È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 

FILIPPESI 2

Ultimo Aggiornamento: 17/02/2010 22:35
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 22
Sesso: Maschile
13/02/2010 16:32

Ragazzi questo è il mio punto di vista su filippesi 2,5-9. Ciao


FILIPPESI 2,6

Un altro brano cardine dimostrante palesemente l'uguaglianza divina del Figlio nei confronti del Padre è il brano della lettera ai filippesi, capitolo secondo, dal versetto quinto al settimo, leggiamo e approfondiamo il contenuto:
"Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma spogliò sé stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini". (Filippesi 2,5-7).
L'apostolo Paolo inizia la parte focale del discorso rivelando che Gesù Cristo prima di venire sulla terra sussisteva nella "forma di Dio". Cosa vuol dire? Il termine "forma" è la traduzione della parola greca "morfêi". Il suo principale significato è quello di "forma" "figura", "apparenza", in sostanza "forma esteriore". Ciò significa che il Figlio di Dio era nell'apparenza o esteriormente, Dio, segno evidente della sua natura divina. Saulo di Tarso continuando poi nella sua esposizione, scrive: "non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente". Prima di trarre una spiegazione conclusiva da tale frase è importante vedere come traducono altre versioni bibliche:
"non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio". (CEI)
"non ha rivendicato il suo diritto di essere trattato come uguale a Dio". (BJ)
"non considerò l'essere uguale a Dio come qualcosa d'afferrare". (ASV)
"non reputò rapina l'essere uguale a Dio". (VR), (Di)
Quindi in sostanza l'apostolo dei gentili dice che il Salvatore: "non considerò l'essere uguale al Padre come qualcosa d'afferrare o da rapinare, come se dovesse considerare ciò un bottino da prendere con la forza".
Questo cosa vuol dire? Ad esso vengono date due spiegazioni alternative:

1) Gesù pur essendo in forma di Dio, non pensò o non ritenne egoisticamente di conservare o tenere tenacemente con sé le prerogative di uguaglianza con il Padre. Di questo avviso sono i studiosi come Arthur Way e Joseph Thayer.

2) "Gesù Cristo non usurpa il posto di Dio. La sua unità con il Padre non significa unità assoluta di essere. Sebbene il Figlio di Dio nel suo essere preesistente era in - la forma di Dio, egli
resistette alla tentazione di essere uguale a Dio.". - The New International Dictionary of New Testament Theology (1976) Grand Rapids, Michigan. Vol. II, pag. 80.

Come si può notare, la prima esposizione dice che Gesù essendo uguale al Padre non considerò tale uguaglianza come qualcosa da afferrare, mentre la seconda tesi afferma che Gesù non usurpa il posto di Dio egli resistette alla tentazione di essere uguale a Dio. Ebbene, quale delle due è in armonia col contesto?

FORMA DI DIO, FORMA DI SERVO, ESPRESSIONI PARALLELE.

Leggendo i versi sei e sette dell'epistola ai filippesi capitolo due, notiamo che san Paolo fa, mette in risalto un parallelismo riguardante la persona del Signore Gesù.
Per l'apostolo, il Figlio nella sua precedente esistenza, ossia prima di venire su questa terra, era in "forma di Dio", mentre proprio nel verso successivo è interessante notare come lo stesso apostolo dei gentili definisce il Salvatore in "forma di servo". Ebbene, questa espressione è molto importante, addirittura determinante per la corretta comprensione del brano di Filippesi 2,5-9, perché?
Il Figlio di Dio incarnandosi divenne un servo di Dio a tutti gli effetti, un "vero servitore, perfettamente uguale a un autentico schiavo di Dio e un integerrimo osservante della legge di Yahvé". In base a tale indiscutibile verità e tenendo conto del raffronto parallelo, si arriva a tale ovvia e logica conclusione.
Il Figlio di Dio era in "forma di Dio" perché era vero Dio, ossia uguale, identico al Padre, pur essendo distinto da lui come persona.
Quindi il Salvatore "non considerò l'essere uguale a Dio come qualcosa da afferrare" perché tale uguaglianza era comunque da sempre in suo possesso, faceva parte della sua natura intrinseca.

BREVE COMMENTO A FILIPPESI 2,5-9.

In questo commento riporteremo parte delle considerazioni tratte in precedenza, però inserite in un contesto più ampio in modo da facilitare ulteriormente la comprensione e l'accettazione di esse e infine provare ulteriormente la loro veridicità.

"Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù," (Filippesi 2,5).

Quì san Paolo sottolinea o vuole mettere in risalto una qualità o caratteristica che dovrebbe accomunare ogni credente in Cristo, l'umiltà. Il desiderare di sottomettersi a Dio pienamente con uno spirito di obbedienza incondizionata e prende come punto di riferimento proprio il Figlio di Dio, massimo esempio di umiltà.

"il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente," (Filippesi 2,6).

La parola "essendo" è la traduzione del termine greco "huparchôn", il quale significa basilarmente, "rimanere" o "non cessando di essere". Ciò vuol dire che Gesù sia prima che dopo l'incarnazione, continuò a "rimanere" appunto nella "forma di Dio", ad essere "uguale a Dio". Ed è proprio per questo motivo che non ritenne necessario afferrare tale uguaglianza condivisa con il suo Padre celeste.
"ma spogliò sé stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini;" (Filippesi 2,7).
Nel verso sette si evidenzia chiaramente la grande umiltà del Signore Gesù. Colui che condivideva la posizione e l'onore con il Padre suo, lasciò tutto ciò annichilendosi, ossia abbassandosi, assumendo la posizione e la forma di servo, divenendo quindi un servo di Dio a tutti gli effetti.
"trovato esteriormente come un uomo, umiliò sé stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce". (Filippesi 2,8).
L'ubbidienza a Dio fu completa, piena. Il Signore Gesù fece la volontà del Padre fino alla fine. Persino di fronte alla morte il Cristo non cessò di guardare Iddio, di ubbidire a lui e sottomettersi umilmente sotto le sue ali.
"Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome", (Filippesi 2,9).
A causa della totale fedeltà di Gesù, il suo Dio alla fine lo ha esaltato. Il Cristo si era abbassato fino a diventare il servo dei servi di Dio e il Padre lo ha premiato, innalzandolo e dandogli un nome che è al di sopra di ogni altro nome, ridandogli la posizione e l'onore che aveva prima di venire su questa terra, (Giovanni 17,5).
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:09. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com