avize, 15/10/2023 17:18:
Ho seguito la discussione con attenzione, l’argomento non è certo da sottovalutare, ma, al di là delle riflessioni che magari esternerò, mi colpisce questo ragionamento, non nuovo ma sempre complicato.
• Per credere nell’esistenza di Dio si fanno ricerche, si studia, si conosce si decide
• Alcuni hanno fatto tutto ma non hanno ancora deciso
• Questi ultimi, in gran parte stanno, quasi tutti, facendo i furbi, perché hanno capito ma sono indolenti ed incapaci di provare amore
Se ne deduce che il non credere in Dio dopo avere studiato, suppongo la Bibbia e le pubblicazioni WT, non ha alcuna scusante, tant’è che il nostro Paolucci è stato da molti punzecchiato sul fatto che, se non crede in Dio, è colpa solo sua e magari ci gioca pure per non prendersi responsabilità.
Io rimango sempre perplesso sul giudicare qualcosa che non possiamo capire, cose come fede e amore, mica bruscolini; sono certo che ognuno di noi crede (o non crede) nell’esistenza di Dio per motivi diversi da chiunque altro, contano molto le domande che siamo in grado di farci e come le affrontiamo. Dio non è una formula matematica o un esperimento che ognuno può fare. Forse cercare di capire i dubbi profondi degli altri e non derubricarli, ci potrebbe aiutare a dare più senso alla nostra fede.
Nella lettera ai Romani, i versetti 1:18-21 sono molto interessanti rispetto alla sua deduzione dei tre punti da lei esposti.
Ciao👋
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"Benché io cammini nella valle della profonda ombra,
Non temo nulla di male,
Poiché tu sei con me..." Salmo 23:4