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In che proporzione Geova potregge il suo popolo?

Ultimo Aggiornamento: 23/03/2011 22:59
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20/03/2011 22:21

Re: Domanda ricevuta in redazione



Roberto Carson, 20/03/2011 12.30:


Esimio signore

leggo da questo forum - tdgstoriasoctel.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

Questa è la relazione pervenuta alla Betel culto mattinata di questa mattina.
1 fratello, sorella di 1 e 1 mate increduli sono morti.
2.300 editori erano nella zona interessata.
115 fratelli e sorelle sono assenti (alcuni potrebbero essere in rifugi)
5 Sale Unito distrutto.
3 Disaster Relief Comitati sono stati istituiti.
Le donazioni dovrebbero essere apportate al lavoro in tutto il mondo.
Hanno concluso con il Salmo 46:1-2.

La mia ora domanda è:

Tra il 1965 e il 1980, si era solito affermare, convinti e credenti su cio tutti i testimoni, che geova proteggeva il suo popolo collettivamente, anche se non singolarmente l’individuo, adducendo e affermando che: - una congregazione o più testimoni non sarebbero mai morti, perché protetti da Geova, mentre poteva accadere che un singolo individuo perdesse la protezione di Geova, ma solo un singolo e non la collettività - .

Con alcune sciagure a congregazioni, riuniti in adunanza, dove persero la vita 50-60 testimoni nel centro america, tale concetto fu evidentemente rivisto dall’ organizzazione, tant’è che fino ad oggi e dopo il 1980 queste affermazioni divennero tabù.

Non so che età avete signori per ricordare queste cose ma vi chiedo, dopo le 5 sale e i 118 testimoni non protetti da nostro signore, geova protegge OGGI il suo popolo o a parere dei capi lo ha protetto solo dal 1965 al 1980?

Gradirei che la lettera a voi inviata sarebbe postata per intera così come spedita ma se per voi è così imbarazzante potete rispondermi anche in privato.

A. Toscani



Buongiorno sig. Toscani.

Chi le riponde è tetimone dal 1970; pertanto ho vissuto da vicino le idee che lei pone ora in dubbio nel senso che la fuducia riposta in esse fosse più o meno fondata.

Potrei risponderle direttamente con queste scritture che dovrebbe farle comprendere che tali pensieri sono corretti almeno nel loro principio:

(Salmo 31:23) 23 Oh amate Geova, voi tutti suoi leali. Geova salvaguarda i fedeli,...

(Salmo 37:28) 28 Poiché Geova ama la giustizia, E non lascerà i suoi leali....

(Salmo 97:10) 10 O voi che amate Geova, odiate ciò che è male. Egli custodisce le anime dei suoi leali;...

Se però usassimo solo queste scritture, traviseremo quello che è il reale pensiaro di Dio.
Spero che lo possa comprendere da questo altro pensiero dello stesso salmista:

(Salmo 116:15) 15 Preziosa agli occhi di Geova È la morte dei suoi leali.

Come comprenderà, non esclude l'eventuelità che i suoi "leali" possano dover morire prematuramente. In ogni caso, la loro dipartita, è preziosa agli occhi di Geova, ed è più che naturale che cerchi, dove sia in accordo con la contesa attualemnte in atto, di preservarli in vita, pure con interventi che potremmo definire.. soprannaturali.

Gesù, fu salvaguardato da diversi pericoli (tentazioni di satana) e tentativi di metterlo a morte prima del tempo, cioè prima che possa aver adempiuto l'incarico per il quale era stato mandato.
Eppure, a suo tempo, Geova stesso lo "abbandonò" ai suoi nemici fino al punto di permettere che fosse messo a morte.

La sua morte (Di Gesù), che fu "leale", fu certamente preziosissima ai suoi occhi.
Infatti, per tale grande valore, ci è concesso oggi il perdono dei peccati e la possibilità da una vita futura in un mondo migliore, dove queste cose saranno tutte ricordi dimenticati del passato.

Quando erano in pochi (i primi cristiani) e pure i "testimoni" moderni, fu necessaria da parte di Geova un'attenzione più evidente, affinché l'opera che doveva essere compiuta non potesse essere fermata. Divenendo in molti, l'eventualità o l'avvenimento imprevvisto che si possa morire diventa anche più freguente.

Geova oggi non potegge più i suoi "leali"? Chi pensasse ciò. non conosce Geova.

Le faccio un esempio.

In molti modi, Geova poteggei suoi leali.
Io, durante il terremoto del l975, ero a Gemona (l'epicentro del sisma).
La piccola congregazione dove ci riunivamo, rimase in piedi e tutti uscimmo vivi e sensa ferite dopo il sisma. Certamente ringraziammo Geova di questo, ma che dire di coloro che nel frattempo erano morti sotto le macerie? Anche la loro morte non fece e non fa piacere al Dio di Amore che è Geova.

Ricordo che le persone che ci conoscevano si facero in quei giorni il pensiero superstizioso che se stavano vicini a noi, non sarebbe successo nulla neppure a loro.
Questo era il loro pensiero "superstizioso", perché in effetti anche alcuni di noi possono morire, anche se raggruppati, in diverse circostanza.

Sappiamo lo stesso che la nostra morte è preziosa agli occhi del nostro Dio, in quanto morendo, non potremmo più continuare a compiere l'opera urgente che ora dobbiamo ancora svolgere, quella di annunciare il regno nelle mani di Gesù che presto risolverà i problemi che oggi ci affilggono.

Le racconto ancora un'esperienza, vera.
Il giorno dopo il terrremoto, il fratello L. mi portò a vedere casa sua. Era un piccolo condominio di sei appartamenti. Il suo apaprtamento era al piano terra.
Il condominio rimase in piedi, ma proprio le camere da letto dell'ala dove abitava il fratello, cedettero e i due piani sovrastanti si trovavano sopra la camera da letto del fratello.

Egli, con orgoglio, mi disse:

"Io, se non sono alle adunanze, a quell'ora (alle nove che fu il terrremoto) sono sempre a letto a dormire. Il terremoto venne di Giovedì, ed era un giorno che noi tenevamo le nostre consuete adunanze.

Egli quindi disse: "sono vivo, grazie a Geova".

Che cosa lo salvò in realtà? Lo salvò la sua "lealtà", quella di "non abbandonare le comuni adunanze", almeno in questa specifica esperienza".

In questo modo Geova, a volte, savaguardia i suoi leali.

Per concludere, no, non è da aspettarsi che chi serve Geova sia immune da catastrofi o da morte violenta e accidentale. Non ora, non in questo sistema di cose lontano dal fare la volontà o dal mostrarsi leale a Dio.

Resta vero, come ci dicono le scritture sopra citate, che Geova preserva, in vari modi i suoi leali. E noi, se siamo decisi ad esserlo, saremmo soddisfatti di tutta la vita che ci sarà concessa di vivere, potendola vivere servendo per fare la sua volontà, e specialmente per compiere l'importante opera di annunciare il regno che è ora più che mai attuale e urgente.

Io uscii vivo da quel terremoto, non per questo posso dire che Geova operasse un'azione speciale nei mei confronti. Se fu sua volontà che non morissi allora, spero almeno nel frattempo di non avelo deluso o di non deluderlo, continuando a restarlgi fedele fino alla fine, se essa dovesse venire per me, come potrebbe essere per atri, prima del tempo.

Serviamo Geova finché viviamo; se a Lui piace farci viverre a lungo, vorrà dire che potremo servirlo pure a lungo. In questo senso io rispondo, e spero che il punto sia stato chiarito.

sinceri saluti,

Giuseppe
[Modificato da monseppe1 20/03/2011 23:01]
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