Giovanni 1:14

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butcher74
00giovedì 8 luglio 2010 22:16
La traduzione del nuovo mondo rende così giovanni 1:14:"E la Parola è divenuta carne e ha risieduto fra noi, e abbiamo visto la sua gloria, una gloria tale che appartiene a un figlio unigenito da parte di un padre; ed era pieno di immeritata benignità e verità"

Molte altre traduzioni al posto di immeritata benignità traducono con "gloria" o "grazia".
Perchè Gesù dovrebbe essere pieno di immeritata benignità?
pavel43
00venerdì 9 luglio 2010 13:47


La traduzione del nuovo mondo rende così giovanni 1:14:"E la Parola è divenuta carne e ha risieduto fra noi, e abbiamo visto la sua gloria, una gloria tale che appartiene a un figlio unigenito da parte di un padre; ed era pieno di immeritata benignità e verità"
Perchè Gesù dovrebbe essere pieno di immeritata benignità?


Perché tale è la condizione del figlio unigenito come riconosce Paolo in
Romani 8:32

Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?

Sicchè

14 ……abbiamo visto la sua gloria, una gloria tale che appartiene a un figlio unigenito da parte di un padre; ed era pieno di immeritata benignità e verità"

Come ebbero a riconoscere i Giudei quando

18 …………. cercavano d'ucciderlo; perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.

Quindi il suo sacrificio non solo ci riconciliò con Dio con la cancellazione del peccato, ma con la compensazione di un bene più alto.

16 Poiché tutti abbiamo ricevuto dalla sua pienezza, sì, immeritata benignità su immeritata benignità. 17 Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, l’immeritata benignità e la verità son venute per mezzo di Gesù Cristo.

Cos’ Paolo può dire
Romani 5,15

Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo morirono tutti, molto di più la grazia di Dio e il dono concesso in grazia di un solo uomo, Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti gli uomini.
barnabino
00lunedì 12 luglio 2010 13:49
Caro Butchner,


Perchè Gesù dovrebbe essere pieno di immeritata benignità?



Lo spiega subito dopo il prologo stesso (v. 16-17):

"Poiché tutti abbiamo ricevuto dalla sua pienezza, sì, immeritata benignità su immeritata benignità. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, l’immeritata benignità e la verità son venute per mezzo di Gesù Cristo"

Gesù era "pieno di immeritata benignità" perché è grazie al suo sacrificio, dunque grazie alla sua benignità verso gli esseri umani, che questi hanno potuto beneficiare dell'immeritata benignità, o grazia, di Dio.

Shalom
(SimonLeBon)
00martedì 13 luglio 2010 22:57
Re:
butcher74, 7/8/2010 10:16 PM:

La traduzione del nuovo mondo rende così giovanni 1:14:"E la Parola è divenuta carne e ha risieduto fra noi, e abbiamo visto la sua gloria, una gloria tale che appartiene a un figlio unigenito da parte di un padre; ed era pieno di immeritata benignità e verità"

Molte altre traduzioni al posto di immeritata benignità traducono con "gloria" o "grazia".
Perchè Gesù dovrebbe essere pieno di immeritata benignità?



Penso che tu ti riferisca alla resa non molto tradizionale di "caris/caritos" con "grazia".
Oltre che per distaccarsi un po' dalla traduzione cattolicheggiante, l'idea è quella di rendere una doppia sfumatura della parola: non si tratta di niente di meritato, da qui "immeritata", ma di una posizione di favore gratuito, "benignità". E' dunque un'iniziativa gratuita ed immeritata di Dio a favore di chi la riceve.
La resa tradizionale "grazia" ha contorni molto vaghi e sembra piu' un favore, un piacere concesso solo dopo molte insistenze...

Simon
butcher74
00martedì 13 luglio 2010 23:57
(SimonLeBon), 13/07/2010 22.57:

butcher74, 7/8/2010 10:16 PM:

La traduzione del nuovo mondo rende così giovanni 1:14:"E la Parola è divenuta carne e ha risieduto fra noi, e abbiamo visto la sua gloria, una gloria tale che appartiene a un figlio unigenito da parte di un padre; ed era pieno di immeritata benignità e verità"

Molte altre traduzioni al posto di immeritata benignità traducono con "gloria" o "grazia".
Perchè Gesù dovrebbe essere pieno di immeritata benignità?



Penso che tu ti riferisca alla resa non molto tradizionale di "caris/caritos" con "grazia".
Oltre che per distaccarsi un po' dalla traduzione cattolicheggiante, l'idea è quella di rendere una doppia sfumatura della parola: non si tratta di niente di meritato, da qui "immeritata", ma di una posizione di favore gratuito, "benignità". E' dunque un'iniziativa gratuita ed immeritata di Dio a favore di chi la riceve.
La resa tradizionale "grazia" ha contorni molto vaghi e sembra piu' un favore, un piacere concesso solo dopo molte insistenze...

Simon


Si a questo mi riferivo. La mia curiosità nasceva dal fatto che tutte le bibbie (almeno quelle che ho trovato on-line) traducevano grazia e solo la TNM la rendeva immeritata benignità

Un saluto a tutti
barnabino
00mercoledì 14 luglio 2010 00:06
"Immeritata benignità" è un'equivalenza dinamica per esprimere il senso del greco "charis" di solito tradotto con "grazia", un termine tecnico teologico oggi è poco comprensibile al lettore medio.

Shalom
pavel43
00mercoledì 14 luglio 2010 16:24
Per Simon

Penso che tu ti riferisca alla resa non molto tradizionale di "caris/caritos" con "grazia".
Oltre che per distaccarsi un po' dalla traduzione cattolicheggiante, l'idea è quella di rendere una doppia sfumatura della parola: non si tratta di niente di meritato, da qui "immeritata", ma di una posizione di favore gratuito, "benignità". E' dunque un'iniziativa gratuita ed immeritata di Dio a favore di chi la riceve.
La resa tradizionale "grazia" ha contorni molto vaghi e sembra piu' un favore, un piacere concesso solo dopo molte insistenze...


La parola “grazia” ha molteplici significati ma nella Bibbia il Magistero provvede a definirla secondo il contesto scritturale
Dal Catechismo della CC
1996 ………. La grazia è il favore, il soccorso gratuito che Dio ci dà perché rispondiamo al suo invito: diventare figli di Dio…..
1997 La grazia è una partecipazione alla vita di Dio…..
1998 ………. Dipende interamente dall'iniziativa gratuita di Dio………
Ecc.
Suggeriscimi un avverbio che in ambito tdG corrisponda a “cattolicheggiante”
barnabino
00mercoledì 14 luglio 2010 17:03
Caro Pavel,


La parola “grazia” ha molteplici significati ma nella Bibbia il Magistero provvede a definirla secondo il contesto scritturale



Direi che questo limita un pò chi legge una traduzione, dato che non è affatto scontato che abbia una preparazione teologica o abbia accesso al "magistero" di una certa chiesa.

La TNM preferisce affidarsi all'esegesi e ad una resa dinamica (diversa a seconda del senso che assume charis) che rende il testo più accessibile a chi non ha confidenza con termini tecnici della teologia, magari precisi, ma solo per chi ha ricevuto un'educazione specifica.


Suggeriscimi un avverbio che in ambito tdG corrisponda a “cattolicheggiante”



In che senso? I TdG non usano questo termine in genere. Si potrebbe dire che è un termine vicino alla tradizione latina, dato che ricalca il gratia della Vulgata da cui dipendono molte traduzioni italiane, la liturgia e i termini tecnici della teologia.

Shalom
butcher74
00sabato 17 luglio 2010 14:45
Vi ringrazio delle vostre risposte e della vs. gentilezza.
Quindi ne approfitto. [SM=g27987]
In Matteo 24:7 in quasi tutte le versioni leggiamo:"Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; mentre la TNM carestie lo rende "penuria di viveri".
Può sembrare una domanda banale ma tra i due termini una piccola differenza c'è.
Ciao a tutti
Roberto Carson
00sabato 17 luglio 2010 16:28
Re:
butcher74, 17/07/2010 14.45:

Vi ringrazio delle vostre risposte e della vs. gentilezza.
Quindi ne approfitto. [SM=g27987]
In Matteo 24:7 in quasi tutte le versioni leggiamo:"Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; mentre la TNM carestie lo rende "penuria di viveri".
Può sembrare una domanda banale ma tra i due termini una piccola differenza c'è.
Ciao a tutti



Beh, le carestie sono dovute a penuria di viveri, quindi, in ultima analisi, il significato è il medesimo.

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