Documentandomi un po sull'ebraismo del 1° secolo ho scoperto che gli ebrei di quel tempo influenzati dalla filosofoa greca iniziarono a credere anche alla vita dopo la morte, e distinguevano due luoghi per gli spiriti dei morti, l'Ades e il gran eden o seno d'abramo (come riportato in luca).
A proposito della parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro (Lc 16,19-31) così commenta il Joseph Ratzinger
“Nella descrizione dell’aldilà, che segue poi nella parabola, Gesù si attiene ai concetti correnti del giudaismo del suo tempo. Pertanto non è lecito forzare questa parte del testo: Gesù adotta gli elementi immaginifici preesistenti senza con questo elevarli formalmente a suo insegnamento sull’aldilà. Approva tuttavia chiaramente la sostanza delle immagini. Pertanto non è privo d’importanza il fatto che Gesù riprenda qui le idee dello stato intermedio tra morte e risurrezione che ormai era diventato patrimonio comune del giudaismo.”
Dobbiamo pensare che la filosofia greca abbia inquinato anche i Vangeli?