E' vero che gli opuscoli non sono scritti per seminaristi, ma usare un linguaggio semplice e sintetico non significa generare confusione intorno ad una dottrina (ricordo che l'opuscolo s'intitola "Dovreste credere nella Trinità?" e non "Dovreste credere nel Modalismo?"). Inoltre solo una minoranza di chiese (che per altro la maggioranza delle chiese evangeliche disconosce) professa il modalismo, non capisco quindi perchè confutare una dottrina scarsamente diffusa, confondendola con quella maggioritaria. Qualcuno asserisce che la maggior parte dei credenti trinitari, forse per ignoranza, vive la trinità come se fosse un modalismo, ammesso che questo sia vero (e io non credo che lo sia), non è comunque un buon motivo per chiamare le cose con il nome sbagliato!
La stessa WTS ha comunque riconosciuto l'errore (W 1991, 1 nov, pp 19-23; W 1992, 1 febbraio, pp 19-23; 1 apr, pp 24-27; 1 agos, pp 19-24), ma a mio avviso non ha posto rimedio in maniera efficace; gli articoli di "riparazione" non sono sufficienti, sarebbe molto meglio riscrivere l'opuscolo spiegando che esistono numerose varianti della Trinità (che però sono poco importanti ai fini della confutazione generale), chiarendo le differenze tra modalismo e trinitarismo e passando alla confutazione della dottrina trinitaria "convenzionale".
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Già da tempo sai che non vuoi più fare certe cose perchè vanno contro la tua interiorità.
Concludi un compromesso malsano;
ti vendi per un po' di quiete forse,
per un po' di sicurezza,
per un po' di calore;
ma così facendo perdi te stesso.
Se perdi te stesso, perdi la cosa più preziosa che tu possegga.
Divieni così un essere senza nucleo: devi conoscerti in modo consapevole, per imparare ad amarti.
Possiamo amare solo ciò che conosciamo e conosciamo solo ciò che siamo disposti ad amare.
L'indifferenza, anche verso noi stessi, ci rende ciechi.
Conosci te stesso,
impara ad amarti.
Ulrich Schaffer