Re:
CieloSegreto, 12/02/2010 9.31:
Caro monseppe1, a sentire me “pare che sia tutto sbagliato”? Beh, posso anche essere d’accordo, ma specificando che sono le interpretazioni religiose ad essere sbagliate. La Scrittura non sbaglia mai: sbagliano gli uomini che la leggono. Come avevo accennato, per i “cristiani” è molto difficile capire la differenza che fa Paolo tra “opere della Legge” e fede. Tu citi proprio Gal 3:10-13. Rifletti bene su questo passo ispirato. “Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel rotolo della Legge per metterle in pratica”. Cosa significa? Quello che è scritto. Gli ebrei si preoccupavano di ‘mettere in pratica’: cercavano di fare scrupolosamente ciò che era scritto, senza metterci il cuore. Erano queste le opere della Legge. Eppure, Giacomo afferma che “la fede, se non ha opere, è in se stessa morta” (Gc 2:17). Contraddizione? Ma no. La differenza sta nel fatto che le opere fatte dagli ebrei erano tanto per farle. Loro pensavano: è scritto così? Ho fatto così? Sì, allora sono a posto. Ma non ci mettevano il cuore. Ti faccio un esempio. Il sabato era un cardine della Legge. Gli ebrei lo osservavano, ma Dio dice loro in Is 1:14: “I vostri periodi festivi la mia anima li ha odiati”; l’accento fa posto su “vostri”. “Non gli uditori della legge sono giusti dinanzi a Dio, ma gli operatori della legge saranno dichiarati giusti”. – Rm 2:13. Così, i discepoli di Yeshùa non devono attaccarsi alle “opere della Legge”, ma compiere quelle opere (come dice Giacomo) in risposta a Dio per la gratitudine e l’obbedienza che hanno verso di lui. “La Legge è divenuta il nostro tutore che conduce a Cristo, affinché fossimo dichiarati giusti a motivo della fede. Ma ora che la fede è arrivata, non siamo più sotto il tutore” (Gal 3:24,25, TNM). Vediamo se possiamo capirci con un esempio. Una persona s’iscrive alla facoltà di Medicina. Inizia a studiare e deve seguire passo passo il suo tutore. Poi diventa medico ed esercita. Il suo tutore lo mette da parte, le dispense le ripone; non gli servono più: ha tutto in mente. Rinnega forse il tutore? No: quel tutore è ormai dentro di lui. Ecco allora spiegata la meravigliosa promessa di Dio: “’Questo è il patto che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni’, è l’espressione di Geova. ‘Certamente metterò la mia legge dentro di loro, e la scriverò nel loro cuore’” (Ger 31:33). Il lettore superficiale va con la mente a “dentro di loro”, “nel loro cuore”, pensa ad applicazioni simboliche o spirituali. Ma cosa dice Dio che metterà nel cuore? La Legge. Vedo che rimarchi "adempie". Caro amico, impara a distinguere tra Scrittura e traduzione. Ispirata è la Scrittura, non la traduzione. Una cosa importante la dici scrivendo: “L’amore è l’adempimento della legge”. È proprio con l’amore che va osservata la Legge, non con le opere fini a se stesse. “Questo è ciò che l’amore significa, che continuiamo a camminare secondo i suoi comandamenti”. - 2Gv 6. “’Maestro, che devo fare di buono per ottenere la vita eterna?’ Gli disse: ‘. . . Se, però, vuoi entrare nella vita, osserva di continuo i comandamenti’”. – Mt 19:16,17. “Qui sta la perseveranza dei santi, quelli che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù”. – Riv 14:12.
Ciao Cielo (poi perché segreto?)
Nel senso che esprimi qui posso concordare con te, e infatti io tesso ho anche detto che "la legge resta un eccellente insegnante".
Mentre però per il popolo ebraico la vita dipendeva dal mettere in pratica tale legge alla lettera, ed essendo composto di persone imperfette, incapaci di adempierle pienamente (vuoi anche col cuore, vuoi anche senza) tale legge li malediceva condannandoli. Siolo il Cristo, uomo perfetto l'ha adempiuta completandone lo scopo per la quale era stata promulgata.
Mediante il suo nuovo patto, attraverso la classe dell'unto, Gesù ci fa entrare in una nuova legge, scritta nei cuoi più che su sulla carta; una legge che si basa sul "principio" e che è superiore alla legge che si basa sugli statuti. Ti faccio un esempio.
La legge italiana ha decretato che i motocicli fossero provvisti di specchietto retorvisivo obbligatorio (prima era facoltativo). La "legge" è ademnpiuto mettendo appunto lo specchietto retrovisivo conforme a quanto essa richiede... Eppure, la legge stessa è anche violata, o resa priva della sua efficacia.. come? Non osservandone lo "spirito" per la quale essa è stata promulgata.
Ho notato che molti motorini, hanno sì lo specchietto retrovisivo, ma non è posizionato in modo da vedere il veicolo che dietro di esso si appresta ad arrivare... spesso mira al volto del guidatore.. forse per vedere se i capelli sono a posto...
Così non può essere multato per non avere lo specchietto, ma neppure è protetto dai pericoli che ci sono nella guida. Quindi la legge, diviene fallace, priva di efficacia.
Cristo Gesù ci ha insegnato il Padre, e ci ha fatto conoscere il suo Santo Spirito, il suo pensiero, i suoi principi, se questi sono posti nei nostri cuori, la vecchia legge, è adempiuta, in quanto ogni cosa che facciamo in qualche modo la rispecchia, per cui, applicando il solo principio: "ama il prossimo tuo come te stesso", certamente non lo uccidiamo, e tantomeno lo derubiamo, e meno ancor agli manchiamo di ripetto, e nel bisogno lo aiutiamo volentieri. E molto altro ancora.
Perciò la legge del cristo è superiore alla legge o tutore che ad esso ci doveva condurre. La vita di un cristiano, ora, non dipende dall'adempiere alla lettera tale "vecchia legge", ma dempiendo mediante il suo
spirito la nuova legge, il cristino ama per principio e con esso ogni legge è adempiuta.
(Romani 13:8-10) 8 Non siate debitori di nulla a nessuno, se non di amarvi gli uni gli altri; poiché chi ama il suo simile ha adempiuto [la] legge. 9 Poiché il [codice della legge]: “Non devi commettere adulterio, non devi assassinare, non devi rubare, non devi concupire”, e qualsiasi altro comandamento, si riassume in questa parola, cioè: “Devi amare il tuo prossimo come te stesso”. 10 L’amore non fa male al prossimo; perciò l’amore è l’adempimento della legge.
Non verrei andare fuori OT. Per ora ho solo risposto a un argomento collaterale al pasto serale, mediante il quale Gesù ci ha dato questa nuova e più efficace legge (se osservata col cuore, senza ipocrisia e con sincerità).
Attendo ancora di capire meglio il tuo diverso interpretare certe parole specifiche che hai accennato sul "pasto serale" o Pasqua giudaica e commemorazione (che sono due cose diverse; ricordati che non conosco il greco).
P.S. Gli ultimi versi che hai citato, sono fuori contesto dell'argomento. Gesù era allora ancora sotto il patto della legge e come lui stesso doveva ancora rispettarla alla lettera, praticamente, non poteva dire diversamente a coloro che allora gli parlvano.
(Giovanni 13:33-35) 33 Figlioletti, sono con voi ancora per poco. Mi cercherete; e come ho detto ai giudei: ‘Dove vado io, voi non potete venire’, lo dico al presente anche a voi. 34 Vi do un nuovo comandamento, che vi amiate gli uni gli altri; come vi ho amati io, che anche voi vi amiate gli uni gli altri. 35 Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”.
E' la regola aurea,
in un certo senso (o come principio) essa racchiude tutta la legge, o ogni legge.
(Rivelazione 14:12 NON si riferisce alla legge giudica o "Vecchio testamento" ma si riferisce agli insegnamenti di Gesù e ha attinenza col nuovo patto, valendo pertanto per tutti i Cristiani)
ciao.