00 28/11/2009 15:26
Riprendo il topic dalla premessa fatta in altro topic:

Nella lunga storia di Israele, quasi mai si sono pienamente realizzate tutte le condizioni che hanno fatto di Israele una nazione stabilmente stanziata in un dato territorio sotto la medesima Legge con alla base il culto al Tempio gestito dai sacerdoti. In ogni epoca qualcosa è venuta quasi sempre a mancare, ma non l'individuazione di Israele come entità vitale e riconoscibile.


Che Israele esista come entità vivente e riconoscibile è un dato di fatto che nessuno può ignorare, a meno di non volere deliberatamente ignorare una realtà storica. Di questo fenomeno, cioè della circostanza che un popolo simile sia sopravissuto per tremila anni come un’entità riconoscibile, storici e sociolgi hanno tentato e tentano di offrire una spiegazione soddisfacente ( a questo proposito vari sono i diversi punti di vista adottati). Ma in fondo tutto ciò resta anche per essi, solo un grande enigma.

Alcuni avranno difficoltà a individuare i tratti caratteristici che lo contradistinguono, tuttavia a ciò si può rimediare consultando una vasta letteratura a riguardo che prende esplicitamente in esame il fenomeno: "popolo ebraico".

Quello che mi sento di ricordare è che, i tre cardini dell'ebraismo sono popolo - legge - terra, ma che lungo il corso dei milleni tale unità non sempre si è realizzata compiutamente. Ovvero questa triade non va considerata in modo statico. Nel corso dei secoli è stata vissuta in modi diversi dato che una situazione in cui tutto il popolo ebraico ha abitato in terra d'Israele (secondo precisi confini biblici), osservando collettivamente e concordatamente la Torah, non si è storicamente ancora attuato pienamente.

Dunque "Israele" o il "popolo ebraico", non va individuato certamente in riferimento ad un dato periodo storico in cui l'unità sopra detta si sia pienamente realizzata, poichè altrimenti saremmo obbligati a disconocere di volta in volta come "ebrei", coloro che vissero prima dell'insediamento nella terra promessa, come Mosè, o che ricevettero la Torah al Sinai; ed anche coloro che furono esiliati in Babilonia, privati dell'autonomia politica, religiosa e territoriale, orfani del Santuario del culto sacerdotale e sacrificale, ed anche della Torah (fu ad opera di Esdra che la Torah venne nuovamente ri-presentata ed accettata dal popolo, di ritorno dall'esilito).