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LA TRINITÀ FRA ANTICO E NUOVO TESTAMENTO

Ultimo Aggiornamento: 10/02/2010 18:03
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22/01/2010 17:59

4. STRAORDINARIO, MA PUR SEMPRE UMANO

Nelle profezie dell’Antico Testamento è posto al centro il Regno di Dio che deve venire, mentre in fondo non aveva molta importanza lo strumento che Dio avrebbe usato. D’altronde gli stessi Noè, Abramo, Mosè, Davide e Isaia, per esempio, erano visti come persone sostanzialmente ordinarie attraverso le quali Dio aveva operato cose straordinarie.
Nei Vangeli, invece, si ha una sorta di capovolgimento, perché viene messo al centro il re, cioè lo strumento di Dio, mentre del Regno se ne colgono aspetti limitati e quelli che si manifestano in modo più clamoroso (guarigioni, moltiplicazione dei pani, risurrezione di Lazzaro) hanno effetti limitati nel tempo (chi guariva poteva ammalarsi di nuovo e a Lazzaro fu solo rinviata la morte).
Certe straordinarietà di Gesù, poi, mentre per noi sono un chiaro segno della sua divinità, nel contesto ebraico del Vangelo non significavano necessariamente una “sovrumanità” di Gesù. “Figlio di Dio”, per esempio, abbiamo visto che lo era stato anche Salomone, seppur solo adottato (1Cronache 17:13): per Gesù ha acquistato un significato più profondo solo dopo che si è saputo che non era figlio di Giuseppe.
Quando Gesù calmò la tempesta (Matteo 8:23-27), non fece più di quanto aveva fatto Mosè, il quale pure aveva comandato alle acque ed ai venti (Esodo 14:21). Neppure la risurrezione e l’ascensione al cielo qualificavano di per sé Gesù come di natura divina, perché qualcosa di simile era accaduto anche ad Enoc ed Elia (Genesi 5:24; Ebrei 11:5; 2Re 2:11). Quando poi Pietro vide Mosè ed Elia sul monte della trasfigurazione (Matteo 17:1-9), non pensò certo che Mosè ed Elia fossero diventati di natura divina.
Un buon avvocato difensore è molto severo con se stesso quando deve raccogliere le prove a favore della sua tesi, altrimenti cadrà nella severità della controparte e del giudice. Anche la mescolanza di prove buone e prove dubbie è molto dannosa, perché per la controparte diventa facile concentrarsi sulle prove dubbie, screditando così anche quelle buone. Meglio allora accantonare inizialmente tutte le prove dubbie sulla divinità di Gesù, che possono semmai essere ripescate a tesi già dimostrata, concentrandoci prima solo sui passi biblici più chiari.



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
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