00 04/02/2010 20:17
Di seguito riporto una interessante considerazione del Prof. De Angelis in merito alla dottrina della discontinuità, molto diffusa in ambito evangelico:

La “malattia della discontinuità” è presente anche nelle Chiese evangeliche (con le quali mi identifico), dove non pochi hanno difficoltà a prendere atto che Lutero era un frate cattolico agostiniano e che, prima di rompere definitivamente con Roma, ci dialogò per la lunghezza di un quarantennio (cioè fino alla prima parte del Concilio di Trento). I popoli divenuti protestanti provenivano tutti dal cattolicesimo e gli evangelici sono emersi all’interno del protestantesimo. Queste derivazioni pongono qualche problema e allora non è difficile incontrare evangelici che sognano una derivazione diretta dalla Bibbia, senza debiti verso chi ci ha preceduto. Penoso è quando cercano di tradurre il sogno in realtà, lanciandosi in fantasiose ricostruzioni storiche per accreditare un collegamento con la Chiesa pre-costantiniana che non passi per Roma (e che possibilmente eviti anche Lutero e Calvino).
Così facendo, gli evangelici contestano la continuità con una parte (seppur largamente maggioritaria) della cristianità precedente, accettando comunque che la Parola di Dio sia rimasta integra (io stesso ho preso il Vangelo in una chiesa cattolica).
Tu invece (come tutti i Testimoni di Geova?) mi pare che ti ponga “alla musulmana”, cioè in totale discontinuità con il popolo di Dio precedente, reclamando perfino il diritto di “riscrivere correttamente” la Parola di Dio che hai trovata.
Mi chiedo se ti rendi conto della contraddizione e degli effetti catastrofici dell’affermare che “una parte” della Parola di Dio è stata adulterata, gettando discredito su tutto il Nuovo Testamento. Che significa, per esempio, dire che una moglie non ha “quasi mai” tradito il marito? Non la metterebbe comunque nella categoria delle infedeli? Sarebbe ancora degna di fiducia?
Quando ho riflettuto su questa insinuazione micidiale che porti alla Parola di Dio, ho pensato che avrei dovuto alterarmi nel nome di quel Gesù che rovesciò i tavoli dei mercanti (Giovanni 2:15), ma poi ho riflettuto che lui lo fece mosso dalla zelo per Dio, mentre in me ci sarebbe stato molto orgoglio. Sento comunque il dovere di segnalarti il gran pericolo che vedo.


Che dire dei Testimoni di Geova? Anch'essi sono dei sostenitori di questa "discontinuità", o hanno maturato un punto di vista differente da quello comunemente diffuso in ambienti evangelici?



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