non ha luogo l’esecuzione della stessa neppure per quel che concerne le pene accessorie.

Se il giudice concede tutto ciò “il reato è estinto", ove sia stata irrogata una pena detentiva non superiore a due anni.

Il caso che proponi mi sembra strano.

Mi ricordo di una persona con carichi pendenti che aveva partecipato ad un concorso. Era stato escluso. Fece ricorso al TAR, vinse e fu ammesso.
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02/03/2010 01:03

Caro Delemme,
All'atto pratico, cosa consiglieresti al fratello Daniele di fare?
C'è qualche speranza affinchè egli possa recupare il suo posto di lavoro?



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02/03/2010 12:10

Re:
Roberto Carson, 02/03/2010 1.03:

Caro Delemme,
All'atto pratico, cosa consiglieresti al fratello Daniele di fare?
C'è qualche speranza affinchè egli possa recupare il suo posto di lavoro?




La ditta per la quale lavorava non poteva licenziarlo. E' responsabilità dell'azienda, prima dell'assunzione, verificare il casellario giudiziario.
Di fatto, la sua ex ditta, non avrebbe dovuto servirsi del suo dipendente per questo lavoro all'interno delle carceri.

Può fare ricorso tramite avvocato al TAR.
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02/03/2010 12:32

Non solo, oltretutto essendo quello del rifiuto di leva un reato militare, una volta scontata la pena, viene fornito il congedo con la cancellazione di ogni traccia sulla fedina penale.
Che si rivolga ad un avvocato informato, possibilmente che ha trattato casi di obiezione di coscienza di tdG.
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03/03/2010 10:03

La cosa è veramente strana perchè la fedina penale non viene affatto intaccata dal rifiuto del servizio militare, che rappresenta un reato militare.

Persino io, che sono stato rinchiuso in un carcere civile (nonostante il reato militare) ho la fedina penale pulita e ho ottenuto il certificato di congedo alla pari di chiunque abbia effettivmamente svolto il servizio militare.



--
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03/03/2010 11:43

Re:
Spener, 03/03/2010 10.03:

La cosa è veramente strana perchè la fedina penale non viene affatto intaccata dal rifiuto del servizio militare, che rappresenta un reato militare.

Persino io, che sono stato rinchiuso in un carcere civile (nonostante il reato militare) ho la fedina penale pulita e ho ottenuto il certificato di congedo alla pari di chiunque abbia effettivmamente svolto il servizio militare.



Esatto è proprio così che funziona. Quindi la condanna per obiezione di coscienza al servizio militare non lascia alcuna traccia ne nel certificato del casellario giudiziario (penale o civile) ne in quello dei carichi pendenti.
Alla luce di ciò non si capisce da dove avrebbero evinto questa condanna militare!
La storia è alquanto anomala e dubbia! [SM=g27993]


[Modificato da christofer2006 03/03/2010 11:48]
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03/03/2010 17:18

Effettivamente la faccenda è molto strana e piena di incongruenze.
Comunque, se qulcuno avesse dei buoni consigli da dare al fratello Daniele posso privatamente fornigli il recapito telefonico.



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03/03/2010 17:33

Re: Re:
christofer2006, 3/3/2010 11:43 AM:



Esatto è proprio così che funziona. Quindi la condanna per obiezione di coscienza al servizio militare non lascia alcuna traccia ne nel certificato del casellario giudiziario (penale o civile) ne in quello dei carichi pendenti.
Alla luce di ciò non si capisce da dove avrebbero evinto questa condanna militare!
La storia è alquanto anomala e dubbia! [SM=g27993]



Scusatemi ragazzi, non sono un avvocato ma ci sono passato e state prendendo un granchio.

Per prima cosa esistono due tipi di estratto di fedina penale, scusatemi se i termini giuridici non sono perfetti, uno ad uso pubblico e uno consultabile dallo stato.

Quello pubblico generalmente non viene "macchiato" perchè l'avvocato, se è sveglio, assieme alla condanna chiede il cosiddetto "beneficio della non menzione". La ditta privata puo' richiedere solo questo tipo di certificato e non potrà mai notare alcuna condanna. Questo a meno che l'avvocato non sia sveglio e si dimentichi di chiedere la non menzione, altrimenti viene segnato eccome!

L'altro è quello consultabile dallo stato, che riporta la condanna eccome, senza alcuna eccezione. Nel caso di concorsi statali o comunque legati alla pubblica amministrazione possono consultarlo e comportarsi di conseguenza.

Quindi, di fatto, il caso sottoposto è del tutto possibile e la ditta, se lavora principalmente per le carceri, potrebbe vedersi costretta a licenziare l'ingegnere.

Per quanto ho letto, se si tratta di un concorso qualunque, per qualche ufficio pubblico che non ha niente a che fare con il ministero della difesa, allora non c'è motivo di discriminare e l'eventuale ricorso ha logicamente buona probabilità di andare a buon fine. Diverso è il caso del ministero della difesa, perchè quelli hanno la memoria lunga... [SM=g27991]

Simon
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03/03/2010 17:53

Re: Re: Re:


Scusatemi ragazzi, non sono un avvocato ma ci sono passato e state prendendo un granchio.



Perché... noi invece non ci siamo passati?


L'altro è quello consultabile dallo stato, che riporta la condanna eccome, senza alcuna eccezione.



Che lo Stato sia in grado di sapere che tu sei stato in carcere, per qualsiasi motivo, anche per errore giudiziario, mi sembra pleonastico anche solo dirlo.

Non so come funzionino le cose nello Stato dove vivi te, ma io sono certo di poter concorrere a qualsiasi gara pubblica senza avere il benchéminimo riscontro negativo (nonostante sia stato addirittura rinchiuso in un carcere civile con sentenza militare).

Comunque... ho tutte le carte processuali archiviate. Stasera guardo se per caso figura da qualche parte questa richiesta di "non menzione".

A dopo...

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03/03/2010 18:01


Quello pubblico generalmente non viene "macchiato" perchè l'avvocato, se è sveglio, assieme alla condanna chiede il cosiddetto "beneficio della non menzione". La ditta privata puo' richiedere solo questo tipo di certificato e non potrà mai notare alcuna condanna. Questo a meno che l'avvocato non sia sveglio e si dimentichi di chiedere la non menzione, altrimenti viene segnato eccome!

L'altro è quello consultabile dallo stato, che riporta la condanna eccome, senza alcuna eccezione. Nel caso di concorsi statali o comunque legati alla pubblica amministrazione possono consultarlo e comportarsi di conseguenza.



Ho appena telefonato al fratello Daniele per leggergli tutti i vostri commenti.

In armonia a quanto scritto da Simon, il fratello ha ottenuto a suo tempo il "beneficio della non menzione". Tuttavia i responsabili della casa circondariale hanno consultato l'altro certificato, quello dello stato, ed è da li che è venuta fuori la storia del rifiuto alla leva.

Ora il punto è questo: dal momento che il reato risulta comunque estinto e il certificato penale è pulito, da parte dell'azienda o del carcere, che necessità c'è di rispedire a casa questo povero ragazzo?



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03/03/2010 19:12

Re:
Roberto Carson, 03/03/2010 18.01:


Quello pubblico generalmente non viene "macchiato" perchè l'avvocato, se è sveglio, assieme alla condanna chiede il cosiddetto "beneficio della non menzione". La ditta privata puo' richiedere solo questo tipo di certificato e non potrà mai notare alcuna condanna. Questo a meno che l'avvocato non sia sveglio e si dimentichi di chiedere la non menzione, altrimenti viene segnato eccome!

L'altro è quello consultabile dallo stato, che riporta la condanna eccome, senza alcuna eccezione. Nel caso di concorsi statali o comunque legati alla pubblica amministrazione possono consultarlo e comportarsi di conseguenza.



Ho appena telefonato al fratello Daniele per leggergli tutti i vostri commenti.

In armonia a quanto scritto da Simon, il fratello ha ottenuto a suo tempo il "beneficio della non menzione". Tuttavia i responsabili della casa circondariale hanno consultato l'altro certificato, quello dello stato, ed è da li che è venuta fuori la storia del rifiuto alla leva.

Ora il punto è questo: dal momento che il reato risulta comunque estinto e il certificato penale è pulito, da parte dell'azienda o del carcere, che necessità c'è di rispedire a casa questo povero ragazzo?




Io credo di aver dato una risposta equilibrata.
Riconfermando quello che ho scritto precedentemente, quello che ha scritto Le Bon, anche se "è esatto", non fa testo in questo specifico caso.
Le incongruenze sono diventate ora di più.
Se i responsabili della casa circondariale HANNO CHIESTO alla ditta e quest'ultima ha fatto richiesta del certificato di carichi pendenti del suo dipendente, ha presentato SICURAMENTE un certificato pulito.
Per evitare che diventi una storia infinita, consiglio al fratello Daniele di chiarire con la sua azienda cosa è successo.
Ma al di là di questo, l'azienda per la quale ha lavorato non poteva licenziarlo per questo motivo.
Il mio consiglio l'ho già riportato nell'altro post.


PS. Per aver rifiutato di prestare servizio nelle forze armate, in illo tempore, non ho riportato nessuna condanna penale sul casellario giudiziario.
Del mio rifiuto non c'è traccia neppure nel casellario militare (sia di guerra che di pace).
[Modificato da Roberto Carson 05/03/2010 01:16]
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05/03/2010 01:15

E-mail del fratello Daniele

Cari fratelli ringrazio tutti voi per le vostre risposte, per le delucidazioni e soprattutto per la solidarietà che avete mostrato nei miei confronti.
Tra qualche giorno mi incontrerò con un legale molto in gamba al quale affiderò il mio caso. Sarò lieto di tenervi aggiornati sugli sviluppi.

Grazie ancora e un fraterno abbraccio.

Daniele C.



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